Naughty Dog in epoca PS3 andava forte con Uncharted, la sua serie di sparatutto in terza persona per tutta la famiglia, con l'affascinante Natan Drake a guidare un gruppo di avventurieri in giro per il mondo. Poi, però, decise di puntare su qualcosa di completamente diverso, The Last of Us, per chiudere le generazione.
Ovviamente, dai piani alti ci fu un po' di preoccupazione, come racconta Shuhei Yoshida, ex-dirigente di PlayStation.
Le parole di Yoshida su Naughty Dog
Continuare a lavorare su Uncharted sarebbe stata per certo la soluzione più sicura, ma Naughty Dog decise di cambiare completamente, optando per un survival horror apocalittico dal taglio più oscuro e forse non adatto a tutti. Uncharted, dall'altro lato, era visto da Yoshida come un "film blockbuster estivo per un pubblico molto ampio".
The Last of Us è invece più deprimente e ha un'atmosfera opprimente, con la violenza (certo non assente in Uncharted) che diventava più brutale e con una storia matura alle spalle. Yoshida era quindi preoccupato che The Last of Us sarebbe stato un gioco troppo di nicchia, considerando lo stile.
Ovviamente non è stato affatto un gioco di nicchia e "alla fine, la loro abilità ha prodotto un gioco fantastico che ha creato una IP ancora più grande di Uncharted" e che ha portato anche alla nascita di una serie TV (attualmente di due stagioni) di grande successo.
Yoshida non lavora più presso Sony, ma comunque è molto felice che ora Naughty Dog stia lavorando a una nuova IP (Intergalactic: The Heretic Prophet). Riuscirà questo gioco a superare anche The Last of Us, come quest'ultimo ha fatto con Uncharted?