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Dragon Quest I & II HD-2D Remake: abbiamo provato i primi due capitoli della saga

Dopo il successo del remake di Dragon Quest III, arrivano finalmente anche i due predecessori: abbiamo provato Dragon Quest I & II HD-2D Remake.

PROVATO di Aligi Comandini   —   27/05/2025
Pronti a vestire di nuovo i panni degli eroi? Arrivano i primi due Dragon Quest in versione riveduta e corretta
Dragon Quest I & II HD-2D Remake
Dragon Quest I & II HD-2D Remake
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Non dobbiamo certo starvi a spiegare perché Dragon Quest sia una serie di culto: l'epica saga che per molti ha dato origine ai JRPG moderni è praticamente sacra in terra nipponica e, nonostante la sua tendenza a mantenere granitici e immutabili i suoi elementi cardine (o forse proprio per questo), ha ancora oggi una miriade di fan pure in occidente, che attendono con ardore ogni nuovo capitolo.

Square Enix è ben consapevole della "santità" della serie ed è anche per questo che, quando è stato il momento di proporre sul mercato dei remake dei primi tre capitoli, si è approcciata al progetto con una cura per il dettaglio equiparabile a quella di un monaco amanuense. Partendo curiosamente dal terzo capitolo, ha quindi dato forma a una perfetta riproposizione in 2D dal look nostalgico e con il giusto quantitativo di modifiche alla qualità della vita per ammodernare il tutto senza rovinarne il brillante loop di gameplay. Una formula vincente, che ha portato a vendite superiori a qualunque aspettativa persino tenendo conto dell'importanza storica del marchio.

Prevedibilmente con la stessa formula ora stanno arrivando anche i primi due capitoli, nonostante stavolta siano in un pacchetto unico. Manca ancora qualche mese all'uscita, attualmente prevista per il 30 ottobre su PC e tutte le console (inclusa l'imminente Switch 2), ma intanto li abbiamo provati per circa un'ora negli uffici di Bandai Namco, cercando di capire se la qualità si è mantenuta allo stesso livello. La risposta, per ora, sembra essere sì.

Certo che Erdrick si è dato da fare

La prova a nostra disposizione non è stata particolarmente sostanziosa, purtroppo, ma è bastata se non altro a confermare un po' di importanti aspetti dei giochi trattati. Il primo è che, ancora una volta, la base è stata rimaneggiata davvero poco: se vi aspettate una rielaborazione moderna della trama dei primi due Dragon Quest... cascate male. Certo, le scene d'intermezzo sono state rese più piacevoli da seguire e la storia scorre senza troppi sbalzi, ma nel complesso parliamo di giochi appartenenti a un'altra era, dove la campagna non tocca chissà quali picchi narrativi né vanta twist scioccanti. Più nel dettaglio, il secondo gioco è un pizzico più interessante da questo punto di vista, perché vi mette nei panni di tre differenti discendenti di Erdrick: il principe di Cannock, il principe di Midenhall e la principessa di Moonbrooke, con quest'ultima che diventa parte della spedizione dopo la distruzione del suo regno a seguito dell'attacco del malefico Hargon.

L'estetica di questi remake è splendida, e mantiene tutto il fascino degli originali
L'estetica di questi remake è splendida, e mantiene tutto il fascino degli originali

Sì, insomma, non che ci sia chissà quale struttura alla base della storia, ma nel secondo gioco almeno si affronta il tutto nei panni di un party (la cui principessa va peraltro liberata prima di venir usata), quindi la "lotta contro il male" attorno a cui gira il tutto è se non altro un po' più variegata. Nel primo Dragon Quest invece si seguono le vicende di un singolo discendente di Erdrick e l'avanzamento è molto più semplice. La cosa ha impattato anche sulla nostra breve prova peraltro. Va detto, comunque, che affrontare giochi con un concept così diretto, ma riproposto con un tale timore reverenziale, ha assolutamente il suo fascino. Resta un piacevole tuffo nel passato, ed è sorprendente come un basilare "viaggio dell'eroe" sia ancora in grado di catturare, nella sua forma più pura.

