Il rinvio di Halo Infinite sarebbe stato influenzato dal pesante outsourcing relativo allo sviluppo del gioco e dai lavori sulla serie televisiva, secondo quanto riportato da una fonte vicina a 343 Industries.
Questa persona ha rivelato che nel caso di Halo Infinite l'outsourcing, ovverosia l'affidamento di determinati elementi della lavorazione a team esterni, è stato superiore rispetto alla media, e ciò ha portato a numerosi problemi comunicativi all'interno del team.
Stando a tale testimonianza, il trailer di Halo Infinite dell'E3 2019 sarebbe stato realizzato anch'esso da uno studio esterno, mentre gli addetti al marketing e all'engineering del gioco si muovevevano senza coordinarsi, il che ha dato vita a una comunicazione errata.
Il report parla anche dell'addio di due figure creative di alto profilo come Tim Longo e Mary Olsen fra i motivi delle problematiche che hanno poi contribuito a determinare il clamoroso rinvio di Halo Infinite al 2021.
A queste considerazioni si aggiungerebbero due ulteriori fattori: l'effettiva intenzione iniziale di pubblicare la campagna e il multiplayer in moduli separati e l'impegno del team sulla serie televisiva di Halo, che ha rappresentato una grossa fonte di distrazione per 343 Industries.