Apex Legends continua a coinvolgere milioni di giocatori, e l'arrivo della Stagione 2, che abbiamo provato su PS4, servirà senz'altro a rilanciare la popolarità del battle royale di Respawn Entertainment, calata in maniera fisiologica nel corso dei mesi. Come da tradizione, il grosso dei contenuti e delle sfide risulta accessibile solo tramite l'acquisto del nuovo Battle Pass, ma i giocatori casuali potranno scegliere tranquillamente di investire i propri soldi in maniera diversa, ad esempio acquistando le Monete Apex necessarie per lo sblocco di Natalie "Wattson" Paquette, il personaggio aggiunto al roster proprio in occasione del debutto della Season 2. Si tratta in questo caso della figlia di un famoso ingegnere, affascinata in particolare dall'elettricità, al punto da piegarla al suo volere grazie a una serie di avanzati dispositivi di sua invenzione. Combatte negli Apex Games per rifarsi una vita dopo la scomparsa del padre, e si tratta di un avversario temibile visto che conosce alla perfezione l'anello di contenimento che lei stessa ha progettato. Come si comporta Wattson sul campo di battaglia? E cos'è cambiato esattamente rispetto a prima nelle partite di Apex Legends? Scopriamolo insieme.
Il nuovo Canyon dei Re, il Battle Pass e la modalità classificata
La prima cosa che salta all'occhio della Stagione 2 di Apex Legends, come illustrato nel trailer di lancio cinematico, sono i cambiamenti apportati alla mappa di gioco, il Canyon dei Re. Le strutture di sicurezza dello scenario sono state abbattute, e così gli scudi esterni non bloccano più l'accesso alle minacciose creature che popolano le Terre Straniere; come i giganteschi Leviatani, che passeggiando allegramente hanno devastato alcune zone che si trovano più o meno al centro dell'ambientazione. Oltre a queste presenze inquietanti trovano posto alcuni nuovi insediamenti, come ad esempio la Gabbia: una struttura di discrete dimensioni, posizionata in maniera strategica dove prima non c'erano che ampie distese.
Parliamo insomma di un punto di interesse in più verso cui dirigersi al momento dell'atterraggio, nonché di un'importante risorsa per raccogliere armi e oggetti e trovare riparo dal fuoco nemico mentre si esplora la mappa alla ricerca di avversari. Come accennato in apertura, è necessario acquistare il nuovo Battle Pass, Alta Tensione, per poter accedere al sistema di progressione strettamente collegato alla Stagione 2 di Apex Legends, con i suoi cento livelli da sbloccare, una marea di sfide e altrettante ricompense ottenibili: oltre cento fra skin, metalli creazione, Pack Apex, contatori e alcune novità, nello specifico i pacchetti musica, gli emote e le schermate di caricamento alternative. I ragazzi di Respawn Entertainment hanno insomma preso l'apprezzata formula della Stagione 1 e si sono divertiti ad arricchirla ulteriormente, con un occhio di riguardo al feedback degli utenti. Non c'è dubbio che questo aspetto dell'esperienza funzioni, e infatti i giocatori abituali di Apex Legends difficilmente accetteranno di restare tagliati fuori da una simile festa di achievement e oggetti sbloccabili.
Veniamo infine alla modalità classificata, che debutta in concomitanza con il lancio della Season 2 e introduce un ulteriore sistema di progressione diviso in sei classi: Bronzo, Argento, Oro, Platino, Diamante e Predatore Apex. In maniera simile ad alcuni dei più noti mobile game a base competitiva, giocando sarà possibile ottenere punti classifica attraverso le uccisioni e il posizionamento finale, così da salire dal quarto al primo livello in ogni categoria. A partire dalla classe Argento bisognerà spendere i punti per poter partecipare alle partite e continuare a crescere, nell'ottica di un sistema impegnativo ma non particolarmente punitivo: perdendo si potrà scendere di livello, ma restando sempre nell'ambito della stessa categoria. Si tratta senza dubbio di una feature molto interessante per i giocatori più bravi, che avranno un ulteriore elemento a cui prestare attenzione e che li manterrà incollati all'esperienza.
