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Cyberpunk 2077, la recensione della nuova, mastodontica opera di CD Projekt

La recensione di Cyberpunk 2077, dopo alcune giornate intense tra le vie di Night City del nuovo gioco CD Projekt.

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   07/12/2020

Dobbiamo ammetterlo: trascorrere poco meno di una settimana con la nuova, desiderata opera di CD Projekt ci ha sfiancati, quasi consumati, come non capitava dai tempi delle lavorazioni di altri titoli mastodontici da dover sviscerare con tempistiche proibitive (qualcuno ha detto Rockstar?). Ma, allo stesso tempo questa fatica generata dalle decine di ore passate tra le vie di Night City ci ha lasciato dentro una grande soddisfazione: è un po' come quando ci stiamo per addormentare dopo una giornata di intenso studio o lavoro, magari culminata con un'uscita notturna con gli amici o con il partner.

Ecco, le sensazioni che stiamo vivendo in questo momento, mentre buttiamo giù le prime righe dell'articolo che state leggendo, sono esattamente queste: stanchezza, soddisfazione, goduria, sonnolenza. Scrivere la recensione di Cyberpunk 2077 è una sorta di momento catartico che si sperimenta quando si conclude un ciclo della propria vita. E probabilmente questo attimo di sollevamento lo hanno provato anche i ragazzi di CD Projekt, quando si sono resi conto di aver finalmente completato il loro progetto della vita. Una scommessa, un vero e proprio all in che, dopo il successo generato da The Witcher 3: Wild Hunt e relative espansioni, l'intero settore dei videogiochi si aspettava da questo piccolo, grande team di sviluppo che, alla fin fine, riesce ancora a considerarsi un indie nonostante i numeri e l'entità economica delle sue produzioni, siano tipici delle grandi software house controllate e gestite da Sony, Microsoft e Nintendo.

Scommessa vinta, ci sentiamo assolutamente di dire, non senza alcuni incidenti di percorso e qualche scossone qui e là, ma ciò che conta è sempre il risultato. E come vedremo nella recensione Cyberpunk 2077 è qui per restare e stupire e, vogliamo già dirlo, per dimostrare come sia tranquillamente possibile renderizzare su TV e monitor la next-gen con le piattaforme attuali.

La storia

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Lo diciamo già in apertura di paragrafo: non troverete alcun tipo di spoiler qui o nel resto della recensione visto che ci limiteremo a spiegarvi a grandi linee la struttura adottata da CD Projekt per narrare la storia di Cyberpunk 2077, lasciando poi in calce alcune nostre considerazioni. Gli elementi cardine li abbiamo imparati a conoscere in questi anni di annunci e trailer: noi vestiamo i panni di V, ladro mercenario che vuole a tutti i costi farsi un nome in Night City, ma che si ritrova coinvolto, suo malgrado, nel furto di un biochip sperimentale il cui valore è incommensurabile. Impresso in questo pezzo di tecnologia che tutti stanno ardentemente cercando di recuperare, c'è l'immagine residua di Johnny Silverhand, rocker audace e spietato che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nel tentativo di combattere e sovvertire l'ordine instaurato dalle mega-corporazioni. Come queste 2 figure interagiranno e quali saranno le loro sorti, lo decideremo noi nel corso della nostra personale partita a Cyberpunk 2077.

Come da tradizione CD Projekt infatti, anche questo nuovo progetto punta a lanciare il giocatore in un mondo vivo, pulsante, che va avanti a prescindere dalle azioni del giocatore, ma che in funzione di queste azioni viene a suo volta influenzato e plasmato fino a raggiungere determinati esiti. L'obiettivo del team di sviluppo è sempre stato quello di tessere una fitta rete di scelte (invisibili) da offrire al player e le cui conseguenze, spesso complesse da immaginare o prevedere, non sono mai immediatamente percepibili, ma hanno esiti di medio e lungo periodo.

Gran parte di queste scelte avviene attraverso la selezione dei dialoghi con cui porteremo avanti la nostra interpretazione del ruolo. Come già mostrato abbondantemente dal team di sviluppo nei vari video, questi sono a scelta multipla contestuale, talvolta con un limite di tempo entro cui dovremo effettuare la nostra selezione. A seconda del nostro punto di osservazione, delle nostre competenze nelle statistiche che definiscono V e del nostro background storico scelto tra i 3 selezionabili in fase di creazione del personaggio, avremo eventuali opzioni di dialogo aggiuntive che si andranno ad affiancare a quelle facoltative per approfondire il dibattito e quelle obbligatorie che lo porteranno avanti. In moltissime occasioni saremo liberi di allontanarci durante l'interazione generando esiti talvolta anche molto gravi.

