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I migliori capitoli da giocare dopo Final Fantasy 16

Vi è piaciuto Final Fantasy 16? Ecco i migliori capitoli della saga di Final Fantasy che ogni nuovo arrivato dovrebbe provare e i veterani dovrebbero rispolverare.

I migliori capitoli da giocare dopo Final Fantasy 16
SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   10/07/2023

Quello di Final Fantasy è un universo strano. Ancora oggi, a distanza di trentasei anni dall'esordio del primo capitolo, c'è chi non si è mai gettato fra le pieghe della saga perché convinto che fra gli episodi numerati sussista un qualche genere di legame, terrorizzato all'idea di dover affrontare la bellezza di sedici titoli prima di poter comprendere qualcosa della trama. Ma, come in molti hanno ormai scoperto, si tratta in realtà di una serie antologica: ciascun Final Fantasy ha una trama, dei personaggi, un immaginario e delle meccaniche di gioco del tutto indipendenti, mentre l'unico legame concreto risiede in alcuni ideali punti fermi, per esempio la presenza delle evocazioni - ovvero gli Eikon - dei Chocobo, di un personaggio chiamato Cid, della magia e di tanti altri minuti elementi ricorrenti.

Final Fantasy 16, dal canto suo, ha portato una violenta sferzata di novità a base di pura azione, per poi caratterizzare i continenti di Valisthea attraverso una cupa lente dark fantasy, inseguendo l'obiettivo di raggiungere un pubblico decisamente più ampio rispetto al passato. Ma quel passato ha dato i natali ad alcuni dei videogiochi più apprezzati di tutti i tempi, mettendo in scena grandi storie, intrecciando le tanto compiante meccaniche e RPG, e alzando il sipario su mondi virtuali adatti a tutti i palati, cambiando a ogni occasione l'ispirazione creativa alla base dei progetti.

E questa è proprio la ragione per cui ci troviamo qui oggi: se avete apprezzato il sedicesimo capitolo e volete scoprire quant'è profonda la tana del Bianconiglio di Final Fantasy, o semplicemente recuperare qualche capitolo passato, siete arrivati nel posto giusto. Avete amato la storia e i personaggi ma avete qualcosa da ridire sulla componente del gameplay? Vi è capitato l'esatto contrario? Siete in cerca di un'altra ambientazione fantasy radicata nella politica? Volete scoprire come mai così tanti appassionati hanno criticato l'esplorazione e la scoperta nell'avventura di Clive Rosfield? Niente paura: la saga di Final Fantasy ha una risposta perfetta per ciascuna di queste domande.

Tra immaginari dieselpunk, guerre a base di magia e tecnologia, grandi storie d'amore e mondi sull'orlo dell'apocalisse, analizziamo quali sono i migliori capitoli della serie da giocare dopo Final Fantasy 16, esplorandoli attraverso diverse categorie pensate per rispondere alle esigenze di chi ha adorato - o disprezzato - determinati aspetti dell'episodio più recente.

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Il mondo di Final Fantasy XIV è uno dei più belli mai realizzati da Square Enix
Il mondo di Final Fantasy XIV è uno dei più belli mai realizzati da Square Enix

È quasi un obbligo morale cominciare con l'episodio che ha portato Naoki Yoshida e la Creative Business Unit III a impugnare le redini dell'epopea di Clive Rosfield. Final Fantasy 14 è un MMORPG "theme park" che getta le basi della narrazione nel continente di Eorzea, un mondo che si sta riprendendo dagli ultimi strascichi di una calamità apocalittica: anni prima, il terrificante 'Primal' Bahamut si è liberato dalla luna artificiale che lo teneva imprigionato, devastando in maniera irreparabile la superficie del pianeta. Al momento della narrazione, le tre nazioni in cui è divisa Eorzea sono tenute sotto scacco dalle mire espansionistiche di un impero militarista, mentre un male sotterraneo sembra voler attingere all'immenso potere dei Primal, ovvero creature come Ifrit, Titan e Garuda. Nel corso degli anni la narrativa di Final Fantasy 14 ha vissuto una straordinaria evoluzione che ha stravolto queste premesse narrative, sviluppandosi in quattro eccelse espansioni che hanno alzato notevolmente l'asticella rispetto agli standard della serie.

