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Final Fantasy 16: parte l'accusa di mancanza di diversità tra i personaggi

Una risposta a un'intervista fatta al director di Final Fantasy 16 ha fatto scattare l'accusa di mancanza di diversità tra i personaggi del gioco.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   04/11/2022

Quanta diversità ci sarà in Final Fantasy 16? La questione è emersa da una recente intervista al producer del gioco, Naoki Yoshida, meglio conosciuto come Yoshi-P, fatta da IGN, in cui il redattore ha voluto dare voce a una polemica sorta in rete dalla visione dei trailer del gioco.

La domanda sull'argomento è stata esplicita e diretta: "Parlando di diversità nel gioco, in Final Fantasy XVI possiamo attenderci di vedere persone nere, o gente di colore (personaggi non bianchi) in generale? Per chiarire la domanda, c'è stata una discussione sui vari trailer in cui si vedono soprattutto personaggi bianchi, e vorrei che chiarissi se possiamo aspettarci più diversità nel gioco finale."

Yoshi-P ha risposto tergiversando un po', ossia spiegando probabilmente come mai non dobbiamo attenderci molta diversità in Final Fantasy XVI. Di base l'idea fondamentale seguita dal team di sviluppo è sempre stata quella di rappresentare un continente chiuso, simile all'Europa medievale, con incorporati gli standard storici, culturali, politici e antropologici dell'epoca. Per l'ambientazione si è preferito evitare di creare un interno mondo, concentrandosi su di un solo, grande territorio, isolato geograficamente e culturalmente in un'epoca senza aeroplani, televisione o telefoni.

Yoshi-P: "A causa dei limiti geografici, tecnologici e geopolitici dell'ambientazione, Valisthea non ha mai potuto avere la diversità della Terra dei tempi moderni... o anche di Final Fantasy XIV, che ha a disposizione un interno mondo (e una luna) pieno di nazioni, razze e culture differenti. La natura isolata di questo regno, tuttavia, finisce per giocare un ruolo importante nella storia ed è uno dei motivi per cui il destino di Valisthea è legato a quello del resto del mondo."

Yoshi-P ha poi chiarito che il team di sviluppo ha preferito concentrarsi sui personaggi come persone, più che sul loro aspetto: "persone che sono complesse e diverse per natura, retroterra, credi, personalità e motivazioni." L'obiettivo è raccontare delle storie che possano coinvolgere il giocatore. Quindi, ha concluso il director: "C'è diversità in Valisthea. Diversità che, pur non onnicomprensiva, è sinergica con l'ambientazione che abbiamo creato ed è fedele alle nostre fonti d'ispirazione."

Per il resto vi ricordiamo che a breve potrebbe essere annunciata la data d'uscita di Final Fantasy XVI, con il gioco che è completo al 95%.