In un mondo sempre connesso e ad alta tecnologia come quello del 2018, Momo rappresenta uno di quegli argomenti di cui non fa mai davvero piacere parlare: rappresenta come non si dovrebbe mai usare un'applicazione di messaggistica come WhatsApp, e sottolinea perché i genitori dovrebbe sempre tenere sotto controllo le azioni dei figli con in mano uno smartphone. E adesso che Momo è arrivato anche su GTA V, la situazione potrebbe complicarsi notevolmente.
Andiamo però con ordine: Momo è nato come un sadico scherzo da parte di qualche bontempone, almeno inizialmente, perché poi è diventata una cosa molto pericolosa. Alcuni malintenzionati si spacciano per una sorta di mostro grottesco, Momo appunto, contattano poi minori su smartphone tramite WhatsApp e li "costringono" a compiere azioni spiacevoli, mostrando loro immagini macabre, o minacciandoli che accadrà loro qualcosa di brutto in caso di rifiuto. Finora ci sono state ben due vittime, entrambi ragazzini, e Momo è stato additato come la nuova Blue Whale.
Adesso sembra che il mostro sia passato dal mondo WhatsApp anche a quello dei videogames: nel momento in cui scriviamo sono già state avvistate diverse mod all'interno di Grand Theft Auto 5, più semplicemente noto come GTA V, titolo che non ha bisogno di presentazioni e che di solito riceve mod ben più innocue, come ad esempio Goku o Thanos come personaggi giocabili.
L'arrivo di Momo su GTA V indica che il fenomeno è ormai ben noto nella rete, e che potrebbe portare a nuovi problemi. Per esempio nuovi ragazzi, dopo aver incontrato il personaggio in GTA V, potrebbero correre ad informarsi scoprendo un mondo di certo poco piacevole (se non pericoloso).
Momo arriva su GTA V tramite una mod: l'incubo di WhatsApp continua
Dopo un esordio raccapricciante su WhatsApp Momo ha trovato una nuova casa: è arrivato su Grand Theft Auto 5 tramite una mod, ma purtroppo c'è poco da scherzare.