Data la sua natura di MMORPG, Final Fantasy XIV ha tenuto lontani molti appassionati della prima ora, convinti di non poter trovare in un contesto massivo la fantasia e le emozioni di cui si sono innamorati in passato. La prima cosa da sapere è che l'interezza dell'opera si può vivere come un videogioco in single player, senza necessità di interagire con altri giocatori e concentrandosi interamente sulla componente narrativa. La seconda, ancor più importante, è che la versione Free Trial del titolo consente di giocare gratuitamente fino al termine della prima grande espansione Heavensward, garantendo un centinaio di ore d'intrattenimento a costo zero. Se del sedicesimo capitolo avete apprezzato la costruzione del mondo, la scrittura, la musica e lo stile artistico, allora un viaggio sulle coste di Eorzea è proprio ciò che fa al caso vostro, e questo consiglio è valido soprattutto per qualsiasi veterano di Final Fantasy che ancora non abbia dato una possibilità all'opera prima di Naoki Yoshida.

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Se usate il fuoco per danneggiare un Piros, state tranquilli che nel dodicesimo lo curate
Se usate il fuoco per danneggiare un Piros, state tranquilli che nel dodicesimo lo curate

La maggior parte delle critiche rivolte a Final Fantasy 16, riconoscendo i meriti della narrazione ben congegnata e della caratterizzazione dei personaggi, si sono scagliate duramente contro le scarse velleità da gioco di ruolo e la ridotta profondità dei sistemi. Final Fantasy 12 rappresenta praticamente il perfetto opposto dell'opera di Naoki Yoshida: nonostante al momento della pubblicazione abbia deluso molti appassionati sul fronte della trama principale e di alcuni protagonisti, si è invece presentato come uno fra i JRPG più ricchi e profondi dei 2000, mettendo in scena - nei confini dell'attuale edizione The Zodiac Age - un complesso sistema di classi che permette di personalizzare i personaggi nei minimi dettagli, consentendo al giocatore studiare al millimetro il loro comportamento in un sistema interamente orientato verso la tattica e la strategia.

L'opera è ambientata nel mondo ricorrente di Ivalice creato da Yasumi Matsuno, i cui tratti politici trovano diversi punti in comune con la struttura sociale di Valisthea; la grande differenza risiede nel tessuto del gameplay, dove a farla da padrone sono armi ed equipaggiamenti unici con una percentuale di drop infinitesimale, boss opzionali celati negli angoli più remoti delle mappe, nonché mostri che scelgono di apparire solamente se il giocatore rispetta assurde e criptiche condizioni. Se di Final Fantasy 16 avete apprezzato il sotto testo politico, gli intrighi di Valisthea e la caccia ai ricercati, ma vi è mancata fortemente l'impronta tattica e tecnica tipica dei JRPG, potrebbe essere arrivato il momento di dargli un'occasione.

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Final Fantasy VII, nonostante il Remake, sa ancora farsi apprezzare
Final Fantasy VII, nonostante il Remake, sa ancora farsi apprezzare

Inutile girarci attorno: per la maggior parte degli appassionati l'essenza di Final Fantasy risiede nella trilogia che ha segnato l'era PlayStation, ovvero i capitoli - strutturalmente molto simili fra loro - che vanno dal settimo fino al nono. Piccola rassicurazione obbligatoria: nonostante si tratti di titoli intrinsecamente 'antichi', tutti quanti risultano godibili in ragione dello stile adottato per metterli in scena, che si affidava prevalentemente alla costruzione di grandi affreschi dinamici in pixel art e a sequenze CGI che hanno ancora molto da dire. Inoltre, ciascuno di essi è facilmente reperibile, talvolta in versione migliorata, praticamente su tutte le piattaforme esistenti, e rappresenta l'emblema della misteriosa "epoca scomparsa" che tanti veterani non hanno mai smesso di rimpiangere. C'è il sistema di combattimento ATB, ci sono segreti nascosti in ogni dove, ci sono personaggi ed evocazioni opzionali, ci sono immensi mondi da esplorare liberamente attraverso la classica 'world map'.

