In un periodo in cui il formato fisico viene gradualmente abbandonato e i classici sempre più dimenticati, con conseguenze non indifferenti sulla loro preservazione, è facile per le grandi case di sviluppo dimenticare il loro passato, poco importa quanto eccelso esso sia. Capcom avrebbe forse più diritto di altre case di guardare al futuro - d'altronde nell'ultimo decennio la storica software house di Osaka è riuscita sia a ridare il lustro perduto a gran parte delle sue serie originali, sia a raggiungere picchi di successo impensabili per alcune delle sue proprietà intellettuali - eppure è abbastanza chiaro come la strategia del team sia ancora strettamente legata ai grandi nomi che l'hanno resa la potenza odierna, non solo con nuovi capitoli di valore, ma anche con un occhio di riguardo ai giochi originali.
L'ultimo esempio di questa strategia? La Capcom Fighting Collection 2: un piccolo forziere pieno di perle dei picchiaduro, che arriva oggi tra noi seguendo una formula ormai consolidata. E anche stavolta nel mix di giochi offerti ci sono dei grandi classici, ma la lista titoli è alquanto diversa da quella vista nella prima collezione, oltre che a dir poco particolare. Qui infatti ci si è concentrati anche su alcuni iconici titoli 3D che, seppur dimenticati da molti, hanno ancora molto da dare. Noi in questi giorni li abbiamo provati tutti a fondo per valutare la qualità generale del lavoro fatto e sì, se ve lo state chiedendo, siamo per l'ennesima volta davanti a un must per i nostalgici delle botte virtuali.
Ritorno al passato
Crediamo sia in effetti proprio il caso di partire dalla lista titoli, perché a una prima occhiata potrebbe sembrare alquanto strana. Infatti nella Collection 2 abbiamoentrambi i Power Stone e i Capcom vs Snk, ma solo Project Justice, alias Rival Schools 2 senza il suo predecessore, e Plasma Sword, a sua volta seguito dell'assente Star Gladiator. A completare il pacchetto ci pensano il notevolissimo Street Fighter Alpha 3 e Capcom Fighting Evolution.
Perché mancano i primi capitoli di due dei titoli più importanti della lista? Beh, da una parte sia Project Justice che Star Gladiator sono grossi passi avanti rispetto al passato, e quindi si potrebbe pensare che Capcom abbia voluto saltare a piè pari i titoli originali ritenendoli "superflui", ma crediamo che la verità sia molto più semplice. Questa infatti non è tanto una collezione dedicata a serie specifiche, quanto a un definito periodo storico degli Arcade: i giochi in lista dovrebbero appartenere più o meno tutti alla stessa era, quella SEGA NAOMI e SONY ZN-2, laddove Star Gladiator e Rival Schools appartengono a quella precedente. È molto probabile quindi che quei giochi siano stati lasciati fuori per tale ragione. Un peccato, ma la lista rimane comunque assolutamente degna di lode, escludendo forse un singolo gioco.
Quel gioco è, per l'esattezza, Capcom Fighting Evolution, sicuramente il titolo più debole del gruppo: un'opera abbastanza raffazzonata anche per l'epoca, mal bilanciata, e chiaramente recuperata alla buona in vari elementi. Per completezza storica è cosa buona e giusta che venga mantenuta in vita, ma indubbiamente c'erano scelte migliori disponibili (compresi i due titoli mancanti citati poco sopra). Inoltre, non è il caso di aspettarsi chissà quale cambiamento ai titoli coinvolti: la collection è molto fedele e non sembra vi siano stati ritocchi a sistemi, meccaniche o dati.
Se è stato fatto, comunque, l'intervento è estremamente marginale, dato che in Fighting Evolution non si nota nulla del genere. Ad ogni modo, la collection mette a disposizione modalità allenamento praticamente per tutto e non solo sono facilmente attivabili, ma contengono opzioni da picchiaduro moderno con tanto di possibilità di vedere le hitbox dei colpi e le frame list. Una bella aggiunta che non possiamo che apprezzare ogni volta.
Botte da orbi per ogni dimensione
Questi extra per gli aficionados del genere sono particolarmente graditi quando applicati a dei classici che ancora oggi possono tranquillamente dire la loro nel panorama, i due Capcom vs SNK e Street Fighter Alpha 3 su tutti.
Per dire, il primo Capcom vs SNK è già un gran titolo, ma è col secondo che le cose hanno raggiunto dei livelli davvero notevoli, tanto che ancora oggi lo riteniamo uno dei picchiaduro crossover meglio riusciti. Non solo, i Capcom vs SNK hanno anche reso popolare il sistema Ratio, che permette di selezionare meno personaggi rispetto al classico gruppo da tre di un picchiaduro tag di quella tipologia, potenziandoli a livelli variabili. Si tratta tutt'oggi di un twist meccanico estremamente curioso, capace di influenzare svariati altri ottimi titoli (Skullgirls, giusto per citarne uno).
