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Death Stranding: la kojimata definitiva?

Le voci su Death Stranding sono strane, per questo potrebbero essere vere

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   07/06/2018

Hideo Kojima è talmente "meta" da giocare non solo sul concetto proprio di videogioco e sulle sue caratteristiche standard, ma sul modo stesso di presentarlo e promuoverlo, pertanto ci pare quasi normale qualsiasi strana informazione ci arrivi su Death Stranding, come l'insieme di voci di corridoio emerse oggi in seguito a un misterioso leak tutto da verificare. Le informazioni emerse da questi rumor sono davvero stranissime e proprio per questo motivo anche credibili, perché in effetti da Kojima ci si può aspettare di tutto, a questo punto. Tutto quello che il game designer ha dichiarato finora è limitato a strani e vaghi riferimenti a corde e bastoni come metafora della possibile interazione tra esseri umani, ovvero competitiva/distruttiva (i bastoni) oppure collaborativa/inclusiva (la corda).

Death Stranding: la kojimata definitiva?


Tutto questo troverebbe una possibile espressione videoludica in quanto riferito dalle voci di corridoio, ovvero uno strano multiplayer ibrido nel quale i giocatori possono trovarsi a combattere in PvP o collaborare per un obiettivo comune. Fin qui non ci sarebbe molto di strano, perché giochi con interazione mista e una certa libertà decisionale se ne sono visti fin qui, e parrebbe troppo poco per giustificare i commenti estasiati dall'incredibile genialità di Kojima che sono emersi finora da parte dei suoi collaboratori (sulla cui imparzialità, ovviamente, si potrebbe discutere). Tuttavia, se a questo impianto si aggiungono distorsioni spazio-temporali, universi paralleli, bambini-entità in grado di piegare la realtà, allora si riconosce un po' il tocco di Kojima e le voci in questione assumono una certa consistenza.

Death Stranding: la kojimata definitiva?


Restano, tuttavia, diversi punti dubbi sulla questione: com'è possibile che un rumor parli già dell'endgame di un gioco? Si tratta di elementi che vengono mantenuti sotto riserbo anche in fasi di sviluppo molto avanzate, dunque è veramente poco probabile che la questione sia stata anche solo toccata da una eventuale prova del gioco. La meccanica delle realtà parallele concatenate è affascinante e rientra perfettamente nel concetto di meta-gioco che Kojima porta avanti spesso e volentieri nelle sue produzioni e anche questo è un elemento affascinante che potrebbe rendere credibile il racconto di oggi, così come la presenza del bambino che simboleggia l'intero mondo di gioco con le sue interazioni online, altro elemento meta-videoludico che sicuramente piacerebbe molto al game designer, anche se l'idea di poter far cessare un'intera struttura in base alle decisioni dei giocatori sembra un po' troppo ardita, anche per lui.

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In ogni caso, in base alla descrizione risulta una certa discrepanza tra la struttura ludica e il sostrato narrativo, che dovrebbe essere preponderante in Death Stranding e sembra poco associabile a una meccanica di gioco così descritta. Insomma, gli elementi affascinanti del report di oggi sono più o meno pari a quelli fortemente dubbi e la voce di corridoio, sebbene intrigante, diventa veramente difficile da prendere per vera. Altro elemento dubbio sarebbe la non esclusività per PlayStation 4, considerando il possesso della proprietà intellettuale da parte di Sony e gli stretti rapporti con il first party Guerrilla per l'utilizzo dell'engine (anche se su questo fronte non conosciamo gli accordi presi e l'utilizzo dell'engine non dovrebbe comunque essere vincolante, in questo senso). Insomma, l'idea emersa sulle realtà multiple e l'effetto farfalla ci è piaciuta molto e sembra proprio una bella kojimata, ma il resto delle informazioni emerse ci fa un po' dubitare sulla consistenza delle voci odierne. D'altra parte, non resta che attendere la conferenza Sony martedì 12 giugno alle 3:00 del mattino per saperne di più.