Final Fantasy 7 è considerato da molti uno dei più grandi capolavori del medium, ed è la fucina che ha dato i natali a personaggi del calibro di Cloud, Tifa e Aerith nonché a un cattivo influente come Sephiroth. L'ispirazione è di stampo dieselpunk, con una forte presenza della questione ambientale: a differenza della 'Piaga' che investe Valisthea, l'elemento centrale del racconto risiede nell'estrazione del Mako, fonte di energia sfruttata dalla distopica zaibatsu Shinra che sta lentamente divorando l'essenza del pianeta. Quello che si trova esclusivamente in questo mondo, d'altro canto, è una componente da GDR puro che porta alla minuziosa esplorazione dell'intero pianeta, al fine di ottenere ricompense che hanno un fortissimo impatto sulla progressione, aprendo spiragli su dozzine di attività collaterali e su un mondo che cela piccoli segreti all'interno di ogni casetta. Se avete apprezzato le tematiche trattate a Valisthea, i personaggi di Clive Rosfield e Jill Warrick, e volete vivere un'altra storia carica di colpi di scena, qui sarete i benvenuti.

La trama avrà pure dei buchi, ma Final Fantasy VIII la sapeva lunga
La trama avrà pure dei buchi, ma Final Fantasy VIII la sapeva lunga

Final Fantasy 8 è stato il primo capitolo della saga interamente localizzato in italiano, ed è ricamato attorno all'avventura dei SeeD: Squall Leonhart è un cadetto del Garden di Balamb, accademia militare che addestra potentissimi mercenari adolescenti che - dietro pagamento - si mettono al servizio delle nazioni in guerra. La caccia a una pericolosa Strega diventerà il motore di un racconto in puro stile battle-shonen, pronto ad alzare il sipario sul mondo che più di qualunque altro mescola magia e tecnologia fantascientifica. La presenza di qualche voragine nel tessuto della trama e il sistema di sviluppo facilmente rompibile non hanno impedito all'ottavo episodio di imporsi come un pilastro della saga, pronto a mostrare i muscoli sul fronte dell'offerta collaterale; basti pensare solamente al Triple Triad, senza alcun dubbio uno fra i migliori minigiochi mai incontrati in un'esperienza del genere. Siamo agli antipodi rispetto al sedicesimo episodio: qui l'elemento più debole è la trama, mentre il più convincente risiede nella mole di interazioni con il mondo di gioco.

Final Fantasy 9 nasce dalla volontà di recuperare un'atmosfera più vicina all'immaginario dei primi episodi, in seguito a due capitoli decisamente più grigi come il settimo e l'ottavo. La sinossi orbita attorno a un'ambientazione medievale di stampo fantasy nella quale un brigante, Gidan Tribal, è incaricato di rapire la giovane principessa di Alexandria per conto del vicino regno di Lindblum; questo gesto segnerà solo il primo atto in una tragicomica catena di eventi che trascenderà rapidamente il confine dell'avidità umana per gettarsi nella filosofia. Se la struttura tecnica dell'opera ricalca quasi perfettamente quella dei predecessori, a mutare è l'immaginario: è difficile che coloro che hanno amato l'oscuro fondale di Valisthea si trovino a proprio agio in mezzo ai luminosi paesaggi popolati da personaggi ironici, fra l'altro disegnati in stile super-deformed. Ciò detto, sui piani creativo e contenutistico si tratta di un'opera che conosce pochissimi rivali, e a quanto pare si sta preparando ad accogliere una versione remake.

