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Tempest Rising abbiamo provato uno strategico in tempo reale che urla Command & Conquer da ogni poro

Abbiamo provato la demo multiplayer di Tempest Rising, che ci è sembrato quasi un seguito spirituale della serie di Westwood Studios.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   08/02/2025
Uno dei personaggi della campagna di Tempest Rising
Tempest Rising
Tempest Rising
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La prima cosa che si nota giocando alla demo multiplayer Tempest Rising è che è uno strategico in tempo reale tradizionalissimo che guarda ai classici come Command & Conquer. Gli sviluppatori non ne hanno mai fatto mistero, ma non pensavamo che fosse così tradizionale. Quindi, il giocatore inizia costruendo gli edifici della base e andando in cerca di risorse. Tra queste, l'unica nuova, in realtà nemmeno troppo, perché ha una funzione abbastanza canonica, è la Tempest (che dà anche il titolo al gioco). Riducendo all'osso, si tratta di una specie di moneta, da scambiare per unità ed edifici, nonché potenziamenti. Per il test abbiamo scelto di usare per prima la fazione chiamata Global Defense Force che ci ha ricordato moltissimo i GDI di Tiberium Wars, con un'altra fazione disponibile evidentemente ispirata ai Nod. Questo per farvi capire come la serie Command & Conquer ritorni in moltissimi elementi, narrativi e del gameplay, tanto che quello di Slipgate Ironworks potrebbe essere considerato quasi un seguito spirituale. Il che non è un male, visto che Electronic Arts, che possiede la serie C&C, non sembra voler soddisfare la richiesta dei fan di avere un nuovo capitolo.

Troppo classico?

Rimanendo sulla questione, Tempest Rising è stato evidentemente sviluppato da dei profondi conoscitori del genere. Forse anche troppo, visto che ci siamo ritrovati di fronte ad alcuni problemi storici delle modalità 1v1 degli RTS classici, in particolare ai confronti basati sulla velocità di click, che potrebbero scoraggiare più di qualcuno. In questo senso sembra di giocare a un titolo pensato per la scena competitiva, quantomeno nelle modalità online.

Anche l'intelligenza artificiale è tarata verso l'alto e ai livelli "Normale" e "Difficile" rappresenta una sfida che fa sputare sangue, a meno di non diventare molto veloci nel dare gli ordini. In certi momenti ci è sembrato di trovarci di fronte alla classica "festa dello spam delle unità", che rende sicuramente l'azione frenetica, ma allo stesso tempo penalizza chi vorrebbe avere un approccio più tattico e ragionato, obbligando a seguire sempre lo stesso schema, che è quello di espandersi il più velocemente possibile costruendo fabbriche e raffinerie a ripetizione, per evitare che lo faccia l'avversario e ci surclassi per numero di unità, prendendo oltretutto possesso della maggior parte delle risorse della mappa. Per chi se lo stesse chiedendo, le possibilità di recupero sono nulle, nel senso che non ne esistono di ribaltare la situazione quando una delle parti ha iniziato a prevalere sull'altra.

La modalità skirmish è davvero classica
La modalità skirmish è davvero classica

Si tratta di un problema, se così vogliamo chiamarlo, che abbiamo riscontrato sia giocando online contro degli avversari umani, sia giocando offline contro i bot guidati dalla CPU. Chiaramente il tutto andrà definito meglio con la versione finale, che ci darà modo di provare più mappe e modalità, nonché più unità, e in cui saranno integrati i ritocchi finali (uscirà il 24 aprile 2025). Dalle demo però, ci è sembrato che difficilmente Tempest Rising possa attirare e tenere dei nuovi giocatori, visto che senza un bel po' di pratica si finisce massacrati senza pietà. Evidentemente, è stato pensato per dei giocatori molto motivati, almeno nelle sue modalità vs. anche se non capiamo come possa andare a prendere il posto di titoli già affermati, come gli Starcraft o gli Age of Empires, facendo esattamente le stesse cose.

Il gameplay multigiocatore di Tempest Rising è davvero classico
Il gameplay multigiocatore di Tempest Rising è davvero classico

Le mappe stesse sono state progettate secondo i modelli classici e sono davvero equilibrate nei loro elementi, tanto da non dare vantaggi evidenti a nessuno dei partecipanti. Allo stesso tempo non ci hanno dato delle sensazioni particolari, limitandosi a fare il loro lavoro. Va detto che la versione finale avrà comunque una ricca campagna single player, quindi ce ne sarà un po' per tutti, ma è online che gli RTS si giocano la partita della sopravvivenza sul mercato. la speranza è che gli sviluppatori abbiano qualche carta da giocare con il lancio della versione finale.

Con questo non vogliamo seppellire il lato online di Tempest Rising, considerando che per adesso abbiamo provato davvero poco di quella che sarà l'offerta finale. Non ci è nemmeno dispiaciuto, a dirla tutta, il che è tutto dire visto che abbiamo visto nascere il genere, quindi sapevamo cosa aspettarci.

Questioni tecniche

Dal punto di vista tecnico confermiamo le impressioni avute provando la campagna single player di Tempest Rising un anno e mezzo fa. Quindi abbiamo delle unità molto dettagliate e ben animate che si scontrano su mappe realizzate in modo piacevole, per quanto orientate più alla leggibilità dell'azione che alla spettacolarità vera e propria.

La demo di Tempest Rising era ben ottimizzata
La demo di Tempest Rising era ben ottimizzata

Comunque sia, quando sullo schermo ci sono molte truppe e iniziano a volare missili e proiettili, lo spettacolo non manca. Da questo punto di vista, quindi, non siamo stati delusi. Va sempre considerato che non parliamo di una produzione enorme, ma il lavoro fatto è ottimo e la demo ci è sembrata anche ottimizzata molto meglio della versione preview provata in precedenza, tanto che non abbiamo avuto problemi di prestazioni in nessun momento. Vi sapremo comunque ridire in fase di recensione, per cui non dovrebbe mancare molto, vista l'imminente uscita del gioco.

L'idea che ci siamo fatti dopo aver giocato a Tempest Rising è quella di un titolo pensato per soddisfare i palati dei giocatori classici degli RTS. Forse anche troppo, visto che la demo online non conteneva spunti particolari e ci è sembrata fin troppo appiattita sui suoi modelli di riferimento. Vedremo se con la versione finale le cose miglioreranno.

CERTEZZE

  • L'approccio all'online è davvero classico
  • Tanti i riferimenti ai classici del passato

DUBBI

  • L'approccio all'online è troppo classico
  • Guardare troppo ai classici del passato ha frenato ogni innovazione?