Negli ultimi giorni Rockstar ha modificato le proprie politiche sull'uso dei social media da parte dei suoi dipendenti, permettendo ai singoli sviluppatori di rilasciare commenti in merito alla propria esperienza lavorativa durante lo sviluppo di Red Dead Redemption 2.
Stando alle parole degli addetti ai lavori, la situazione sembrerebbe abbastanza nella norma per il settore, con periodi di crunch prima delle scadenze più importanti ma un monte ore sensibilmente inferiore alle 100 settimanali che ha indicato Dan Houser parlando di se stesso e dei suoi collaboratori più stretti.
Nel corso di un'intervista rilasciata al Guardian, lo Studio Head di Rockstar North, Rob Nelson, ha commentato la vicenda aggiungendo che l'orario medio dei dipendenti varia da 42.4 a 45.8 ore settimanali. In tutto lo studio, la settimana lavorativa mediamente più estesa si è verificata all'inizio di luglio con 50.1 ore. In quel caso il 20% dei dipendenti ha registrato un tetto di 60 ore di lavoro, con almeno un dipendente impegnato per 67.1 ore.
"Se le persone lavorano duramente? Certo, è così. Sono previsti gli straordinari. È forse qualcosa che vogliamo accada regolarmente per lunghi periodi di tempo, come elemento assodato del nostro metodo, o come un motivo d'orgoglio? No, non lo è", ha dichiarato Nelson al Guardian.
"Cerchiamo sempre di migliorare il nostro sistema di lavoro e di bilanciare quello che stiamo facendo con il metodo. Non smetteremo di progredire in quest'ambito".
Red Dead Redemption 2 uscirà il 26 ottobre su PS4 e Xbox One. Nella giornata di ieri è stato condiviso il trailer di lancio.