Nel parlare dei giochi di ruolo più attesi del 2022 ci troviamo ancora una volta costretti a fare i conti con la difficoltà del collocare questo genere in un preciso spazio del mondo dei videogiochi. Lo era già venti anni fa e lo è sempre di più oggi di fronte alla diffusione di dinamiche sandbox, esplorazione libera, scelte e progressione basata su abilità e caratteristiche in ogni genere che ha reso difficile delineare i confini tra gioco di ruolo e azione, roguelike, avventure, city builder e persino, lasciandoci andare a un pizzico di eccesso, giochi di guida.
Per quanto riguarda i giochi di guida non è difficile eliminarli dall'equazione, un po' perché Forza Horizon 5 è già uscito e un po' perché in questo caso il genere dominante è chiaramente un altro. Anche togliendo di mezzo casi estremi o spunti provocatori, la lista resta enorme e ci costringe a operare una selezione arbitraria oltre che inevitabilmente mancante di quelle sorprese che arriveranno senza dubbio, nel corso del prossimo anno.
Per nostra fortuna, il vicino orizzonte è popolato da giochi di ruolo, puri o meno che siano, che si ergono inevitabilmente sugli altri, tanto per le aspettative quanto per il nome che portano, salvandoci dai dubbi e della necessità di troppi preamboli. Anche il 2021, va detto, è stato un buon anno per questo genere di esperienze, pur considerando le molte ombre che hanno impedito ad alcuni titoli eccellenti di arrivare in vetta, ma il 2022 promette di essere un anno memorabile per chi ama questo ormai tentacolare macro-genere.
Starfield
Starfield, debutto fantascientifico di un colosso dei giochi di ruolo, non può che essere il primo di questa lista, nonostante la decisione di Bethesda di mostrarcelo con il contagocce. Tolto un breve teaser, infatti, tutto quello che abbiamo sono artwork, qualche immagine come quelle apparse in questi giorni e promesse, una moneta che di questi tempi ha un valore fortemente relativo. Non sorprende, quindi, una certa diffidenza, alimentata dal pessimo lancio di Fallout 76, che risulta senza dubbio comprensibile.
In questo caso, però, è necessario tenere anche conto dell'importanza che ha un titolo del genere per un sacco di persone. D'altronde parliamo della prima vera nuova IP di Bethesda in 25 anni nonché di uno dei titoli su cui Microsoft ha scommesso acquistando in blocco Zenimax per qualcosa come 7.5 miliardi di dollari. Abbastanza da rendere credibili le promesse del Creation Engine 2, comunque sostenute da un robusto teaser tutto creato con un motore di gioco questa volta pensato esclusivamente per l'ultima generazione di console disponibili.
La qualità risulta evidente nell'illuminazione, che comprende glow realistici per i LED del cockpit della astronave, ma anche nella qualità delle sfocature, negli effetti volumetrici, nelle trasparenze dei vetri e nella resa dell'ambiente circostante, presumibilmente realizzato con l'utilizzo della fotogrammetria o con tecniche similari. Ed è da queste cose che nutriamo una certa confidenza nel colpo d'occhio next gen di un titolo che promette di mettere al servizio questa qualità visiva con gli ampi orizzonti di pianeti alieni, basi spaziali e cavità sotterranee.
D'altronde ci sono pochi dubbi sulle dimensioni generose di Starfield. La formula sarà fedele alla filosofia degli RPG Bethesda, ma l'aggiunta dell'esplorazione, le 150.000 righe di dialogo e un anno di rifiniture su un titolo pensato esplicitamente per essere giocato per una valanga di ore lasciano intendere un'esperienza enorme che speriamo sia anche bilanciata e appagante. Ed è in funzione di questa speranza che avremmo voluto vedere qualcosa del combattimento e delle animazioni del gioco vero e proprio, ma la cosa, a dire il vero, non ci preoccupa più di tanto. Con tutti i suoi difetti, Skyrim è ancora uno dei giochi di ruolo più apprezzati in assoluto e non certo per il realismo delle animazioni.
Dragon Age 4
Un altro titolo che non si può proprio dimenticare parlando di pezzi grossi in arrivo nel 2022 è Dragon Age 4. Durante l'estate, è bene ricordarlo, si è vociferato di un possibile ritardo al 2023 ma, ne parliamo poco più in basso, non è il caso di dare per scontato il rinvio. D'altronde BioWare ha un gran bisogno di un prodotto con cui riscattarsi dal flop di Anthem, un brutto colpo che ha tra l'altro portato il team a tagliare del tutto il comparto multigiocatore, in modo da concentrare gli sforzi su una componente single player meno estesa, ma più densa e rifinita rispetto a quella di Dragon Age: Inquisition.
