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No Man's Sky, i primi 5 anni del capolavoro Hello Games

No Man's Sky è passato dal fallimento epocale a titolo conosciuto e amato da milioni di giocatori. Tutto questo in soli 5 anni vissuti pericolosamente tra le stelle

SPECIALE di Francesco Serino   —   30/08/2021

Cinque anni fa, due settimane in anticipo dal suo debutto ufficiale, caricai No Man's Sky su PlayStation 4 rimanendo di sasso. Non era come me lo aspettavo, ma era già tutto quello che potevo desiderare. Le uscite di Sean Murray erano state roboanti, ma sapendo dividere per tre quel che di solito dicono i designer avrei accettato qualsiasi cosa, a patto che fosse degna della mia attenzione. E quel gioco, brodo primordiale di un'idea, era assolutamente degno della mia attenzione: rispolverando parte del vecchissimo, e da me amatissimo, Captain Blood su Amiga, legandolo a un impianto procedurale dai colori intermittenti e dai tappeti sonori orchestrati in tempo reale, Hello Games aveva dato alla luce una macchina dei sogni sinuosa, lisergica, quanto informe e rudimentale. Ai tempi definii NoMan's Sky una sorta di Brain Machine/Mind Machine, apparecchiature in voga negli anni '60 e '70 e pensate per indurre, attraverso impulsi sonori e luminosi calibrati nel dosaggio e nel ritmo, dei profondi stati di rilassamento, arrivando persino ad alterare gli stati della coscienza come sciamani elettronici. Praticamente un'alternativa alle droghe psichedeliche che nelle due decadi citate andavano per la maggiore.

Un universo informe

A breve dovrebbe arrivare la diciassettesima espansione di No Man's Sky, ancora una volta gratuita per tutti, e forse tra le più grandi mai realizzate da Hello Games.
A breve dovrebbe arrivare la diciassettesima espansione di No Man's Sky, ancora una volta gratuita per tutti, e forse tra le più grandi mai realizzate da Hello Games.

No Man's Sky era un progetto informe e per questo stesso motivo a molti indigesto, ma contrariamente a quel che la maggioranza ricorda, ad Hello Games bastarono soltanto tre mesi e una prima espansione per iniziare a dare una quadra all'esperienza. Il gioco uscì ad agosto e il Foundation Update arrivò a novembre e non fu solo un modo per riguadagnare la fiducia del pubblico deluso, da questo punto di vista non bastò. Cinque anni e sedici aggiornamenti dopo, di cui la maggior parte sostanziali, possiamo tranquillamente affermare che l'approccio di Hello Games introdotto proprio con il Foundation Update, fatto di espansioni gratuite per spingere le vendite del gioco base (inizialmente scelto per scusarsi con il proprio pubblico, ma poi divenuto una costante di successo) è riuscito a creare un precedente positivo esattamente come il suo scomposto debutto ne ha creato uno negativo.

Tanti dovrebbero prendere come esempio la politica di Hello Games, che funziona anche perché assistita da una scontistica sincronizzata all'arrivo delle espansioni, alternata a un prezzo pieno rimasto invariato dal day one. Questo permette di rispettare e coccolare chi investe in No Man's Sky, ma senza svalutare in modo controproducente il progetto.

Una community meravigliosa

In questi cinque anni ho scritto di No Man's Sky tantissime volte, qui su Multiplayer, anche ripercorrendo tutti gli aggiornamenti usciti fino a quel momento, ed è per questo che eviterò di ripetermi. Non vi dirò quanto sia migliorato nel tempo, visto che è lapalissiano. Per festeggiare questo quinquennale mi appoggerò invece alle emozioni più forti che il gioco Hello Games ha saputo regalarmi e che ha saputo regalare a quelli che strada facendo sono diventati milioni di appassionati. Incredibile come in questo lasso di tempo se vogliamo breve, da truffa del secolo il gioco sia diventato un successo sotto ogni fronte, in grado di infilarsi nel genere delle simulazioni spaziali senza esserlo davvero. L'impianto infatti è tipicamente arcade, pur pescando a piene mani da quanto proposto da colonne portanti come Elite di David Braben, e le passate iterazioni del sogno firmato Chris Roberts, al momento impegnato nel progetto Star Citizen.

Nonostante le diverse similitudini, No Man's Sky rimane un'esperienza unica nel suo genere, e questo suo non prendersi sul serio gli ha permesso di coltivare una community semplicemente felice, all'opposto dei clienti di altri giochi che continuano le loro frequentazioni con un approccio perennemente insoddisfatto. Gira questo meme bellissimo, da qualche tempo, che vede i giocatori di Elite lamentarsi dei pochi passi fatti negli anni dal loro gioco preferito, quelli di Star Citizen costantemente alle prese con i bug, mentre gli appassionati di No Man's Sky sono immortali tutti impegnati a cavalcare creature volanti urlando uno spensierato "weeeeeee" verso boschi fluorescenti. Beh, niente di più vero.

Iridiscenza programmata

Le astronavi organiche di No Man's Sky sono tra le più difficili da avere: necessitano l'acquisto di un particolare uovo che andrà trattato con estrema cura. Alla fine della procedura però avrete una nave diversa da tutte le altre.
Le astronavi organiche di No Man's Sky sono tra le più difficili da avere: necessitano l'acquisto di un particolare uovo che andrà trattato con estrema cura. Alla fine della procedura però avrete una nave diversa da tutte le altre.