Wattson, prova su strada
Probabilmente il personaggio più votato a un approccio difensivo in assoluto, Wattson si pone come una Leggenda "di supporto", dal chiaro peso strategico nell'ottica di un team in cui ci sia un minimo di comunicazione e collaborazione. In maniera simile a Caustic, infatti, la brillante scienziata con la passione per l'elettricità può usare l'abilità tattica Difesa Perimetro allo scopo di creare fino a sei "tralicci" collegati l'uno all'altro da linee ad alta tensione che danneggiano e confondono i nemici che le attraversano, ma che si disattivano automaticamente quando passa uno dei nostri compagni. Viene da sé che barricarsi all'interno di una struttura al centro del perimetro, ben appostati e con armi di un certo livello, può rivelarsi una soluzione tattica facilmente percorribile qualora ciò si sposi con il nostro stile di gioco. Basterà infatti disporre le barriere e aspettare che un avversario le varchi per poi fargli la festa... sempre che non se lo aspetti.
L'abilità passiva di Wattson, Lampo di Genio, le consente di sfruttare l'elettricità dei tralicci per caricare più rapidamente le sue mosse speciali, nonché di sbloccare la Ultimate ricorrendo eventualmente a un unico accelerante. A tal proposito, l'abilità Ultimate del personaggio, Traliccio d'Intercettazione, si concretizza nella disposizione di un apparecchio che ricarica gli scudi danneggiati e distrugge gli esplosivi nelle vicinanze: un extra non da poco se ci si è appostati da qualche parte e si vuole tenere in sicurezza il perimetro. Oltre a Wattson, con la Stagione 2 è stata introdotta anche una nuova arma, la L-Star: si tratta di una mitragliatrice leggera che spara proiettili al plasma e che ci è sembrata dannatamente efficace, specie dalla breve distanza. Le sue raffiche infliggono gravi danni per via delle dimensioni extra dei colpi, ma bisogna prestare attenzione alla loro minore velocità e calcolare bene i tempi per centrare il bersaglio.
Finezze e conclusioni
Come probabilmente vi sarete accorti, da qualche settimana Apex Legends parla italiano: tutti i personaggi dispongono di un doppiaggio nella nostra lingua e ciò sottolinea senz'altro l'attenzione che Respawn Entertainment ed Electronic Arts prestano anche al nostro mercato. La qualità delle interpretazioni è buona, per quanto si tratti di semplici frasi e ci si fosse ormai tutti abituati alle voci originali. I vari aggiornamenti hanno inoltre reso l'esperienza più stabile anche su PlayStation 4, le prestazioni del gioco rimangono solide e l'uso della risoluzione dinamica aiuta a mantenere il target dei sessanta frame al secondo anche nelle situazioni più concitate. Dopodiché ovviamente ci sono le valutazioni relative ai contenuti e allo stato generale di questo battle royale, che continua a macinare ottimi numeri pur con un inevitabile calo rispetto al boom iniziale, che a quanto pare aveva colto alla sprovvista anche gli sviluppatori, costringendoli a un bel po' di lavoro extra e a un livello di pressione che tuttavia hanno dimostrato di poter sopportare.
Ebbene, le modifiche apportate al Canyon dei Re sono apprezzabili e vanno a tamponare alcune mancanze della mappa, introducendo un paio di postazioni extra e qualche simpatica variazione sul tema, ma è chiaro che uno scenario completamente nuovo sarebbe stato accolto con maggiore entusiasmo da parte della community. Lo stesso discorso vale per le modalità: le partite classificate aggiungono un ulteriore sistema di progressione, ma non ci si smuove dalla formula originale e si sente da tempo il bisogno di opzioni abbondantemente disponibili altrove, come il solo e il tag, per non parlare di qualcosa di più impegnativo come un trenta-contro-trenta. Insomma, la qualità del gioco rimane e non c'è dubbio che Apex Legends abbia contribuito in maniera importante all'innalzamento degli standard per quanto concerne i battle royale, ma la sensazione è che il titolo si muova un po' troppo lentamente rispetto a ciò che potrebbe e dovrebbe fare per restare competitivo in un genere tanto popolare quanto dinamico.