Dal canto suo, Street Fighter Alpha 3 non è da meno: ha consolidato il sistema ISM - che modifica varie meccaniche in base alla scelta iniziale del giocatore - e viene considerato da molti veterani una delle esperienze più "pure" della serie tutta, a patto di non utilizzare il V-ISM (con il quale si possono eseguire combo abbastanza folli). Comunque si decida di approcciarlo, resta un picchiaduro dal look ancora incredibilmente valido, dal gameplay solidissimo, e innegabilmente abbastanza ricco di potenziale da poter riconquistare almeno in parte una community di appassionati online. È un gran punto a favore per la collection, e non dubitiamo che molti potrebbero approcciarla anche solo per la sua presenza nel gruppetto.
Come abbiamo già accennato, però, questa è una collection che guarda anche ai grandi titoli 3D di Capcom, e sono tutte scelte davvero degne di nota. Anche in assenza del primo Rival Schools, difatti, Project Justice ne rappresenta una secca evoluzione, ancora oggi divertentissima da giocare grazie al suo sistema a tre personaggi, ai suoi ben calcolati eccessi, e a una campagna non sottovalutabile. In questo gioco, in particolare, risulta piacevole poter scegliere tra la versione giapponese o occidentale di ogni titolo e, considerando quanto è difficile reperirlo al giorno d'oggi "onestamente", consideriamo la sua presenza una delle migliori sorprese di questa collection. Plasma Sword forse non è altrettanto iconico, né ha basi meccaniche della stessa qualità, ma resta un gioco degno di essere scoperto, veloce e divertente quanto basta a poter consumare più di qualche ora agli appassionati.
Le chicche vere comunque sono i due Power Stone: pur essendo a tutti gli effetti più dei party game che dei picchiaduro, risultano invecchiati persino meglio degli altri due giochi appena nominati. I Power Stone sono giochi frenetici di gruppo, con oggetti e mappe imprevedibili e persino dei boss da sconfiggere in "cooperativa". Per quanto ci riguarda, potrebbero serenamente essere tra le esperienze più popolari di questa collection in rete.
Il dilemma dei grandi ritorni
Già che abbiamo tirato in ballo l'esperienza in rete, comunque, è il caso di parlare proprio di questo elemento, che ad oggi potrebbe per più di una persona risultare quello più importante dell'intera collection. Al solito, purtroppo, visto il numero limitato di persone online non è stato possibile testare la stabilità di ogni titolo online a dovere, ma l'esperienza sembra nel complesso comparabile a quella della Collection 1, con netcode rollback e generalmente prestazioni valide. Al lancio sarà necessario vedere quanto bene funzionerà il matchmaking ovviamente, ma ci saranno partite classificate e amichevoli, la possibilità di far partire la ricerca di un avversario per ogni singolo gioco mentre li si affronta serenamente in singleplayer, e persino delle classifiche dei punteggi per chi non ha interesse ad affrontare altri utenti online.
Quello che non ci sarà, tristemente, è il crossplay, una mancanza a dir poco spiacevole in un pacchetto di questo tipo, specialmente se si considera comunque che questo è e rimane un prodotto di nicchia, che avrebbe guadagnato molto da una caratteristica simile e sarebbe probabilmente rimasto in vita online molto più a lungo grazie ad essa. Senza è difficile pensare che ci sarà chissà quale picco di giocatori al momento del lancio, men che meno che le partite in rete risulteranno più frequenti rispetto a quelle dei picchiaduro moderni (che in vari casi già arrancano). È se non altro positivo poter giocare con amici online a tutti questi classici, specialmente quelli più rari ormai scomparsi quasi del tutto dall'immaginario collettivo.
Il resto del lavoro tecnico fatto è piuttosto solido, ma non aspettatevi chissà quali cambiamenti: tutti i giochi sono sostanzialmente rom ben emulate, con vari filtri, comodi savestates, e in alcuni casi persino più opzioni rispetto a quelle che si trovano di norma negli emulatori "non ufficiali". Aggiungete una bella galleria con colonne sonore comprese, e otterrete una raccolta massiccia e degna di attenzione, assolutamente da giocare per chiunque ami il complesso genere dei picchiaduro in tutte le sue accezioni.
Conclusioni
La Capcom Fighting Collection 2 è un altro ottimo lavoro di preservazione da parte della casa giapponese. Non vi sono chissà quali stravolgimenti in questa "seconda puntata" rispetto alla raccolta precedente, tuttavia il lavoro fatto resta valido e i titoli scelti solidissimi. Certo, forse si potevano inserire anche i predecessori di Plasma Sword e Project Justice, o aggiungere qualche sorpresa aggiuntiva, ma è comunque difficile trovare lamentele serie nel pacchetto, al di fuori della sola mancanza del crossplay. La casa ha chiaramente a cuore molti dei suoi vecchi classici, chissà che queste operazioni non continuino anche per altri grandi nomi in futuro.
PRO
- Ancora una gran scelta di titoli per gli appassionati
- La raccolta è ricca di opzioni e sfrutta il rollback netcode
CONTRO
- La mancanza dei predecessori di Plasma Sword e Project Justice è un po' strana
- Niente crossplay