Quest e attività secondarie

Cyberpunk 2077 Recensione 4

Cyberpunk 2077 fa un ulteriore passo in avanti rispetto a The Witcher 3: Wild Hunt fratturando la dicotomia tipica tra main quest e attività secondarie che, pur rimanendo sempre ben separate anche nelle indicazioni su schermo, tendono ad avere confini molto sfumati e a generare continui rimandi tra loro, così da stimolare nel giocatore interrogativi e valutazioni sul come portare avanti la storia.

Se infatti per quello che concerne la storia principale, la struttura è abbastanza lineare e prevede una sorta di prologo che va poi a suddividersi in una serie di lunghi filoni principali fino a ricongiungersi in prossimità dell'epilogo, è nelle attività secondarie che l'opera del team polacco letteralmente esplode. Già dopo pochissime ore di gioco aprire la mappa vorrà dire essere investiti da un nugolo di punti esclamativi e interrogativi gialli disseminati attraverso i 7 distretti di Night City. Al giocatore rimarrà soltanto l'imbarazzo della scelta e un certo spaesamento davanti a una tale mole di contenuti e, come se questo non bastasse, il telefono impiantato nel cervello di V sarà un turbinio di chiamate e messaggi che serviranno a offrire continui, nuovi spunti per ulteriori quest e ci permetteranno di migliorare la nostra conoscenza con i numerosi comprimari del gioco. Tenendo poi conto che completare queste missioni aumenterà il livello di reputazione di V (che è diverso dal livello del personaggio) e questo comporterà sia migliori equipaggiamenti accessibili dai vendor, ma anche ulteriori attività e contratti assegnati.

Accanto alla consueta suddivisione tra quest principali e secondarie, si faranno strada anche una manciata di ulteriori attività rappresentate dai contratti che ci verranno offerti dai fixer dei distretti e che riguarderanno solitamente l'assassinio o il salvataggio di personaggi non giocanti oppure il recupero di dati, e le attività casuali rappresentate dai crimini che si svolgono in città e che vengono dichiarati dal dipartimento di polizia di Night City. Sempre i fixer saranno anche il punto di contatto per l'acquisto di nuove vetture utili a rimpolpare il nostro garage virtuale e, chiaramente, ogni singola via della città che non dorme mai saprà offrire spunti narrativi e momenti contemplativi che, vi garantiamo, sapranno rapirvi.

Cyberpunk 2077 Recensione 1

E poi ci sono i comprimari che imparerete a conoscere nel corso della vostra lunga avventura. Se siete orfani di Ciri, Triss e Yennefer, potete tranquillizzarvi: in Cyberpunk 2077 tornerete a innamorarvi, a piangere e ridere, a sentirvi personalmente coinvolti nelle vicende di una manciata di personaggi che vi faranno compagnia nel corso delle vostre scorribande a Night City. E chiaramente non stiamo parlando solo di Keanu "Johnny Silverhand" Reeves che, paradossalmente, pur rappresentando la punta di diamante dell'intera produzione, non è il personaggio che ci è rimasto maggiormente in testa. Ma non prendete la cosa come un malus, perché anzi dimostra quanto il team di scrittori di CD Projekt sia in grado di delineare e plasmare dal nulla personaggi credibili, sfaccettati ed empatici, anche quando non hanno un volto conosciuto.

Ma se proprio dobbiamo andare a evidenziare il singolo elemento negativo innestato nella componente narrativa del gioco, il gancio con la "leggerezza" di Silverhand può aiutarci. Nonostante la presenza costante e un paio di momenti davvero memorabili, la presenza del personaggio basato su Keanu Reeves stenta a prendere davvero il volo e questo si ripercuote in una considerazione generale della main quest: è piacevole e l'abbiamo seguita con partecipazione e gusto, ma ci è apparsa talvolta troppo sfilacciata, in alcuni casi persino forzata in alcuni colpi di scena. Probabilmente la necessità di chiudere la lunghissima sequela di fili di trama sviluppati in parallelo e dipendenti dalle scelte del giocatore, ha comportato la perdita di spessore della storia principale e la realizzazione di un epilogo, quello a cui siamo riusciti ad assistere noi, a tratti persino monco. Ma è chiaro che un tale giudizio vada necessariamente sospeso in funzione dello stile di gioco che ognuno adotterà.

