L'inclusione della categoria delle sceneggiature di videogiochi tra i premi assegnati annualmente dalla Writers Guild of America (i WGA), rappresentava un bel riconoscimento ufficiale dell'importanza ormai raggiunta da questo medium nell'ambito delle arti narrative, pertanto la decisione di escludere i videogiochi dalla prossima sessione di Award nel 2020 rappresenta una sorta di colpo di arresto per questo processo di sdoganamento, come messo in evidenza anche da Neil Druckmann di Naughty Dog.
Un portavoce della Gilda ha riferito a USGamer che "non ci sarà un Videogame Writing Award nel 2020, tuttavia, la categoria verrà reinserita quando ci sarà una massa critica di videogiochi coperti dalla Writers Guild of America, in modo da portare avanti un processo di selezione più significativo".
In effetti, il problema dei Writing Award della WGA è il fatto di essere dedicati solo a coloro che fanno parte della Gilda. Gli autori di sceneggiature videoludiche che fanno parte del gruppo sono talmente pochi da aver costretto la Gilda a sospendere la premiazione della categoria in quando non viene raggiunto un numero significativo di candidati da cui far emergere il vincitore.
Sebbene la decisione sia comprensibile, alla luce della procedura standard di assegnazione dei premi, il contraccolpo mediatico è notevole, perché sembra un ritorno indietro di vari anni sul piano del riconoscimento dei meriti della scrittura in ambito videoludico. Anche per questo motivo, l'autore di The Last of Us 2, Neil Druckmann, ha affermato di essere "Molto dispiaciuto della rimozione della categoria videogiochi dagli award della WGA" e che la cosa rappresenta "Un maldestro schiaffo in faccia agli autori di videogiochi".