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Arcane, la serie Netflix su League of Legends è pronta a stupire

Abbiamo visto i primi 4 episodi di Arcane, la serie di Netflix sull'universo di League of Legends che è pronta a stupire i fan, ma non solo

SPECIALE di Luca Forte   —   07/11/2021
League of Legends
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Il percorso che ha portato ad Arcane è cominciato diversi anni fa quando Riot Games, reduce dal successo mondiale di League of Legends, ha deciso che non gli bastava più essere leader nel mondo dei MOBA e degli esport. L'universo narrativo creato per LoL offriva molteplici risvolti e i talentuosi sviluppatori attratti nel corso degli anni scalpitavano per fare qualcosa di diverso oltre ad un battle arena.

Da quando è stata rilevata da Tencent Games, colosso cinese che negli anni è diventato il più grande agglomerato al mondo dell'industria dei videogiochi, a Riot non sono mai mancati nemmeno i fondi, che non fanno mai male, soprattutto quando si hanno grandi ambizioni.

Quando, in occasione del decennale di LoL, Riot annunciò di volersi espandere, il mondo dei videogiochi e non solo era molto diverso. Blizzard era una vera e propria miniera d'oro, dall'esterno un autentico paradiso per tutti gli appassionati, i giochi di carte dominavano il mercato e gli scacchi automatici sembravano essere la "prossima roba grossa" del settore. Teamfight Tactics e Legends of Runeterra vennero annunciati e immessi sul mercato a stretto giro di posta, seguiti da Valorant, l'unico a non far parte del LoLverse, e League of Legends Wild Rift.

Una serie di mosse chiaramente pensate per andare a marcare a uomo Blizzard (prima del tracollo di quest'ultima) e che progressivamente hanno allargato la platea di Riot oltre ai "soli" giocatori di MOBA o fruitori degli esport.

Il passo successivo era quello di portare i suoi personaggi e le sue storie sul piccolo schermo e quale miglior partner di Netflix per farlo? Forse nessuno, anche perché il colosso di Los Gatos ultimamente si è dimostrato molto interessato nel voler raccontare storie tratte dai più celebri videogiochi. Citofonare a DotA 2, Castlevania, Dragon's Dogma o The Witcher (anche se questo è un caso limite) per referenze.

Un caso differente

La locandina di Arcane
La locandina di Arcane

Arcane, però, sembra essere un caso differente. Innanzitutto è collegato a una delle licenze più forti e amate dell'intera industria dei videogiochi, non di un nome in cerca di riscatto. In seconda battuta è chiaro che Riot, Tencent e Netflix non abbiano avuto paura ad investire nel progetto. Anzi, per dirla in un altro modo, Arcane mostra dei valori produttivi che poche altre serie animate possono vantare.

La scelta di Riot è stata chiara: al posto di affidarsi ad uno studio esperto, ma che non conosce il materiale sul quale sta lavorando, lo studio americano ha preferito puntare su Fortiche Production, un talentuoso studio francese specializzato in videogiochi e videoclip, ma al debutto in una serie televisiva. Quello che i co-creatori Christian Linke e Alex Yee volevano, però, era lo stile graffiante che Fortiche Production aveva già sfoggiato in alcuni cortometraggi su LoL realizzati negli anni passati, come Get Jinxed o i video delle K/DA. Una scommessa che, vi diciamo subito, ha pagato grandi dividendi: Arcane è bello da vedere, elegantemente animato e colorato, con un'ottima regia e uno stile unico. In altre parole Fortiche Production ha decisamente fatto centro.

Evidentemente creare una delle serie animate migliori degli ultimi anni non era abbastanza. Quindi perché non chiedere ad una delle più celebri rock band del pianeta, gli Imagine Dragons, di firmare la sigla iniziale? Perché non chiedere ad una stella della musica di prestare una sua canzone per costruirci intorno il momento chiave di ogni episodio? Detto, fatto. D'altra parte anche quella che era inizialmente una "idea pazza" per Christian Linke e Alex Yee, in Arcane riesce ad avere senso e soprattutto la forza produttiva per essere realizzata nel migliore dei modi, coinvolgendo alcuni degli artisti più rinomati al mondo che hanno dato vita ad una playlist davvero sensazionale, che potete trovare anche su Spotify.

Gli Imagine Dragons
Gli Imagine Dragons

Cosa manca? Ovviamente un cast di doppiatori di fama hollywoodiana a prestare la voce ai vari protagonisti del gioco. Forse i fan avrebbero preferito le "voci originali" di League of Legends, ma quando puoi contare sul talento di gente quale Katie Leung e Hailee Steinfeld non c'è proprio di che lamentarsi.