Noi abbiamo dovuto correre per la stesura di questa recensione e nelle 44 ore che abbiamo impiegato per concludere Cyberpunk 2077 (ipotizziamo circa una quindicina di ore dedicate alla main quest), siamo riusciti soltanto a scalfire la superficie delle attività secondarie, rimanendo spesso, ma purtroppo non abbastanza, invischiati in sottotrame davvero splendide e visionarie che ci hanno spesso stupito molto più della main quest. Non vogliamo scendere nei dettagli, ancora una volta, per evitare qualsivoglia forma di spoiler e non rovinarvi il gusto della sorpresa, ma davvero il materiale che vi ritroverete a vedere e giocare, sarà spesso stupefacente.

Un gioco di ruolo in prima persona

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Lo abbiamo detto e ribadito ormai decine di volte in ogni nostro articolo e video sul titolo: Cyberpunk 2077 è un gioco di ruolo in prima persona completamente single player; non uno shooter tantomeno un action con elementi di ruolo. È un RPG puro, senza alcun compromesso e se qualche filmato o dichiarazione può avervi fatto pensare a un GTA leggermente più profondo, siete assolutamente fuori strada. Un riferimento molto più valido, pur con le dovute accortezze, è rappresentato dai 2 capitoli più recenti di Deus Ex: Human Revolution e Mankind Divided.

Rispetto però ai giochi di Eidos Montreal, l'opera di CD Projekt è enormemente più vasta, complessa, stratificata e soprattutto si basa su un open world sicuramente più vicino ai lavori di Rockstar. A seconda quindi del vostro gusto e delle vostre aspirazioni, sarete liberissimi di scegliere come impersonare il vostro V e soprattutto come utilizzarlo in battaglia. Al di fuori della libertà nella gestione dei dialoghi che, come da tradizione del genere, permetteranno talvolta di evitare incontri e combattimenti, una volta nel vivo dell'azione potrete scegliere se comportarvi come dei novelli Terminator, oppure se sfruttare al massimo l'ombra e l'hacking per giocare stealth. In entrambi i casi avrete un grado di personalizzazione spaventosamente profondo che non disdegna anche delle mescole audaci.

Potrete quindi scegliere di specializzarvi nell'uso delle armi a canna corta o lunga, oppure nelle lame o, ancora, negli esplosivi. Potrete altrimenti investire i vostri sudati punti talento nella competenza negli hacking rapidi di avversari ed elementi ambientali, magari affiancando al tutto un aumento di esperienza nella furtività e nel mantenimento del sangue freddo che vi permette di essere ancora più infallibili nel compiere omicidi in sequenza. Tutto è assolutamente concesso e tutto è nelle vostre disponibilità senza alcun tipo di confine o limitazione imposta dallo sviluppatore vista la completa assenza di classi o di prerequisiti per accedere a determinate abilità, al di fuori del livello dell'abilità stessa.

Cyberpunk 2077 dimostra la sua complessità praticamente da subito, non appena superato l'incipit narrativo legato al background selezionato ed un breve tutorial sul combattimento, e questa sua incredibile profondità senza compromessi e senza grandi aiuti potrebbe altresì essere spiazzante per chi non è particolarmente avvezzo agli elementi ruolistici. Non si è tenuti per mano né particolarmente guidati e si sperimenta tra statistiche e abilità a proprio rischio e pericolo senza aiuti o descrizioni molto approfonditi. Considerate ad esempio che non è presente una procedura di assegnazione automatica dell'aumento di livello e la possibilità di resettare le proprie statistiche ha un costo elevatissimo, che vi potrete permettere solo a gioco avanzato.

