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Per il publisher di Red Dead Redemption 2 i giochi single player non sono affatto morti

Strauss Zelnick si schiera a favore del single player senza alcuna remora, ma da una posizione anche facilitata dai giochi come servizio

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   20/06/2018

Il dibattito sullo stato di salute dei giochi single player infiamma la platea ormai da anni, con posizioni diverse da parte dei rappresentanti dell'industria che, sebbene generalmente contrari all'idea di una "morte" del single player, tendono comunque a rendersi conto che ci sia bisogno di un modello sostenibile.

In ogni caso, la questione continua a far discutere perché mentre i giocatori più appassionati si dicono genralmente schierati in favore dei single player classici, il mercato continua a indicare i multiplayer o i giochi come servizio come titoli in grado di garantire i maggiori guadagni. Intervistato da GamesBeat, il CEO di Take-Two, Strauss Zelnick, ha detto anche lui la sua sulla questione.

"Storicamente, nell'industria dell'intrattenimento, la gente prende posizioni del genere, ma ci sono anche persone che dicono che le cose non funzionano a meno che non si tratti di battle royale free-to-play", ha affermato Zelnick al riguardo, aggiungendo: "Io non me la bevo: il single player, nella mia opinione, non è nemmeno vicino ad essere morto. Le compagnie che lo pensano magari credono di evitare il lavoro duro di scrivere una storia e dei personaggi per arrivare subito a guadagni facili, ma non credo sia così che funzionano le cose".

Sicuramente delle belle parole che fanno piacere ai videogiocatori tradizionali, ma c'è anche da dire che proprio Take-Two da anni sta facendo trainare le proprie finanze dalle micro-transazioni di Grand Theft Auto Online, che compensano in buona parte anche le uscite estremamente cadenzate dei grossi titoli in single player da parte di Rockstar.

Per il publisher di Red Dead Redemption 2 i giochi single player non sono affatto morti