Elden Ring è un gioco dalla difficoltà ingannevole. Da un certo punto di vista è realmente il Souls più approcciabile dai neofiti, per via di una miriade di strumenti messi a disposizione dei giocatori, e di molte battaglie non particolarmente ostiche sparse per la mappa. Questo vale solo per il primo terzo del gioco, tuttavia, e una volta arrivati nelle fasi conclusive la difficoltà fa una impennata di rara potenza. Se a ciò si aggiunge poi la complessità insita nei sistemi del gioco, non si può ritenere realmente "facile" l'apprendimento del tutto per chi i lavori di FromSoftware nemmeno li ha mai avvicinati. Oggi cerchiamo di venire in aiuto di questi poveri giocatori dispersi tra i meandri del mondo creato da George Martin e Hidetaka Miyazaki, senza ovviamente dimenticare qualche consiglio utile anche per gli esperti che vogliono delle dritte extra.
Iniziamo, quindi, con 10 consigli per sopravvivere in Elden Ring.
1: usate la vostra mappa
Elden Ring è il primo souls open world di FromSoftware e come tale ha un approccio molto diverso del solito all'esplorazione. Offre, ad esempio, teletrasporti immediati a ogni luogo di grazia sbloccato, e una comodissima mappa bidimensionale, davvero fantastica per orientarsi. La mappa non è però sbloccata da subito: è coperta da una sorta di nebbia finché non si raggiungono certe zone, ed è disponibile solo in minima parte nelle fasi iniziali.
Attenzione però, perché non è del tutto "vuota": persino nella sua forma base infatti indica i luoghi di grazia trovati, e aguzzando la vista si possono notare alcune strade principali e delle piccole lapidi disegnate. Se vi avviate verso la location delle lapidi troverete ad attendervi una stele con un oggetto: contiene praticamente sempre la cartina della regione in cui vi trovate, ed è spesso il primo posto dove è il caso di dirigersi prima d'iniziare a esplorare seriamente.
Questo perché la mappa è piuttosto chiara, e se la si analizza vi si trovano facilmente entrate di caverne, strutture e luoghi d'interesse che contengono roba assai interessante. Ah, nel caso abbiate problemi di memoria, o anche solo a orientarvi decentemente, tenete conto della possibilità di piazzare degli indicatori: quelli base sono visibili grazie a una colonna di luce e indicati dalla vostra bussola nella parte alta dell'interfaccia, mentre gli altri sono sticker fantastici per ricordare posti importanti dove tornare, o magari location che non avete esplorato completamente. Occhio ai dungeon però: lì non avrete mappe ad aiutarvi.
2: la classe con cui iniziate non è così importante, ma...
Vi sono parecchie classi tra cui scegliere all'inizio del gioco, ma non consideratele strade obbligate. Hanno tutte un equipaggiamento piuttosto unico e statistiche leggermente differenziate che le rendono più indicate a certe build, solo che in questo gioco si livella parecchio e non è assolutamente improbabile cambiare completamente strada rispetto agli intenti iniziali.
Ciò significa che cominciare con una classe orientata verso la destrezza come il samurai non vi preclude di livellare la forza, e una classe pensata per le build fede come il confessore può in realtà risultare flessibilissima e fare un po' quel che desidera avanzando. Certo, la scelta facilita indubbiamente certi sviluppi, quindi se desiderate al 90% giocare un mago scegliete un astrologo, se amate l'idea di una build mista magia destrezza il prigioniero è un'ottima scelta, e così via.
Persino la classe più difficile da usare all'inizio, lo sventurato, ha del potenziale, perché pur partendo quasi senza equipaggiamento e a livello 1, è quella più personalizzabile con tutte le statistiche a 10 in partenza. Sul serio... sta solo alle vostre preferenze, nonostante alcune soluzioni - come il già citato confessore - siano più adatte ai principianti.
Ricordate però di usare sempre armi con bonus ai danni adatti alle statistiche che desiderate potenziare: sono chiaramente indicati da delle lettere (più si avvicinano alla A più il bonus è elevato, con la S come bonus massimo), e nel caso non siano soddisfacenti ma appartengano a un'arma che vi piace molto, rimembrate che è possibile modificare tali affinità con le ceneri di guerra (o altri speciali oggetti che si trovano più in là nel gioco). Occhio, questo non vale per le armi "speciali", che di norma hanno abilità uniche e bonus permanenti; nel gioco troverete comunque quasi di certo qualcosa di adatto alla vostra build.