Non che il gioco Hello Games sia perfetto, tutt'altro. Ma partendo dalla disillusione iniziale, ogni novità viene ben vista, inoltre non possono esserci dubbi al riguardo: la piccola software house britannica ha davvero lavorato al suo progetto più grande e rischioso con tutto l'amore di questo mondo, e certe cose si percepiscono anche quando sei dall'altra parte della barricata, col pad stretto tra le mani. No Man's Sky ti riempie, con i colori, con la musica, con l'inaspettato anche dopo centinaia di ore. No Man's Sky ti sconvolge con la sua profonda, innata bellezza, un fascino che lo rende anche uno straordinario generatore di wallpaper. In cinque anni, ho collezionato la bellezza di quasi 1500 scatti, un numero che rende No Man's Sky il gioco al quale ho fatto più fotografia insieme alle ultime produzioni Rockstar Games, dove anche una panchina nascosta chissà dove è un piccolo capolavoro in computer grafica.

I colori del gioco Hello Games sono la cosa che più sconvolge, colori che si moltiplicano grazie alla tecnologia HDR che sembra fatta apposta per questa avventura infinita. Scattare foto a No Man's Sky è particolarmente affascinante perché sai che, al netto di formule matematiche destinate a ripetersi, quello che vai ad immortale è un qualcosa che puoi tenere per te, e senza fornire l'indirizzo difficilmente altri giocatori ci si imbatteranno. Il cielo arancione compare in un milione di altri pianeti, questo è vero, come certe particolari piante, ma è nella composizione che emerge l'unicità che poi ti spinge a decollare ancora e ancora una volta, alla ricerca di quel miracolo procedurale che forse, chissà, hai trovato soltanto tu.

Il meglio della Sci-fi

Quello che continua a mancare a No Man's Sky è un pericolo diverso dalle solite sentinelle, combattimenti spaziali che mettano il giocatore davvero alle strette.
Quello che continua a mancare a No Man's Sky è un pericolo diverso dalle solite sentinelle, combattimenti spaziali che mettano il giocatore davvero alle strette.

No Man's Sky esplode in quei due pianeti gemelli che collidono attorno al sole, nell'accoppiata cromatica che permea tra nuvole che corrono come mai avevi visto prima, nell'assenza di colori che fa brillare lo stesso suolo sul quale corrono imponenti sauri che non credevi possibili così grandi e feroci, nemmeno dopo centinaia di ore, e che qui sopravvivono avvolti da un bianco e nero che di notte si dà il cambio a un altrettanto scioccante giallo e viola. È pura sinestesia, dove l'inganno si spinge tanto da farti credere di poter sentire il sapore di un suono o ascoltare il colore di un pianeta. Del resto, la musica cambia proprio in base a ciò che ci circonda, senza temere di essere dimenticata quando c'è semplicemente da nascondersi, lasciando così tutto il palcoscenico all'agghiacciante silenzio che fuoriesce dalle galassie morte. Uno stile che ricorda volutamente quella fantascienza immaginata e dipinta da artisti come Carlo Fruttero e Kaler Thorle, per un immaginario che trae il meglio da scrittori generazionali come Robert Sheckley. Le emozioni sono spesso le stesse: anche qui ci si sente piccoli, ci si sente grandi, ci si sente invincibili e pochi istanti dopo disperatamente fragili, in un contesto che cambia costantemente regole ma ancora non come vorrebbe, non come potrebbe.

L'infinito o un nuovo inizio?

Grazie per tutte le avventure che ci hai fatto vivere, Hello games! Ma nemmeno Joe Danger era male, anzi era proprio uno spasso.
Grazie per tutte le avventure che ci hai fatto vivere, Hello games! Ma nemmeno Joe Danger era male, anzi era proprio uno spasso.

E nel frattempo il gioco è cresciuto, divenuto sempre più bello, è stato aggiunto il multiplayer, dozzine di persone colonizzano pianeti gomito a gomito, mentre altri procedono solitari come in principio. No Man's Sky è il cielo di nessuno oramai alla portata di tutti. E questo è sufficiente per dire qualcosa che non ho mai detto prima, sbilanciarmi come mai ho avuto il coraggio di fare, nonostante non abbia mai nascosto la naturale affinità che ho con questo titolo: dopo cinque anni e sedici espansioni, dopo oltre 700 ore e non so più quanti restart, No Man's Sky si piazza tranquillamente tra i giochi che ho più amato, la posizione che andrebbe garantita ad ogni capolavoro vero. Hello Games, Sean Murray, hanno creato qualcosa di unico, di letteralmente straordinario, che a suo discapito si è trasformato anche in una meravigliosa storia di redenzione e che, piaccia o non piaccia, è destinato ad essere ricordato per sempre. Con i suoi scivoloni e la sua risalita dagli inferi, fino ad arrivare alla svolta che ne ha decretato l'immortalità, No Man's Sky è già parte integrante della storia dei videogiochi.

Chissà se tra cinque anni staremo ancora qui a parlare di un No Man's Sky sempre più grande, o saremo impegnati ad aspettare la prima espansione di No Man's Sky 2. Voi su cosa scommettereste?