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Ubisoft potrebbe vendere alcune serie o affidarle all'esterno per ridurre i costi?

Secondo alcune supposizioni a partire dai documenti finanziari, Ubisoft potrebbe vendere alcune serie per ridurre i costi nei prossimi anni.

Ubisoft potrebbe vendere alcune serie o affidarle all'esterno per ridurre i costi?
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   13/01/2023

Dall'ultimo report finanziario è emerso chiaramente come questo sia un periodo piuttosto difficile per Ubisoft, tanto da far pensare a possibili soluzioni drastiche come la vendita di franchise ad altri publisher, la chiusura di divisioni o l'affidare lo sviluppo di alcuni giochi all'esterno.

A dire il vero, Ubisoft non ha riferito chiaramente tali possibilità, ma queste potrebbero essere dedotte vedendo le dichiarazioni di Yves Guillemot e della sua compagnia alla chiusura del trimestre fiscale. Secondo un'interpretazione di TweakTown, che effettua un parallelismo con quanto effettuato anche da Square Enix, la volontà di ridurre i costi potrebbe portare Ubisoft a valutare la vendita di franchise o anche di team interni.

Con la crisi che sta attraversando il mercato videoludico, che ha visto nel 2022 un calo generalizzato nella vendita di videogiochi, diverse compagnie dovranno attraversare delle ristrutturazioni, probabilmente. Ubisoft, nel suo resoconto finanziario, ha fatto specifico riferimento al fatto che il mercato si sta spostando su "mega-franchise" di enorme risonanza e su giochi live service.

Vedendo anche come Square Enix abbia voluto liberarsi di Crystal Dynamics, Eidos Montreal e Square Enix Montreal, cedendo con queste anche diverse proprietà intellettuali, piuttosto a cuor leggero (almeno a giudicare dalla cifra incassata, tutt'altro che enorme), secondo TweakTown qualcosa del genere potrebbe essere tentato anche da Ubisoft.

D'altra parte, lo stesso comunicato Ubisoft lascia intendere una ristrutturazione importante: "Come parte del nostro aumentato focus strategico, vogliamo adattare la nostra organizzazione a un mercato più difficile, con una riduzione netta attesa per i costi non variabili di base di più di 200 milioni di euro entro i prossimi due anni", si legge nel documento. "Questo sarà ottenuto attraverso una ristrutturazione strategica, eliminando alcuni asset non centrali".

Visto che si parla di "asset non core" è difficile pensare che Ubisoft possa valutare la vendita di marchi come Assassin's Creed, Far Cry o Rainbow Six, ma qualche elemento di minore importanza potrebbe essere ceduto, anche se parliamo sempre e comunque di supposizioni. Quello che è certo, al momento, è che Ubisoft ha rimandato Skull and Bones e cancellato tre giochi non annunciati, oltre ad essere rimasta delusa dalle scarse vendite di Mario + Rabbids: Sparks of Hope.