Negli Stati Uniti alcuni rivenditori stanno adottando una pratica insolita per l'elettronica: la vendita della RAM a prezzi variabili, aggiornati di giorno in giorno come un prodotto deperibile. È un segnale evidente di quanto la carenza di memoria abbia alterato gli equilibri del mercato nel giro di poche settimane.
L'episodio arriva da negozi specializzati come Central Computers nella Bay Area, dove i prezzi non sono più esposti sui cartellini. Il personale spiega che l'offerta è troppo limitata e la domanda troppo alta per mantenere listini stabili anche solo per pochi giorni. Ma situazioni simili emergono in catene più grandi come Micro Center, che chiede ai clienti di verificare il prezzo direttamente con un addetto. L'aumento improvviso dei costi sta incidendo non solo sui PC assemblati ma su qualsiasi prodotto che richieda RAM per funzionare, rendendo la situazione particolarmente delicata in vista delle nuove uscite hardware.
La crisi delle memorie
L'incremento dei prezzi è stato rapidissimo. Alcuni modelli di fascia media hanno registrato aumenti superiori al 300% nel giro di tre mesi. Un kit da 32 GB acquistabile a poco più di cento dollari ora supera i quattrocento. Anche le configurazioni più diffuse, che fino a ottobre erano considerate un investimento ragionevole, sono diventate difficili da giustificare. I kit da 64 GB sono spesso proposti a cifre tra i settecento e i novecento dollari, livelli che fino a pochi mesi fa riguardavano solo soluzioni professionali.
L'impatto non è limitato al mondo dei PC da gioco. La disponibilità di memoria è essenziale anche per console e dispositivi mobili. Valve ha già indicato la carenza di RAM come uno dei motivi che impediscono di fissare un prezzo definitivo per il suo nuovo sistema. La difficoltà nell'approvvigionamento rischia quindi di creare incertezza commerciale in una fase in cui molte aziende stanno pianificando i prodotti del 2026.
Il settore delle GPU, che aveva appena superato la fase di rincari legata alla domanda di intelligenza artificiale, potrebbe tornare sotto pressione. Le schede grafiche hanno bisogno di molta VRAM e i produttori stanno valutando aumenti di prezzo per compensare i maggiori costi dei moduli. Alcuni analisti suggeriscono che chi sta considerando un upgrade dovrebbe orientarsi su modelli proposti al prezzo di listino, preferibilmente con almeno 10 GB di memoria video, prima che i rincari si estendano al segmento gaming.
Non mancano ripercussioni sul mercato delle console. Secondo alcune indiscrezioni Microsoft starebbe valutando un ulteriore aumento del prezzo di Xbox, mentre Sony avrebbe accumulato scorte sufficienti per mantenere stabile la produzione di PS5 per i prossimi mesi. È una strategia che potrebbe ridurre il rischio di interruzioni a breve termine, ma non elimina le incertezze sul medio periodo.
Il quadro generale è aggravato dalla richiesta crescente di memoria per alimentare infrastrutture legate all'IA. I data center stanno acquistando DRAM a prezzi più alti rispetto al mercato consumer e i produttori orientano la capacità produttiva verso i segmenti più remunerativi. Secondo alcune voci del settore, questo spostamento potrebbe influenzare la disponibilità di memoria ad alte prestazioni per anni, rendendo più lenta la ripresa del gaming di fascia alta e delle piattaforme che necessitano di RAM veloce per sostenere carichi complessi.