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Niente sesso siamo Sony: le censure di Devil May Cry 5 su PS4 accendono le polemiche

Sony è accusata da più fronti di pretendere censure sui giochi pubblicati su PS4, censure che a volte lasciano davvero interdetti.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   11/03/2019

Ormai è una certezza: negli ultimi mesi Sony sta attuando una politica di controllo e censura dei contenuti dei giochi per PS4 sempre più stringente. Stando all'ex-Blizzard Mark Kern, sarebbe in particolare Sony USA a essere in preda al furore censorio: "C'è una nuova ondata di puritanesimo che sta colpendo i videogiochi, Sony USA sta dettando a Sony Japan gli standard per la censura. Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di allarmi morali (ricordate il proibizionismo?) e ora ci troviamo in messo a una di queste fasi. L'allarme rientrerà ma per il momento la situazione è ridicola".

I più ottimisti e ingenui pensavano che Sony volesse dare una stretta soltanto alle produzioni giapponesi di secondo piano, come la visual novel Nora to Oujo to Noraneko Heart o la serie Senran Kagura, con quest'ultima che rischia letteralmente di morire sotto i colpi del nuovo rigore morale imposto dal produttore hardware.

Alcuni sviluppatori giapponesi avevano denunciato apertamente la situazione qualche mese fa, in una trasmissione tenuta su Hachima, in cui avevano parlato di impossibilità di pubblicare i contenuti desiderati, con titoli bloccati perché non ritenuti adatti al pubblico di PS4 e altri pesantemente castrati. Ad esempio la versione PS4 della visual novel Nora, Princess and Stray Cat ha ricevuto delle censure sui dialoghi considerati inopportuni, lì dove le versioni PC e Nintendo Switch ne sono completamente prive.

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Purtroppo è risaputo che il pubblico inizia a preoccuparsi solo quando viene toccato ciò che gli interessa. Quindi, essendo stati censurati solo dei prodotti di nicchia, finora in pochi avevano fatto davvero caso a ciò che stava e sta accadendo. Quando a essere colpito è però un prodotto di massa e attesissimo come Devil May Cry 5, la situazione cambia di netto. Come riportato, la versione PS4 dell'ultimo titolo di Capcom ha dei nudi censurati con dei raggi di luce lì dove nelle altre versioni del gioco sono tutti ben visibili (facendo attenzione alle anticipazioni, cliccate qui per delle immagini comparative o guardate il video riportato in fondo alla notizia). Si tratta di brevissime sequenze che di volgare hanno poco o nulla, ma Sony USA ha probabilmente preteso di renderle ancora più inoffensive spaventata da possibili polemiche che in epoca #MeToo rischiano di diventare dei boomerang colossali. Qualcuno ha provato a dare la colpa a Capcom, ma è improbabile che ne abbia, visto che le versioni occidentali per PC e Xbox One non hanno censure di sorta, così come quella PS4 giapponese.

Ovviamente non stiamo parlando di una modifica drammatica che altera il prodotto a tal punto da renderlo ingiocabile o irriconoscibile nei contenuti, ma nondimeno, se anche un gioco come Devil May Cry 5 può essere colpito da simili scempiaggini, nate probabilmente dallo zelo di qualche dirigente non proprio brillante, siamo di fronte a un quadro preoccupante. Sony non è una società di secondo piano dell'industria dei videogiochi, tutt'altro, e le sue politiche hanno una grande influenza su tutta la piramide che vede alla base gli sviluppatori. Per inciso: se nemmeno Capcom può far passare un semplice nudo femminile in un titolo di primo piano come Devil May Cry 5, quanti saranno gli studi che si autocensureranno per non incorrere nei rigori morali di Sony?