Voglio scoprire Final Fantasy! Final Fantasy VI

La Pixel Remaster di Final Fantasy VI è un'ottima edizione da cui cominciare
La Pixel Remaster di Final Fantasy VI è un'ottima edizione da cui cominciare

Se c'è un episodio che più d'ogni altro è riuscito a condensare al suo interno tutti gli assiomi alla base dell'immaginario di Final Fantasy, quello è senza ombra di dubbio Final Fantasy 6, una sorta di manifesto che ha scolpito nella pietra gli elementi capaci di rendere la saga ciò che è oggi. Il fondale è quello di un mondo steampunk post-industriale, una terra in eterno conflitto ormai da secoli votata alla scienza e all'evoluzione tecnologica. Esiste tuttavia la memoria collettiva di un'antica guerra combattuta dagli Esper in un'epoca lontana, quando la magia faceva parte della quotidianità del pianeta. L'impero di Gestahl, ossessionato dalla smania espansionista, ha individuato ciò che resta degli Esper e mira a sfruttarne il potere sotto forma di Magitek, termine ombrello che indica qualsiasi genere di commistione fra tecnologia e magia.

Anche se inizialmente si controlla la giovane Terra Branford, una schiava dell'impero impegnata nelle operazioni di recupero degli Esper, quella di Final Fantasy 6 è una grande vicenda corale che coinvolge quattordici diversi personaggi - di cui quattro opzionali - e numerose comparse, disegnando un'imponente universo narrativo che non cessa mai di svelare nuovi strati di caratterizzazione. Persino sul fronte dei sistemi l'opera non risparmia i salti mortali, per esempio mutando meccaniche di combattimento e sistemi di sviluppo a seconda del personaggio in esame, oppure ancora costellando il mondo di gioco di dozzine di interazioni uniche. Se, giocando Final Fantasy 16, siete rimasti colpiti dalla profondità della caratterizzazione, dai colpi di scena, dal mondo di gioco e dall'immaginario fantasy, dovreste mollare tutto ciò che state facendo e correre a giocare Final Fantasy 6.

Cerco l'amore: Final Fantasy X

Il decimo capitolo è disponibile in un'ottima versione remastered
Il decimo capitolo è disponibile in un'ottima versione remastered

Se vi siete resi conto che durante Final Fantasy 16, anziché concentrarvi sugli intrighi politici, trascorrevate più tempo a fantasticare su un ipotetico bacio improvviso che coinvolgesse Clive Rosfield e Jill Warrick, il mondo di Spira è ciò che fa per voi. Final Fantasy 10 è il teatro di una fra le migliori storie d'amore mai raccontate nei videogiochi, oltre ad aver rappresentato il primo grande punto di rottura della serie: avendo abbracciato una struttura decisamente più lineare rispetto ai predecessori, è un ottimo esempio di tutto ciò che l'altrettanto lineare mondo di Valisthea avrebbe potuto migliorare nella sua architettura, in particolare nei confini dell'offerta opzionale e post-gioco. Oltre a mettere in scena uno fra i migliori racconti della saga, dinanzi al quale diventa molto difficile non versare almeno una lacrima, il decimo capitolo è anche uno dei pochi che adotta per davvero un sistema di combattimento quasi "a turni"; nel corso degli anni è divenuto uno fra i capitoli più apprezzati dell'intera serie, anche in ragione delle sfide impossibili che attendono il giocatore dopo la conclusione dell'avventura.