Purtroppo non abbiamo alcun modo di soppesare queste promesse visto che il materiale a nostra disposizione è decisamente limitato. Tra le mani, infatti, abbiamo qualche possibile indizio sui protagonisti della storia, un teaser non in gioco e qualche brandello comparso in carrellate video delle tecnologie di nuova generazione. Inoltre lo sviluppo è stato segnato dall'abbandono di dirigenti come Casey Hudson e Mark Darrah che potrebbe aver causato l'interruzione o addirittura la cancellazione sui lavori di Anthem 2.0. Il responsabile di quest'ultimo, Christian Dailey, si è trovato infatti a dover abbandonare il suo progetto per tappare i buchi lasciati dai fuggiaschi.
Ed è forse per questo che siamo ancora fermi, parlando del lancio, alle dichiarazioni di EA sulla possibile uscita nel 2022, con possibili ritardi che non possiamo di certo escludere visti i problemi di dirigenza e il pochissimo materiale mostrato. Ma, lo abbiamo già detto, non è una cosa da dare per scontata. BioWare ha parlato di un reveal nel 2022, presumibilmente all'E3 di giugno, cosa che non escluderebbe per niente un lancio entro fine anno. D'altronde si tratta delle stesse tempistiche dell'ultimo Battlefield, in un mercato in cui molti sviluppatori, scottati dall'hype, hanno ridotto il lasso di tempo che passa tra presentazione effettiva del gioco, quella in cui viene mostrato effettivamente il gameplay, e il lancio. Inoltre la rinuncia alla componente multigiocatore e la decisione di tenere il Frostbite Engine anziché passare all'Unreal Engine potrebbero essere funzionali anche alle tempistiche di lancio.
Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin
Sono parecchi gli elementi che rendono speciale Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin, lo spin-off in salsa soulslike del Team Ninja, qui le nostre considerazioni sulla demo, che da una parte guarda a Nioh, ma dall'altra vanta forti legami con l'origine della serie. A fare da protagonista troviamo infatti il primissimo antagonista di Final Fantasy, quello del lontano 1987. Inevitabile quindi l'interesse dei fan per la genesi di un cattivo che risulta piuttosto apprezzato, nonostante il poco spazio che gli è stato concesso nel primo Final Fantasy.
Nel frattempo, comunque, l'interesse è cresciuto anche per il gioco stesso, già forte di un gameplay valido e aggiunte interessanti alla formula di Nioh nella prima demo, ma migliorato sensibilmente con la seconda. In soli quattro mesi abbiamo visto compiere passi avanti netti sia dal punto di vista tecnico, per quanto il motore non punti certo a sbalordire, sia sotto il profilo dell'intelligenza artificiale, non solo migliorata in modo drastico, ma anche arricchita con una nuova interessante funzionalità che permette di esortare i compagni per aumentarne l'efficacia in un determinato momento.
Detto questo, il comparto tecnico resta vincolato alla vecchia generazione dei soulslike, con tutto il bagaglio tipico di problemi legato a hitbox e telecamera a offuscare un sistema di combattimento altrimenti ottimo. Ma ci aspettiamo qualche rifinitura anche in questo senso, pur non sperando in miracoli. D'altronde il motore grafico ha limiti evidenti e il tempo rimasto da qui alla data di lancio, il 18 marzo 2022, è poco. Ma visto il lavoro fatto dal Team Ninja in pochi mesi, scommettiamo comunque su un'evoluzione tangibile del titolo.
Elden Ring
Lo sappiamo, si tratta di un altro soulslike e quindi di un altro action RPG più che di un RPG puro, ma Elden Ring, qui la nostra prova sul campo, non può mancare in qualsivoglia lista dedicata ai giochi di ruolo più attesi del 2022. D'altronde il sequel spirituale di Dark Souls promette di spingere il genere a cui appartiene verso nuovi livelli qualitativi, sia dal punto di vista dell'esperienza di gioco, sia da quello della narrativa.
Il punto in cui non si distingue più di tanto dal passato, lo diciamo subito, è nel caso delle compenetrazioni e dei problemi di telecamera, ormai una costante dei titoli FromSoftware, ma si spinge nel territorio delle mappe più aperte, pur non osando puntare direttamente all'open world senza confini. Il mondo di Elden Ring, infatti, è sempre diviso in zone, questa volta però ben più ampie e piene di contenuti tra dungeon opzionali, ovvero catacombe segrete con boss e ricompense aggiuntive, e dungeon ispirati a quelli dei precedenti titoli di Hidetaka Miyazaki e soci.