Katie Leung interpreta Caitlyn, ma è famosa per essere stata Cho Chang nella serie di Harry Potter. Hailee Steinfeld sarà Vi, ma è stata anche Gwen Stacy in Spider-Man: Into the Spider-Verse e ha cantato "Love Myself", "Starving" e "Let Me Go". Kevin Alejandro interpreta Jayce, ma ha recitato in serie come Arrow, Grey's Anatomy e Lucifer. La voce di Jinx è quella di Ella Purnell, attrice di Army of the Dead e Maleficent. Toks Olagundoye è Mel, un'attrice che in passato è stata la Beskha del videogioco di Game of Thrones e la Carnàn di La terra di Mezzo: l'Ombra della Guerra. Jason Spisak ha doppiato Silico di The Powerpuff Girls, Kid Flash in Young Justice e Kenji in Initial D. In Arcane sarà Silco. J.B. Blanc sarà Vander, ma è anche la voce di Braum, altro personaggio di League of Legends. È stato anche Kano di Mortal Kombat. Infine Harry Lloyd, il Viserys Targaryen di Game of Thrones o il Paul Crosley di Manhattan, sarà Viktor.

Un cast d'eccezione, per una serie d'eccezione. Noi abbiamo avuto la fortuna di parlare con Katie Leung e Ella Purnell, due ragazze davvero in gamba, apparentemente piuttosto simili al personaggio che interpretano. Katie è più introspettiva, più pacata, mentre Ella sembra folle come Jinx. Entrambe non sono giocatrici di LoL, anche perché non hanno il tempo necessario per poter stare dietro ai tanti cambiamenti e alle tante sfumature del MOBA di Riot.

La storia

Arcane è una miniserie di 9 episodi che racconta, perlomeno inizialmente, delle origini di Vi e Jinx. Diciamo inizialmente perché Arcane è divisa in tre cicli di tre puntate piuttosto autoconclusivi. Noi abbiamo avuto modo di vedere in anteprima i primi quattro episodi, quindi conosciamo bene l'inizio della serie, ma possiamo solo immaginare dove Riot e Fortiche vogliano andare.

L'intento iniziale di Arcane è quello di raccontare le origini, solo accennate in LoL, di alcuni dei personaggi più amati tra le centinaia create in questi anni. Si rende, infatti, esplicito il legame tra Jinx e Vi, ma si racconta anche di come è nata l'hextech e di come abbia stravolto il mondo di LoL. Quindi non ci si concentra "solo" sulle origini di alcuni personaggi, ma anche sull'approfondimento della lore del gioco: scopriremo Piltover e come questa città ricca e ipertecnologica si rapporta con Zaun.

Apprenderemo cosa ha spinto Jinx ad essere Jinx, e cosa sprona Viktor ad aiutare Jayce. Riot non si è limitata, però, a parlare di personaggi già noti, ma ha introdotto anche nuovi volti nell'universo di LoL. Personaggi sicuramente interessanti, che potrebbero "fare comodo" anche nei videogiochi, in modo da rendere intercomunicanti i vari mondi. Al momento Riot non sembra avere ancora idea di cosa succederà in futuro. O meglio, Christian Linke e Alex Yee ci hanno detto che per il momento ogni progetto è subordinato a come i fan accoglieranno Arcane. In altre parole, prima di vedere Vander o Silco in LoL o in uno degli altri giochi di Riot, gli sviluppatori vogliono capire come e se i loro fan vogliono utilizzare questi nuovi personaggi.

Non capiamo, onestamente, come si possa non amare Arcane o apprezzare il lavoro fatto per caratterizzare tutti i protagonisti, anche quelli originali, ma l'avere in mano la piena creatività dell'intero universo consente allo sviluppatore americano di poter adattare in tempo quasi reale le proprie strategie.

Tanto per cominciare Jinx ha invaso Fortnite e l'impressione è che questo genere di contaminazioni sia solo l'inizio.

Comunque se i primi tre episodi mostrano gli eroi che conosciamo in una forma embrionale, già a partire dal 4° episodio, che andrà in onda dal 14 novembre, i fan cominceranno a riconoscere i propri beniamini e a scoprire qualche dettaglio in più su di loro.

Chi ben comincia

Come dicevamo, abbiamo potuto vedere solo il primo trittico di episodi e il primo del nuovo ciclo e non nascondiamo di avere una voglia matta di voler vedere dove Riot e Fortiche vogliono andare a parare sia con la storia che con l'evoluzione di suoi personaggi. Anche perché i valori produttivi, lo stile, le musiche e il doppiaggio rendono la visione un vero e proprio piacere.

Quindi brava Riot e brava Netflix: dopo anni di stenti potremmo trovarci di fronte a uno dei migliori prodotti mai creati a tema videogiochi.