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Hogwarts Legacy, il vincitore silenzioso del 2023 dei videogiochi

Hogwarts Legacy di Avalanche Software è stato uno dei maggiori successi commerciali nel 2023 dei videogiochi, nonostante le diverse ondate di critiche che l'hanno travolto.

Hogwarts Legacy, il vincitore silenzioso del 2023 dei videogiochi
SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   26/12/2023

La storia di Hogwarts Legacy ha avuto inizio nel 2017, quando Warner Bros. Entertainment ha acquisito da Disney Avalanche Software - lo studio di sviluppo alle spalle di Disney Infinity - prima di istituire un'inedita etichetta di pubblicazione, ovvero la divisione Portkey Games, destinata unicamente allo sviluppo di videogiochi ambientati nel Wizarding World alla base di Harry Potter. Una notizia, questa, che non è stata accolta con il massimo dell'entusiasmo, perché il pubblico era convinto che il primo grande videogioco moderno a esplorare i corridoi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts meritasse di essere affidato a mani più esperte, in modo tale da poter esprimere tutto il potenziale ludico di un'esperienza che i fan della prima ora attendevano da più di vent'anni.

Alla fine, Hogwarts Legacy è riuscito a centrare perfettamente il suo obiettivo, che non era assolutamente quello di portare innovazioni trascendentali sul piano del gameplay, bensì quello di regalare agli appassionati di Harry Potter - specialmente a chi si fosse ormai allontanato dai videogiochi - un tuffo interattivo nella vita quotidiana del giovane studente di Hogwarts. Il titolo di Avalanche Software è finito frequentemente nel mirino delle critiche a causa della sua formula estremamente basilare, eppure è riuscito a dominare tanto le classifiche di vendita di mezzo mondo, quanto quelle basate sul gradimento degli utenti, ancorandosi al mantenimento di una promessa e una soltanto: una messa in scena convincente del Wizarding World e delle campagne circostanti il castello più amato del mondo della letteratura. È Hogwarts Legacy il vincitore silenzioso di questo ricchissimo 2023?

Critiche e boicottaggio si scontrano con la dura realtà

Hogwarts Legacy racconta un mercato dei videogiochi distante dai problemi della critica
Hogwarts Legacy racconta un mercato dei videogiochi distante dai problemi della critica

Attaccato da più d'una direzione, tutt'oggi indicato come esempio lampante della debolezza delle più antiche meccaniche da open world, poi trascinato nel cuore dell'uragano mediatico che ha travolto l'autrice della serie J.K. Rowling: nonostante le numerose bandiere rosse che attendevano al varco l'opera di Avalanche Software, Hogwarts Legacy ha raggiunto un successo tale da consentirgli di superare Call of Duty nel mercato nordamericano, un'impresa che in pochissimi erano stati in grado di portare a termine prima di lui. L'aria attorno alla produzione aveva infatti iniziato a farsi pesante già da parecchio tempo prima della pubblicazione, quando numerosi attivisti hanno invocato il boicottaggio ai danni del titolo di Warner Bros., colpevole di donare ancora una volta voce all'immaginario creato da Joanne Kathleen Rowling e alimentare ulteriormente le sue già inesauribili finanze.

L'autrice della serie letteraria ha infatti espresso nel corso degli anni delle idee molto precise nei confronti dei diritti delle persone transgender - che Giulia Martino ha spiegato nel dettaglio in una ricca analisi sulle nostre pagine - scatenando una sorta di "guerra" a colpi di tweet e articoli che ha trovato la sua più grande cassa di risonanza proprio nel periodo di promozione del videogioco stesso. Se, da una parte, tale scontro ha portato alla riemersione di diverse riletture in chiave negativa della saga di Harry Potter e ha trasformato il boicottaggio di Hogwarts Legacy nel fronte principale della battaglia alla Rowling, dall'altra ha avuto l'effetto collaterale di portare una grossa fetta della comunità di appassionati a stringersi attorno alla produzione di Avalanche Software. Alla prova dei fatti, visti e considerati l'impatto e la diffusione del marchio, è plausibile che tali critiche siano passate prevalentemente inosservate agli occhi della massa critica dei fan, che ha scelto di acquistarlo semplicemente per poter esplorare una versione virtuale del Wizarding World, senza saper nulla della controversia in corso.