Dovrebbe esserci tutto il necessario, in sostanza, per un'esperienza all'altezza dei capisaldi del genere inventato da FromSoftware che in questo caso ha deciso di avvalersi dell'aiuto di George R.R. Martin, uno che di costruzione di mondi fantasy se ne intende, per mitologia e ambientazione. Certo, speriamo che scenda meglio a patti con il medium videoludico di quanto abbia fatto con quello televisivo per il finale di Game of Thrones, ma contiamo se non altro su qualche morte d'impatto a ravvivare la trama.
Horizon Forbidden West
Horizon Forbidden West è senza dubbio uno dei giochi di ruolo di stampo action più attesi del 2022. Previsto per il 18 febbraio su PlayStation 4 e PS5, la nuova avventura di Aloy promette di espandere la formula che ha reso il primo capitolo del 2017 un successo di critica e pubblico. Con in più un comparto tecnico di altissimo livello, che promette di sfruttare pienamente l'hardware di PlayStation 5, nonostante Sony abbia annunciato in corsa anche una versione old-gen.
In Horizon Forbidden West, Aloy continuerà il suo viaggio verso ovest alla scoperta di una versione degli USA post-apocalittica. Attraversando i territori che oggi fanno parte del Nevada e della California, la giovane guerriera affronterà nuovi, straordinari pericoli che però le consentiranno di crescere ulteriormente, oltre che di scoprire quello che è successo alla sua tribù e all'intera umanità.
Previsto in esclusiva per console PlayStation, non si esclude (prima o poi) anche un possibile approdo di Horizon Forbidden West su PC, visto il grande successo ottenuto dal primo capitolo su Steam.
Broken Roads
Stampato a chiare lettere nella memoria di gran parte dei giocatori Amiga, il nome Team 17 è tornato alla ribalta negli ultimi 8 anni, con il ritorno alle origini di una software house nata anche come publisher e come vivaio per sviluppatori indipendenti. Il livello complessivo dell'offerta non è ancora paragonabile a quello di un colosso di questo segmento come Devolver Digital, ma la capacità di riconoscere titoli meritevoli non manca di certo considerando che la libreria targata Team 17 include titoli come Overcooked, My Time at Portia, Yooka-Laylee and the Impossible Lair, Neon Abyss, Narita Boy e Hell Let Loose.
Da qui la nostra attenzione per Broken Roads, solleticata anche dalle vibranti preview, nei confronti di un gioco che è tanto ambizioso da non cercare di nascondere i suoi debiti nei confronti di colossi come Wasteland e Fallout, non solo nell'impostazione ma anche natura viscerale e nella profondità narrativa. Il tutto condito da un sistema morale ben più complesso di quello di un Fallout e da un sistema di dialoghi che assomiglia a quello di Disco Elysium, altro titolo che merita lodi sperticate e che chiude una tripletta di fonti d'ispirazione che assieme a quanto già mostrato ci fanno sperare nell'arrivo di un grande classico del genere.
Leggende Pokémon Arceus
A gran richiesta includiamo nella nostra lista Leggende Pokémon Arceus, un capitolo che prende una strada diversa dai precedenti rinunciando a meccaniche molto apprezzate dai fan della serie. Si fa quindi carico del rischio di deludere parte dei fan, notevole per un team che si è raramente permesso di osare, per proporre novità degne di nota a partire dal gameplay a metà tra quello di un action e quello dei più classici JRPG.
Inoltre il team si è dato da fare per allargare gli orizzonti del mondo di gioco, anche se dopo discutere è arrivata una dichiarazione ufficiale che parla di macro aree e non di vero e proprio open world. Possiamo quindi presumere una struttura alla Monster Hunter, per quanto le dinamiche effettive non siano ancora chiare, limiti di spostamento tra un'area e l'altra inclusi.
Restano inoltre i dubbi sulla ripetitività, sul comparto narrativo sull'effettiva densità di cose interessanti a popolare il mondo di gioco e sul comparto tecnico, altro elemento da non sottovalutare considerando che parliamo di uno dei titoli di punta Nintendo per il 2022, ma l'evoluzione mostrata dal titolo di trailer in trailer è stata netta ed è senza dubbio incoraggiante.
Forspoken
Sempre sull'onda del furore popolare torniamo a parlare di Square Enix, dovendo però fare i conti, ancora una volta, con un titolo che per certi versi sembra più action che gioco di ruolo. Si parla infatti di un personaggio atletico che salta, plana, corre e offre spettacolo in combatitmento grazie alla classica combinazione di abilità da sbloccare e bonus derivati dall'equipaggiamento.