Cyberpunk2077 Floor It Rgb

Per quanto riguarda il feeling delle sparatorie, in Cyberpunk 2077 CD Projekt è riuscita a raggiungere un compromesso assolutamente eccellente: sparare è soddisfacente e l'impatto delle armi è molto distinto a seconda della bocca di fuoco che ci troviamo a imbracciare. A tutto questo si unisce un sistema passivo di copertura che ci permetterà di sporgerci in automatico in prossimità di un ostacolo quando passiamo alla visuale dal mirino. Purtroppo i dubbi che avevamo espresso in sede di preview in merito all'azione melee non sono invece stati fugati: i combattimenti all'arma bianca, che siano contundenti, taglienti o legati al cyberware innestato sulle braccia, sono molto leggeri e mancano spesso di feedback dei colpi, oltre a mettere in evidenza tutta una serie di problematiche relative alle reazioni dell'intelligenza artificiale e la sporcizia residuale delle animazioni che, specie a distanza ravvicinata e durante le situazioni più concitate, arrivano addosso al giocatore come dei cazzotti negli occhi, per rimanere in tema.

In aggiunta, pur avendo davvero molto apprezzato questa totale libertà d'azione, ulteriormente potenziata anche da un level design ampio, zeppo di verticalità e particolarmente ben riuscito in termini di possibilità di approccio sull'obiettivo, abbiamo dovuto fare i conti con alcune problematiche relative al bilanciamento del livello di difficoltà probabilmente causate proprio da questa ampia variabilità.

Abbiamo affrontato Cyberpunk 2077 al livello difficile, il terzo dei 4 disponibili e siamo riusciti a proseguire con un corretto grado di sfida per gran parte del percorso, salvo rimanere talvolta frastornati da boss fight difficilissime perché magari non avevamo specializzato nel migliore dei modi V. Così come ci siamo ritrovati a riprovare per decine di volte alcune attività secondarie classificate con il grado moderato (una sorta di livello "normale" della difficoltà delle quest). E il risultato, in questi casi, è una fastidiosa frustrazione.

Attributi e abilità

Cyberpunk2077 Ladies And Gentleman The Us Cracks Rgb

Non potevamo fare a meno di dedicare un intero paragrafo alla componente di ruolo, pura e profonda, di Cyberpunk 2077. La personalizzazione di V parte chiaramente dalla definizione del suo aspetto fisico. Potremo creare un avatar dalla corporatura maschile o femminile, ma scegliere poi in modo indipendente il timbro di voce e i genitali, ma non la grandezza del seno che rimane una prerogativa del corpo femminile. Il sistema permette di modificare, attraverso un'enorme serie di preset, praticamente qualsiasi aspetto del viso e di tutta una serie di accessori riguardanti unghie, denti, piercing, trucco, tatuaggi, innesti visibili, difetti della pelle e cicatrici con moltissime opzioni anche per quello che concerne elementi più classici come capelli, barbe e occhi. C'è davvero l'imbarazzo della scelta e dispiace su questo fronte non poter fare nulla invece per quello che concerne il fisico di V che, al di fuori della parte riguardante l'identità di genere, è completamente non modificabile. Il nostro avatar dovrà per forza di cose essere alto, magro e adeguatamente muscoloso.

Si passa quindi agli elementi ruolistici che ci accompagneranno e potranno essere gestiti nel corso del gioco. A definire V ci sono 5 attributi il cui valore può arrivare ad un massimo di 20, laddove il livello generale non dovrebbe avere un cap. Queste statistiche determinano sia una serie di elementi cardine del personaggio (salute, resistenza, armatura, danni, competenza nell'hacking e nella furtività...), sia l'accesso ai rami di talento. Ogni attributo infatti è collegato a un numero variabile di alberi di abilità, 3 in alcuni casi, 2 in altri, per un totale di 12 gruppi di talenti. Salendo con il livello del personaggio potremo quindi guadagnare sia punti attributi da applicare alle 5 statistiche, sia punti talento che invece serviranno ad acquistare le vere e proprie abilità presenti in questi 12 gruppi. Moltissime sono passive, alcune sono attive e buona parte sono strutturate su più livelli. Per poter accedere alle abilità più potenti di un albero dovremo investire molti punti nell'attributo collegato e, per la skill più potente, dovremo anche aver raggiunto il massimo livello nella progressione di quell'albero di talento, anche questa con cap al livello 20.