3: parlate con gli NPC, non ammazzateli
In questo titolo gli NPC sono moltissimi, e alcuni di loro rappresentano un enorme aiuto per il giocatore, trattandosi di personaggi in grado d'insegnare magie, abilità, o potenziare i vostri strumenti di morte. Arrivati a un certo punto del gioco (il trigger sembra essere l'attivazione di un certo numero di luoghi di grazia), Melina vi porterà alla Tavola Rotonda, un hub che contiene un importantissimo fabbro e svariati senzaluce in grado di offrirvi quest aggiuntive e oggetti da acquistare.
Portare avanti le quest nel gioco non è facile: il mondo è gigantesco e non è un'eventualità rara "perdersi" i dialoghi necessari a farle avanzare, tuttavia se ci state attenti potreste ottenere oggetti davvero interessanti dalle varie fasi di ogni specifica storyline secondaria. Tra gli NPC più utili delle fasi iniziali? Kalé nella prima chiesa vende un kit per il crafting utilissimo, una torcia e vari manuali, oltre a offrire informazioni utili su altri personaggi se si torna da lui saltuariamente; Roderika, una giovane ragazza bionda in una capanna nelle vicinanze del castello di Gran Tempesta, può potenziare i vostri spiriti alla Tavola Rotonda se le portate un oggetto che si trova proprio in quel legacy dungeon. Infine poco distante da Roderika troverete ad attendervi un guerriero che ha a disposizione molteplici ceneri di guerra valide. Ovviamente ci sono un'infinità di NPC in più da cercare, ma intanto tenete a mente questi.
4: alcune tecniche avanzate in combattimento
Le meccaniche di combattimento di Elden Ring ricordano da vicino quelle degli altri souls, ma questo non significa che manchino novità sensibili capaci di facilitarvi parecchio la vita. Ricordate ad esempio che i nemici possono venir storditi da colpi ripetuti (e subire poi una potente esecuzione), specialmente se caricati o in salto, e che è possibile eseguire dopo una parata normale un attacco immediato in contrattacco che stordisce con la stessa efficacia.
Le parry, peraltro, aumentano moltissimo questo indicatore quando usate sui boss, per quanto farlo non sia una passeggiata. Inoltre, non solo i colpi pesanti possono venir caricati, ma anche molte magie, in grado di diventare più potenti o aumentare l'area offensiva per lo stesso costo di mana. Le magie non caricabili, dal canto loro, spesso possono venir usate a raffica, quindi fate degli esperimenti con quanto avete a disposizione. Due armi dello stesso tipo equipaggiate contemporaneamente, poi, permettono di usare un moveset specifico da arma doppia, di norma in grado di fare danni enormi (i coltelli sono spaventosamente veloci).
Non è infine il caso di scordarsi gli oggetti: una volta divenuti in grado di costruire abbastanza roba, avrete a disposizione un arsenale di bombe, frecce e unguenti per infliggere status. Molti boss sono vulnerabili a questo genere di cose e sfruttarle a vostro vantaggio può rendere battaglie apparentemente impossibili una passeggiata. Gli spiriti infine possono salvarvi la vita; potrete evocarli tornando nella chiesa dove si trova Kalé dopo aver progredito un po': parlate con la misteriosa strega che compare, ditele che Torrente è il vostro destriero, e vi offrirà una campana con cui evocare questi aiutanti spirituali. Renderanno molti boss triviali (ma non sopravvalutateli; nelle fasi finali muoiono fin troppo rapidamente anche potenziati a dovere).
5: esplorare paga, ma occhio a dove finite
Il mondo di Elden Ring è pieno zeppo di location da esplorare, tutte incredibilmente variegate e ricche di nemici. Vi sono però una serie di tipologie di situazioni che tendono a ripetersi, e offrono ricompense simili. Nel gioco troverete infatti ad attendervi molte catacombe: sono di norma dungeon con un boss in chiusura (che lasciano cadere sempre ottimi premi), e vanno esplorati per ottenere vari tipi di convallaria, ovvero i materiali con cui si potenziano gli spiriti. Anche nelle caverne vi sono dei boss speciali, eppure qui girerete per lo più alla ricerca di pietre per potenziare le armi.
