Chris Sides è l'ex direttore della gestione del prodotto per Marathon di Bungie e ha recentemente sfruttato i microfoni del Shooter Monthly Podcast per spiegare una curiosità: mentre lavorava allo sparatutto da estrazione del creatore di Destiny, ciò che veramente desiderava era cambiare il nome del genere videoludico in questione.
A suo dire, "extraction shooter" è veramente un pessimo nome.
Il problema con "sparatutto da estrazione"
Sides spiega infatti che lo "sparatutto da estrazione" è l'unico genere videoludico che ha un nome basato su una meccanica, ovvero il fatto che lo scopo finale è farsi "estrarre" dalla mappa mentre si è ancora in vita per portare in salvo le proprie risorse.
Ora, comprendiamo il sentimento di Sides, ma volendo potremmo affermare che nei giochi di guida si guida e che nei picchiaduro si picchia il nemico. Persino il nome sparatutto alla fine fa riferimento alla meccanica principale, ovvero lo sparare.
Certo è vero che "sparatutto da estrazione" è molto più specifico e non fa riferimento in generale a ciò che si fa, ma a una delle meccaniche. La più importante, certo, ma comunque solo uno degli elementi che rendono il gioco se stesso. Inoltre, l'estrazione in sé e per sé non basta per affermare che un gioco sia uno sparatutto da estrazione: Sides fa l'esempio di Helldivers 2, che non è certamente un extraction shooter sebbene i giocatori vengano estratti dalla mappa alla fine del match.
Certamente il nome è discutibile, ma non è una novità per il mondo videoludico. Per anni si è discusso di concetti come roguelike, metroidvania e più recentemente i soulslike. Sono termini amati od odiati, ma riteniamo che ciò che conti alla fine è che siano utili e trasmettano la giusta informazione, quando usati correttamente. Voi cosa ne pensate?