Cyberpunk2077 Living Weapon Rgb

In uno stile che ricorda infatti molto da vicino i The Elder Scrolls, oltre agli attributi e ai talenti che gestiremo manualmente, ci sarà un aumento di livello relativo a ognuno dei 12 alberi man mano che utilizzeremo concretamente le abilità collegate a quell'albero. Un esempio vi aiuterà a capire più facilmente. Prendiamo l'attributo riflessi; a questo sono collegati 3 alberi: assalto, pistole e lame per un totale di 58 skill diverse. Man mano che utilizzeremo le pistole o i fucili o le armi taglienti, aumenteremo il grado del relativo albero e questo ci permetterà di sbloccare piccole ricompense come ad esempio punti talenti aggiuntivi o un aumento nei danni critici. Raggiungere il livello 20 dell'albero lame permetterà di sbloccare il talento Colpo del drago che andrà poi acquistato con un punto talento e permetterà di avere un 25% di danni critici aggiuntivi quando si usano le lame.

Tutto va chiaramente compreso e digerito sul campo e non capiterà di rado di perdere minuti, per non dire ore, nella scelta delle abilità da acquistare e far progredire e il risultato è, ancora una volta, l'imbarazzo della scelta. La volontà di CD Projekt di non ricorrere alle classi, che pure il gioco di ruolo carta e penna Cyberpunk 2020 a cui ovviamente il titolo è ispirato, avrebbe permesso, è sicuramente da premiare per quanto il risultato possa essere, lo ribadiamo ancora una volta, molto complesso e spiazzante per chi si aspettava magari un titolo più "leggero" e immediato. Adatto a tutti.

Cyberpunk2077 Looks Are Everything Rgb

Ovviamente c'è poi tutto il resto a cui ci ha abituati qualsiasi RPG che si rispetti: una gestione dell'inventario, dell'equipaggiamento e delle quest precisi e approfonditi, per quanto talvolta un po' macchinosi nel passaggio tra i vari menu; una mappa straboccante di punti di interesse e icone; un crafting avanzato e dettagliato con tanto di progetti da ricercare e reagenti da raccogliere (e che richiede specifici talenti per essere utilizzato); e per finire il cyberware.

Considerate il cyberware una sorta di equipaggiamento nell'equipaggiamento visto che, accanto al consueto vestiario da montare sul torso, le gambe, la testa e così via, potremo accedere a 10 parti del corpo dove poter innestare un numero variabile di potenziamenti più il sistema operativo che gestisce i nostri hacking rapidi. Potremo così farci montare occhi potenziati, gambe in grado di farci compiere salti più alti, braccia con estensioni mortali di vario tipo, miglioramenti al sistema nervoso e circolatorio, semplicemente rivolgendoci a un bisturi e spendendo i nostri sudati eddie.

Ah, e chiaramente tutto l'equipaggiamento, le armi e il cyberware prevedono un numero variabile di slot per accessori e mod al salire del loro livello di rarità. Altro che GaaS o MMOG: qui siamo veramente su nuovi livelli di personalizzazione e profondità ruolistica. E quando si realizza che tutto questo è legato a un gioco completamente single player, non si può che rimanere in estasi.

L'arte di Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 Recensione 8

Non serve davvero girarci intorno: la componente artistica di Cyberpunk 2077 è semplicemente eccezionale. Talmente eccezionale da risultare perfetta. E non è solo una questione relativa alla qualità della realizzazione di Night City e alla diversificazione dei suoi 7 distretti. CD Projekt arriva a definire concettualmente un nuovo livello di attenzione al dettaglio nel rendere plausibile il mondo di gioco offerto all'utente.

Perché è proprio qui l'elemento cardine: la città che non dorme mai vive davvero sui nostri schermi, è realistica, affascinante, coerente e soprattutto credibile. Ogni singola via, i mercati affollati di persone intente a mangiare o a contrattare l'acquisto di un oggetto, il parco al centro della City, la zona industriale, la periferia, le badlands che circondano la città, persino il megaedificio dove è situato l'appartamento di V: tutto è incredibilmente dettagliato e pieno zeppo di elementi estetici, architettonici e di arredo, perfettamente coerenti tematicamente.