Dragon Quest I & II HD-2D Remake per PS5 è in preordine su Amazon Dragon Quest I & II HD-2D Remake per PS5 è in preordine su Amazon

Quando abbiamo parlato di differenze durante la prova, comunque, la cosa era legata anche alla demo da noi testata. Laddove il primo Dragon Quest lo abbiamo affrontato per pochi minuti, avendo letteralmente solo il tempo di gironzolare per la prima città e affrontare parte del dungeon iniziale, con il secondo siamo andati nettamente più avanti, visitando le città natali di ognuno degli eroi a un livello già più avanzato, testando varie abilità e affrontando persino un impegnativo boss.

Nel secondo Dragon Quest vestirete i panni di un gruppo di discendenti di Erdrick, e dovrete visitare i luoghi natali di ognuno prima di affrontare il male
Nel secondo Dragon Quest vestirete i panni di un gruppo di discendenti di Erdrick, e dovrete visitare i luoghi natali di ognuno prima di affrontare il male

Aspettatevi, quindi, un trattamento simile a quello visto con Dragon Quest III: il sistema non è cambiato, ma ora in Dragon Quest I ci sono battaglie con mostri multipli, in entrambi i giochi sembrano esserci più poteri e manovre, e classiche modifiche per velocizzare gli scontri e gli spostamenti che rendono l'avanzamento molto più godibile e sereno. Questo non significa comunque che il gioco sia sottovalutabile: avendo tirato dritto con l'intenzione di arrivare il più in là possibile durante la seconda prova, il boss ha pulito il pavimento con i nostri personaggi, senza contare che la struttura di fondo rimane piuttosto impegnativa se non ci si regola a dovere con il giusto numero di risorse, o non si arriva livellati per bene in ogni dungeon (sì, ancora una volta vi curate in città, l'esplorazione richiederà oggetti o poteri magici curativi a loro volta costosi in termini di mana).

Sì, il sistema è classico, ma specialmente nelle battaglie del primo gioco qualche modifica sostanziosa c'è stata
Sì, il sistema è classico, ma specialmente nelle battaglie del primo gioco qualche modifica sostanziosa c'è stata

È, come abbiamo già detto in precedenza, un ciclo di gameplay dannatamente ben costruito, che ancora oggi riesce a divertire nonostante la sua età, anche perché sembra esser stato fatto un buon lavoro sulle modifiche alla progressione generale. I cambiamenti sono generalmente timidi e rispettosi, ma ben pensati e i due titoli hanno anche altre sorprese aggiuntive, di cui al momento non ci è possibile parlare troppo nel dettaglio.

Dal punto di vista tecnico, la situazione è pressoché identica a quella di Dragon Quest III HD-2D: la pixel art è splendida, le mappe curatissime, e il mondo dei due giochi più vibrante che mai. Un piacere per gli occhi di fan della serie e non, e uno "stile" di remake che vorremmo veder utilizzato con svariati altri classici, perché funziona a meraviglia.

Curatissimi e trattati con i guanti allo stesso livello del terzo capitolo Dragon Quest I & II HD-2D Remake sono ancora oggi giochi affascinanti, che forse non avranno lo stesso impatto del terzo episodio, ma meritano comunque di venir ancora una volta esplorati. Il lavoro fatto da Square Enix su questi remake è certosino; resta da vedere se il pubblico abbraccerà l'arrivo dei primi due episodi tanto quanto ha fatto con il terzo, e se ci sono altre sorprese nelle due campagne. Non manca comunque molto.

CERTEZZE

  • Esteticamente splendido
  • Il gameplay loop resta solido

DUBBI

  • Sono giochi di un'altra era e si vede anche dopo le modifiche