The Outer Worlds 2 sembra criticare il capitalismo, così come accadeva nel primo capitolo. Secondo il game director Brandon Adler, però, non è così. Per lui, Obsidian Entertainment non vuole essere "moralista" e ha quindi negato questa interpretazione. In molti non hanno preso bene le sue parole, compresi alcuni sviluppatori, come Michael Douse, il direttore editoriale di Larian Studios, cui dobbiamo Baldur's Gate 3.
"L'espressione nei videogiochi è compromessa perché il burattinaio tiene ancora i fili," ha scritto Douse, trovando il plauso di molti dei suoi seguaci. "Mi dispiace per quello studio, costretto a far scendere a compromessi l'anima stessa del gioco," gli ha risposto un utente.
Espressione negata
Un altro giocatore ha citato Disco Elysium come esempio di gioco i cui sviluppatori non hanno negato le loro intenzioni espressive, criticando il capitalismo e non solo. Douse ha risposto di essere orgoglioso di figurare nei crediti del titolo di ZA/UM, dove appare effettivamente nei ringraziamenti.
The Outer Worlds 2 di suo contiene diversi elementi di critica al capitalismo, anche se molto leggera, che si manifesta in elementi piccoli e grandi, tra missioni e gag.
Ma secondo Adler, che ne ha parlato nel podcast My Perfect Console: "Non stiamo facendo qualcosa del tipo: 'critichiamo il capitalismo contemporaneo così come lo vediamo'. In generale, quello che ci piace fare, soprattutto con The Outer Worlds, è criticare le strutture di potere e le persone al potere e il modo in cui abusano di chi quel potere non ce l'ha."