Assistere al notiziario mentre si è in un ascensore, oppure guardare le decine di pubblicità in TV o i cartelloni affissi per strada, osservare distrattamente un approfondimento televisivo di una qualche trasmissione mentre siamo seduti in un diner, o ascoltare una delle tante stazioni radio mentre siamo a bordo di una vettura o una moto è semplicemente strabiliante. Proprio questi ultimi, i mezzi di locomozione, sono moltissimi, variegati, ma comunque coerenti con il mondo di gioco e con i vari marchi di produzione. E lo stesso ci sentiamo di dirlo per quello che concerne armi, vestiario e innesti cybernetici. Non troviamo impossibile immaginare che moltissimi giocatori saranno davvero rapiti dalla componente estetica di Cyberpunk 2077 e si sentiranno molto soddisfatti anche solo ad esplorare in lungo e in largo questa affascinante, spietata e misteriosa megalopoli.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD Ryzen 3800X
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 3080
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5-3570K o AMD FX-8310
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780 o AMD Radeon RX 470
  • DirectX: Versione 12
  • Memoria: 70 GB di spazio disponibile
  • Sistema operativo: Windows 7 o 10
  • Note aggiuntive: consigliato l'uso di un SSD.
  • Questi requisiti sono per risoluzione 1080p e settaggi bassi.

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7-6700 o AMD Ryzen 5 3600
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 3070
  • VRAM: 8 GB
  • Sistema operativo: Windows 10
  • Note aggiuntive: consigliato l'uso di un SSD
  • Questi requisiti sono per risoluzione 1440p e ray tracing ultra.

Aspetti tecnici e grafica

Cyberpunk 2077 Recensione 2

Se quindi davvero non c'è nulla di negativo per quello che riguarda la componente artistica di Cyberpunk 2077, lo stesso non possiamo dirlo del suo aspetto tecnico che si nutre invece di alcune, importanti imperfezioni.

Partiamo però dagli elementi positivi, quelli davvero sbalorditivi. Cyberpunk 2077 è la next-gen. Fine. Lo abbiamo giocato su un PC di fascia alta, al massimo dei dettagli, in 4k, con ray tracing attivo e DLSS impostato su un valore equilibrato, a metà tra prestazioni e qualità e il risultato è, semplicemente, strabiliante. Anche su questo fronte la resa di Night City è qualcosa di veramente inconcepibile: i neon, le strade, la pioggia battente, le superfici metalliche dei palazzi e delle vetture e quelle riflettenti delle vetrine, tutto contribuisce a rendere vivo e incredibilmente dettagliato quello che si muove su schermo con dei picchi altissimi nel momento in cui ci ritroviamo anche soltanto a girovagare per i distretti a bordo della nostra moto per poi andare verso le Badland per essere magari investiti da una tempesta di sabbia.

Siamo stati piacevolmente sorpresi anche dall'ottimizzazione raggiunta dall'engine visto che, considerato il gioco appena uscito e la disponibilità di driver NVIDIA non definitivi, il titolo girava sempre abbondantemente al di sopra dei 35 frame al secondo raggiungendo talvolta dei valori vicini ai 70 e 80 FPS. Lo ribadiamo: in 4k con il massimo preset grafico e ray tracing attivo.

Assolutamente eccellenti anche i modelli dei personaggi, in particolare per quello che concerne tutti i comprimari e alcuni secondari che talvolta si vanno a combinare nelle loro fattezze fisiche in modi molto belli e interessanti da vedere. Paradossalmente anche in questo caso, il personaggio più altalenante sembra essere proprio Johnny Silverhand che, al di fuori di alcune sequenze altamente scriptate, appare leggermente sottotono rispetto al resto, probabilmente anche a causa del personaggio così iconico che gli ha dato le fattezze.

Cyberpunk 2077 Recensione 3

E arriviamo invece alle magagne. Come scritto in un'altra parte della recensione, Cyberpunk 2077 non gode di un'intelligenza artificiale particolarmente intelligente. Reagisce adeguatamente alle sparatorie, si contraddistingue per attività diversificate a seconda della tipologia di nemico e riesce a gestire in modo accettabile il movimento di pedoni e veicoli. Il problema reale si presenta in situazioni di stress: quando qualcuno si ferma a sparare per strada, oppure quando iniziamo ad "attivare" gli avversari durante una missione stealth. In questi casi si notano comportamenti completamente discontinui con nemici che talvolta si paralizzano e altre volte iniziano a correre all'impazzata; situazioni in cui tutti gli avversari di una zona rimangono attivi all'infinito e, ancora peggio, capiterà talvolta di ricaricare un precedente salvataggio per trovare i loro comportamenti stranamente resettati o in stato di allerta senza essere stati beccati sul luogo del delitto.