J.K. Rowling siede ormai da anni al centro di una pesante diatriba scaturita dalle sue affermazioni
J.K. Rowling siede ormai da anni al centro di una pesante diatriba scaturita dalle sue affermazioni

La seconda ondata di critiche è giunta invece solamente in seguito alla pubblicazione, quando Hogwarts Legacy si è infine rivelato per ciò che era veramente: un semplice titolo d'azione con lievissime tinte GDR ambientato nel più classico dei mondi aperti videoludici, volenteroso di cucire sopra meccaniche antiche e rodate la fantasia del Wizarding World e una straordinaria resa del castello di Hogwarts. Tali caratteristiche hanno aperto una netta frattura nelle file pubblico: da una parte si sono schierati i videogiocatori navigati, intenti a passarne al microscopio la struttura già vista prima di radiografarne le pieghe della narrazione, mentre dall'altra si è raccolta un'enorme quantità di appassionati che non sono necessariamente giocatori assidui, utenti che si sono detti felicissimi del prodotto confezionato da Avalanche Software, spesso tornando a toccare una console a distanza di decenni dall'ultima volta. Il soddisfacente sistema di incantesimi e l'eccellente resa del castello di Hogwarts, unitamente alla possibilità di cavalcare Ippogrifi ed esplorare in profondità la fantasia del mondo magico, hanno svolto il resto del lavoro, impacchettando un piccolo trionfo di fanservice che ha saputo saziare il palato della maggior parte dei fan nonostante tutte le mancanze del caso.


A ben vedere si tratta di una rappresentazione molto precisa della realtà effettiva del mercato dei videogiochi, quella che si muove in silenzio e lontanissima dalle discussioni delle comunità specializzate. Hogwarts Legacy si era limitato a promettere un'avventura per tutte le età nei confini del Wizarding World e una riproduzione impeccabile della scuola di Hogwarts, ed è esattamente ciò che ha consegnato nelle mani del pubblico che mirava a raggiungere, pienamente consapevole di non portare alcun genere di rivoluzione nel sottobosco di riferimento, senza la benché minima ambizione di puntare a una nomination sopra i palchi dei The Game Awards. È solo l'ultima occasione per riflettere sulle enorme faglia che separa il discorso critico internazionale dal mercato vero e proprio, due creature che si comportano in maniera profondamente diversa, talvolta addirittura contrapposta. Uno dei titoli più criticati e decostruiti del 2023 si è infatti rivelato - probabilmente - il più grande successo commerciale dell'anno.

Il futuro dell'eredità di Hogwarts

Alla fine Hogwarts Legacy ha pienamente raggiunto il suo obiettivo, che non era quello di rivoluzionare i videogiochi open world
Alla fine Hogwarts Legacy ha pienamente raggiunto il suo obiettivo, che non era quello di rivoluzionare i videogiochi open world

Senza ombra di dubbio, Hogwarts Legacy rappresenta solo il punto zero in quella che si rivelerà la ricca storia di Portkey Games: erette le fondamenta della formula, Warner Bros. si trova al momento sottomano quella che potenzialmente rappresenta una delle più grandi miniere d'oro della storia dei videogiochi, presto arricchita da Harry Potter: Campioni di Quidditch, titolo dedicato allo sport magico grande assente della pubblicazione originale. Se un progetto embrionale e costruito esclusivamente attorno all'architettura del castello di Hogwarts è riuscito a raggiungere risultati del genere - ed è stato ben accolto anche dai puristi della narrazione del Wizarding World - adesso la casa produttrice ha l'imbarazzo della scelta nel modo in cui sviluppare l'epopea: sceglierà di ridurre i rischi al minimo e di realizzare un ulteriore open world classico puntando sul solo immaginario, o tenterà una strada più innovativa e potenzialmente ancor più remunerativa?

Quel che è certo è che Hogwarts Legacy, il cui budget di produzione si stima nell'ordine dei 150 milioni di dollari, incarna una delle più grandi vittorie nella storia recente di Warner Bros., oltre a essere una delle poche produzioni che - esattamente come il Marvel's Spider-Man 2 di Insomniac Games - sono riuscite a centrare perfettamente l'obiettivo per il quale erano state create, che non era necessariamente quello di elevare il design del videogioco, di intascare i premi più ambiti o di rivoluzionare ricette rodate per decenni. A volte la semplicità paga: come l'originale romanzo Harry Potter e la Pietra Filosofale ha portato più d'una generazione ad avvicinarsi al mondo della lettura, così Hogwarts Legacy ha ricondotto un mare di esuli sulle sponde dei videogiochi, facendo affidamento su una formula semplicissima, asciutta, certamente attaccabile ma altrettanto efficace.