Le torri invece sono delle strutture con enigmi da risolvere nelle vicinanze (di norma animali da trovare, o tutt'altro), contenenti oggetti utili per chi fa uso di magie o incantesimi. Non ignorate questi luoghi e nemmeno i boss che girano per la mappa: spesso ucciderli offre alcune armi poderose o amuleti di tutto rispetto. Ah, sparse per le regioni sono presenti anche delle statue che richiedono delle chiavi di pietra per sbloccare alcune zone segrete: farlo offre ricompense notevoli, o altri dungeon aggiuntivi. Ce n'è uno subito nelle fasi iniziali, tuttavia consigliamo di evitarlo durante le prime battute, perché non è pensato per venir completato da qualcuno all'inizio dell'avventura.
6: Torrente è il vostro miglior amico
Otterrete la vostra cavalcatura, Torrente, dopo aver sbloccato tre luoghi di grazia nella mappa principale. A quel punto verrete avvicinati da Melina, e non solo potrete finalmente livellare, ma otterrete anche il fischietto per chiamare il destriero. Combattere a dorso di questo elegante quadrupede non sarà particolarmente preciso, eppure la sua velocità unita a strategie toccata e fuga lo rendono favoloso per eliminare boss che vagano per la mappa (specialmente i draghi).
Occhio però: cavalcando Torrente la stamina si rigenera più lentamente, dunque non abusate dei suoi scatti. Ricordate inoltre che è possibile usare attacchi pesanti anche a cavallo, che normalmente lasciano l'arma a terra e colpiscono nemici multipli. Se Torrente viene eliminato, sacrificare una ampolla curativa lo riporta immediatamente in vita, tuttavia venir disarcionati di norma equivale a morte certa, perché vi lascia inermi a terra a lungo. La caratteristica più importante del buon Torrente è però plausibilmente il suo doppio salto, che risulta spesso il modo migliore (o l'unico) di raggiungere alcune zone sopraelevate.
7: non il solito level design
In Elden Ring si può saltare. Potrà sembrare roba ovvia, ma è davvero il caso di tenerlo a mente. Il level design è molto diverso rispetto al passato di FromSoftware, e qui un muro in rovina può trasformarsi in una piattaforma da sfruttare per raggiungere luoghi nascosti, laddove saltare in una zona apparentemente letale può lasciarvi con quello sputo di vita necessario a continuare l'esplorazione. Guardatevi seriamente in giro (soprattutto nei Legacy Dungeon), ogni mappa complessa di questo gioco ha segreti che sfruttano la verticalità in qualche modo.
8: se tutto fallisce, c'è sempre la coop
Elden Ring, come tutti i souls, non ha una modalità facile, ma questo non vuol dire che non possa venir facilitato. Appena usciti dalla fase tutorial troverete nelle vicinanze del primo NPC degli oggetti per il multiplayer, e una volta ottenuti gli strumenti da Kalé avrete modo di costruire oggetti in grado di far partire una sessione con amici, o semplicemente mostrare i segni d'invocazione di altri giocatori. C'è quasi sempre qualcuno che può aiutarvi a eliminare un boss particolarmente ostico: nel caso non riusciate proprio a farcela, chiedere un aiuto non è un'onta: in questo gioco l'easy mode è il multiplayer cooperativo.
9: lo stealth salva la vita
Alcune delle situazioni più drammatiche in Elden Ring sono legate al semplice "venir circondati" da una massa di nemici molto aggressivi. Il modo migliore per evitarlo? Lo stealth. Muoversi silenziosamente permette di eliminare avversari uno a uno, ottenendo un sensibile vantaggio. Occhio però, i nemici percepiscono i rumori, quindi cercate di eliminarli quando sono isolati. Usare delle frecce speciali in grado di addormentarli aiuta, senza contare che vi sono certe magie in grado di rendervi parzialmente invisibili o silenziosi.
10: le grandi rune sono un potenziamento enorme, con un rovescio della medaglia
In Elden Ring il maggiore potenziamento ottenibile dal vostro alter ego è l'attivazione di una Grande Runa: potenti simboli mistici ottenibili eliminando i lord del gioco (attenzione, vanno attivati in speciali torri una volta ottenuti). Sono buff di tutto rispetto, capaci di potenziarvi in modo significativo, la cui attivazione dura fino alla vostra morte. Sta proprio qui il problema: perché funzionino vi servono degli archi runici, oggetti consumabili piuttosto rari, e come ben sapete morire in Elden Ring non è certo un'eventualità rara. Vi consigliamo quindi, dopo averne ottenuta almeno una, di testare qualche volta i boss senza sfruttarle per comprenderne i pattern prima di usare un arco runico, o vi troverete senza quando ne avrete seriamente bisogno.