Va però detto che i movimenti rispondono a una risorsa consumabile, che il sistema di magie sembra essere piuttosto complesso e che dietro alla nuova IP di Square Enix c'è Luminous Production, il team di Final Fantasy XV. Ed è dagli stessi sviluppatori che Forspoken è stato definito come un RPG molto ambizioso, cosa che lascia intendere l'esistenza di elementi che ci sono ancora del tutto sconosciuti.
Risulta invece evidente il potenziale della nuova versione del Luminous Egine, un motore in grado di combinare ampi orizzonti e dettagli elevati come risulta evidente dal pur spartano video di presentazione del gameplay. Non tutti gli elementi vantano la stessa qualità e l'ottimizzazione è scarsa, ma parliamo di una versione ancora nel bel mezzo dello sviluppo. https://multiplayer.it/notizie/forspoken-una-presentazione-fin-troppo-onesta.html di un titolo che promette di elevare la quali
Menzioni speciali
La mancanza dalla nostra selezione principale di Baldur's Gate 3, altro titolo la cui release definitiva potrebbe facilmente slittare al 2023, non dipende dal fatto che non ci sia ancora una data di lancio ufficiale per la versione 1.0. Dipende invece dalla sua natura di early access che viene sviluppata a braccetto con la community e si rinnova costantemente, come con la patch di ottobre che ha portato con sè una nuova classe e una nuova area. Da qui la difficoltà di parlare di una vera e propria attesa del giorno di lancio, per quanto il desiderio si quello di avere il più presto tra le mani la versione finalmente completa e rifinita del terzo capitolo di una delle saghe più amate dagli appassionati di giochi di ruolo classici.
Allo stesso modo c'è chi non vede l'ora di mettere le mani su Elex II, il secondo capitolo della nuova saga Piranha Bytes, ma i troppi dubbi frenano inevitabilmente l'entusiasmo di fronte all'ennesimo titolo del team che risulta frenato da movimenti legnosi, combattimento ingessato e problemi tecnici di ogni sorta. Ma questo non fermerà i fan degli RPG di nicchia del team dal godersi anche questo nuovo titolo e ci aspettiamo comunque miglioramenti sensibili rispetto alla versione provata in estate.
Nel 2022 non ci mancherà una buona dose di Square Enix con il mega progetto mobile di Final Fantasy VII: Ever Crisis e il massiccio Forspoken, ma il titolo del publisher che stuzzica maggiormente la nostra attenzione è un altro. La scuderia è la stessa, ma il team di sviluppo è quello di Bravely Default e Octopath Traveler, ancora una volta alle prese con un titolo in stile HD-2D che omaggia l'era 16-bit e nello specifico i titoli alla Final Fantasy Tactics. Con Triangle Strategy, qui il trailer uscito un paio di giorni fa, parliamo infatti di una combinazione tra strategia a turni, narrativa intricata e un sistema di scelte che promette di influenzare in modo netto l'evoluzione del mondo di gioco. Abbastanza per attirare l'attenzione tanto dei fan degli RPG strategici, quando dei puristi del gioco di ruolo.
Si parla invece di action RPG in salsa mobile con Diablo Immortal che nonostante la presentazione contestata, i recenti problemi in casa Blizzard e gli inevitabili dubbi legati alle micro-transazioni resta un titolo da tenere d'occhio, cosa che abbiamo fatto provando di recente la closed beta, oltre che uno dei free-to-play più interessanti del prossimo anno. D'altronde pur essendo gratuito è un vero e proprio Diablo, ricco di contenuti e paradossalmente più attento all'endgame dei predecessori. Da qui un interesse tangibile, per quanto appannato dalla mancanza di una versione PC, che speriamo Blizzard premi riservando più attenzione e più risorse per i server di gioco.
Problemi che invece non possono riguardare Darkest Dungeon 2, qui il provato della early access, sequel di un sorprendente roguelike a turni che con questa seconda e attesissima incarnazione, sempre single player, vira verso il post-apocalittico con personaggi più realistici e un comparto tecnico decisamente potenziato. Ma non sono le uniche novità. Se il cuore dell'esperienza è quello che conosciamo, non lo è la struttura, con cambiamenti rilevanti che evidenziano, già nella early access, la volontà del team di spingersi oltre il classico more of the same. Alcune novità non hanno accontentato tutti, ma siamo comunque di fronte a un titolo promettente che è ancora in divenire.