Ci ha convinto a metà anche il feeling di guida delle vetture che, per quanto ben diversificato tra moto e auto, è talvolta troppo leggero (guidare nelle Badland vi farà subito capire cosa intendiamo dire) e altre volte stranamente ingessato ed eccessivo nel trasmettere la fatica provata da un veicolo nel curvare a basse velocità. Sia chiaro che, in generale, guidare tra le vie di Night City è comunque un'esperienza divertente ma, a nostro parere, siamo lontani dai picchi arcade raggiunti da GTA.

Ma il vero problema, per quello che ci riguarda, è lo stato del gioco: abbiamo avuto la fortuna di poterlo provare per metà della nostra fase di testing con una sorta di versione primordiale della patch che sarà disponibile in day one. Un download di 49 GB a fronte di un gioco intero che ne pesa 64 e, seppure gran parte dei problemi sperimentati si siano attenuati, a oggi Cyberpunk 2077 si presenta come un gioco davvero sporco. Chi scrive è solito non far pesare mai queste problematiche in fase di recensione, ma quanto sperimentato stavolta deve essere evidenziato perché una tale varietà e vastità di bug non ci erano mai capitati durante una fase review.

Cyberpunk 2077 Recensione 5

Siamo assolutamente certi e convinti che CD Projekt sarà perfettamente in grado di risolvere tutte queste problematiche con l'eccellente supporto che ha da sempre contraddistinto il team polacco, e The Witcher 3: Wild Hunt ne è l'esempio vivente, ed è anche possibile che le versioni console siano più pulite per via della maggiore chiusura dell'ambiente di sviluppo ma, ad oggi, giocare Cyberpunk 2077 su PC vuol dire esporsi a un gran numero di problematiche che potrebbero, talvolta, ridurre il vostro senso di coinvolgimento.

Passando al comparto audio, abbiamo trovato davvero molto buoni gli effetti sonori e la selezione musicale che si caratterizza per un quantitativo enorme di tracce che spaziano dalla techno alla lounge, a svariate tipologie di musiche elettroniche per arrivare all'hip hop e persino al jazz. Peccato soltanto per l'assenza di un tema davvero iconico che ben rappresenti e distingua il gioco. Sì, è vero, ci sono 2 tracce ricorrenti, una delle quali agganciata al menu principale, ma non ci sono mai davvero entrate in testa.

Ci sentiamo infine di spendere parole positive anche per quello che concerne il doppiaggio in italiano. Cyberpunk 2077, ve lo ricordiamo, è interamente localizzato nella nostra lingua con un paio di voci estremamente note al grande pubblico, su tutti Luca Ward che torna a impersonare la timbrica di Keanu Reeves. La localizzazione, soprattutto nella terminologia e nella gestione delle tematiche, ci è sembrata di altissimo livello e, ad eccezione di un paio di missaggi dove le voci erano prive dell'effetto "telefonata" quando in realtà doveva esserci, i volumi sono sempre stati perfetti.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Multiplayer.it
9.4
Lettori (571)
8.0
Il tuo voto

Ci sono voluti tanti anni e abbiamo dovuto subire troppi rinvii, ma sul volgere di questo strano 2020, possiamo finalmente giocare la più grande opera del team polacco: Cyberpunk 2077. Un'opera mastodontica che stupisce e sbalordisce il giocatore che avrà voglia di investire decine, e forse addirittura centinaia di ore, tra i vicoli di una Night City che riesce a portare su schermo il più bel sogno bagnato di qualsiasi amante della fantascienza sporca e del cyberpunk. Siamo davanti a un gioco di ruolo complesso, stratificato, denso, popolato da storie profonde e coinvolgenti, ma capace di divertire anche nei termini ludici più basilari quali possono essere le sparatorie e l'azione stealth. È indubbio che ci siano delle sbavature qui e là ed è assai probabile che il team di sviluppo avesse bisogno di qualche altro mese per consegnare un prodotto davvero rifinito e pulito ma ciò che conta è che Cyberpunk 2077 è in grado di rappresentare davvero l'ingresso nella next-gen e sarà destinato a farci compagnia negli anni a venire.

PRO

  • Night City continua a stupire dopo decine e decine di ore di gioco
  • La personalizzazione del proprio personaggio è estremamente stratificata
  • Un mare di comprimari da conoscere, odiare e amare

CONTRO

  • L'intelligenza artificiale è molto discontinua e talvolta rovina il bilanciamento
  • Mai visti così tanti diversi bug in un singolo gioco
  • Alcuni aspetti del sistema di combattimento sono poco soddisfacenti