Voglio l'azione: Final Fantasy XV (e VII Remake)

La Royal Edition di Final Fantasy XV è la culla di un buon videogioco, ma manca l'anima della saga
La Royal Edition di Final Fantasy XV è la culla di un buon videogioco, ma manca l'anima della saga

Per tutti coloro che fino a questo momento si sono tenuti lontani dalla saga di Final Fantasy a causa di un motivo ben preciso, ovvero i sistemi di combattimento tattici, il ventaglio di scelte - nell'orbita degli episodi numerati - è estremamente ridotto. Il primo capitolo a virare verso la formula d'azione è stato infatti il discusso Final Fantasy 15: si tratta di un ottima esperienza open-world che non è tuttavia stata in grado di restituire le grandi emozioni del passato sul fronte del racconto, peccando nella costruzione del mondo e arrivando a brillare esclusivamente nei confini della Royal Edition, edizione comprensiva di DLC che ha messo una pezza su buona parte delle mancanze iniziali. L'unica alternativa è disponibile sulle sponde di Final Fantasy VII Remake, opera nata per re-immaginare le storiche atmosfere del settimo capitolo, restituendo spolvero al primo CD-ROM dell'opera e ancorandosi a un sistema di combattimento ibrido, volenteroso di mescolare il dinamismo proprio dell'azione con la strategia tipica delle vecchie battaglie riflessive.

Ancora non mi basta!

Final Fantasy XIII è stato l'episodio più criticato della serie
Final Fantasy XIII è stato l'episodio più criticato della serie

Sul serio? Ancora non vi basta? Se volete gettarvi in un'operazione di preservazione storica, esistono numerose edizioni che hanno rimesso in piedi i primi cinque capitoli della saga di Final Fantasy, fra i quali ci sono alcune istanze che meritano un'attenzione particolare. In cima alla lista c'è senza dubbio Final Fantasy IV, l'opera che per prima ha gettato le basi del futuro del franchise, scommettendo su un protagonista carismatico come Cecil Harvey e cambiando completamente l'approccio della casa alla narrazione; in caso voleste scoprire come ha fatto Final Fantasy a uscire dal Giappone e diventare grande, le risposte che cercate si trovano proprio qui.

Consigliamo di recuperare i primi due episodi solamente se motivati da un serio interesse storico, perché è difficile che risultino godibili fuori da tale contesto. Discorso diverso per Final Fantasy III e Final Fantasy V, entrambe grandi culle creative per numerose influenze alla base dell'immaginario della serie, avendo introdotto creature, luoghi, avversari e sistemi che si sono infine fusi con il cuore della fantasia finale. In caso voleste approfondire, abbiamo realizzato una retrospettiva che analizza nel dettaglio tutti e trentasei gli anni di Final Fantasy.

Anche in capitoli dimenticati come l'undicesimo c'è tanta storia dei videogiochi
Anche in capitoli dimenticati come l'undicesimo c'è tanta storia dei videogiochi

Arrivati a questo punto, all'appello manca solo Final Fantasy XIII, che assieme al quindicesimo capitolo rappresenta senza ombra di dubbio la frazione della saga più criticata dagli appassionati; la realtà è che si tratta comunque di un videogioco apprezzabile, in particolare sul piano della storia, e il problema principale risiede nel nome che siede in calce alla copertina; forse, se non si fosse chiamato Final Fantasy, il suo destino sarebbe stato diverso. Decisamente più interessante è Final Fantasy XI, primo MMORPG di Square-Enix ancora oggi giocabile in diverse forme: se siete appassionati del quattordicesimo episodio e vi trovate in un momento di stanca, vi consigliamo vivamente di dargli un'occhiata, specialmente se potete contare su un gruppo di amici con cui condividere l'esperienza.

Per concludere, la saga di Final Fantasy è una struttura pachidermica, che oltre ai capitoli numerati si è snodata lungo tantissimi spin off, film, progetti autosufficienti e intere compilation: dalle splendide suggestioni di Final Fantasy Tactics, passando per la serie Kingdom Hearts, per arrivare agli episodi che hanno arricchito i mondi del decimo, del settimo e del tredicesimo capitolo. Se davvero volete esplorare questo universo fino in fondo, beh, vi conviene mettere da parte tante, tantissime ore del vostro tempo libero.