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The Division 2: il meglio della beta

Dopo aver provato la beta chiusa di The Division 2, vi diciamo che cosa ci è piaciuto di più.

SPECIALE di Rosario Salatiello   —   13/02/2019

Con la data d'uscita (15 marzo) di The Division 2 ormai molto vicina, il seguito del gioco online di Massive Entertainment e Ubisoft sta diventando un argomento sempre più caldo. Lo è stato in particolar modo nel corso dell'ultimo fine settimana, grazie alla beta chiusa che abbiamo avuto modo di testare anche noi da giovedì a lunedì. Gli sviluppatori hanno permesso ai fortunati che hanno avuto accesso ai server di provare un'esperienza a trecentosessanta gradi di The Division 2, spaziando tra i contenuti della campagna principale e quelli della Dark Zone, passando per il PvP e le missioni che ci ritroveremo davanti una volta raggiunto l'endgame. Mentre nell'articolo sopra linkato abbiamo dettagliato l'idea generale che ci siamo fatti del gioco grazie alla sua beta, con questo nuovo appuntamento vogliamo soffermarci su ciò che ci è piaciuto di più durante le sessioni del weekend in compagnia di The Division 2. Al netto di qualche difetto potenzialmente risolvibile nel corso del mese che ci separa dall'arrivo del gioco nei negozi, di elementi che ci lasciano ben sperare per un lancio migliore del primo capitolo ne abbiamo trovati diversi. Andiamo a scoprirli insieme.

The Division 2 Campagna Pve 4

Ambientazione ed endgame

Il primo aspetto di The Division 2 che ci ha sorpresi in positivo è stata la città di Washington DC. Non neghiamo infatti di avere storto il naso quando Ubisoft ha annunciato la scelta della capitale degli Stati Uniti come sfondo di questo nuovo titolo: posto che sarebbe stato difficile per qualunque altro luogo competere con il fascino di New York, la scelta di una città "amministrativa" sembrava perdente se confrontata con altri luoghi turisticamente più ambiti. Consapevole dei rischi corsi, Ubisoft ha preso Washington e l'ha resa in termini puramente visivi più varia della New York innevata che abbiamo conosciuto nel primo The Division, grazie a un'ambientazione dai toni primaverili che esalta la cura riposta nei dettagli delle strade. La partenza è senza dubbio col piede giusto, grazie all'arrivo in brevissimo tempo alla Casa Bianca che fa da centro delle operazioni. Le buone impressioni sono rimaste comunque anche quando ci siamo spostati da un luogo all'altro della città, attraverso tragitti che ci hanno permesso di cogliere tutte le sfumature che l'epidemia alla base di The Division ha scatenato anche su Washington. A rendere la capitale diversa da New York è anche il modo in cui la natura sta prendendo il sopravvento sulla città, con la vegetazione ormai avanzata per le strade che sono popolate anche da animali.

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Sempre in termini di ambientazione, la possibilità di accedere all'endgame ci ha permesso di conoscere i Black Tusk, la fazione che ci ritroveremo ad affrontare una volta raggiunto il livello massimo col nostro personaggio. Un gruppo di nemici particolarmente ostici, che col loro uso di mezzi robotizzati come droni e altre diavolerie a quattro zampe hanno offerto pane per i nostri denti, e immaginiamo che lo faranno ancora di più dopo l'arrivo di The Division 2. A patto che Ubisoft sistemi un po' il bilanciamento del gioco, perché se da un lato dobbiamo dire di aver avuto un'impressione positiva per quanto riguarda la scelta delle specializzazioni e delle relative armi speciali, dall'altro ci auguriamo vivamente che dal 15 marzo ci possa essere la possibilità di ottenere qualche munizione in più. Al netto di queste considerazioni, ci è piaciuta l'idea di mettere le nuove armi al posto delle vecchie abilità speciali, permettendo con un uso sapiente di fucile da cecchino, lanciagranate e balestra di dare una svolta più efficace alla missione rispetto al primo The Division, dove spesso si riconduceva tutto all'attesa che finisse il cooldown dell'abilità speciale per continuare a spammarla. Delle tre armi speciali quella che abbiamo preferito almeno per ora è la balestra, in grado di sparare colpi esplosivi molto precisi e più efficaci in ambienti chiusi rispetto al lanciagranate.

Gameplay e abilità

Rispetto al primo capitolo, anche l'aspetto tattico di The Division 2 si fa notare sin dalle prime battute. Ubisoft ha infatti reso più pesanti i movimenti dei personaggi, portando quindi il giocatore ad affrontare le situazioni valutando attentamente quando passare da una copertura all'altra per non rimanere scoperto. A conferma di questa tesi troviamo un'opzione che magari qualcuno non avrà notato: dopo aver disposto una torretta, il giocatore può infatti scegliere a quale nemico agganciare il suo fuoco, aprendo quindi notevoli possibilità in termini tattici. Pensate per esempio a uno scenario in cui due torrette vengono posizionate per coprire i fianchi mentre si attacca. Nella beta ci è purtroppo stato permesso di vedere poco in termini di abilità, ma anche per il drone vale quanto detto poco fa: in assetto curativo, il dispositivo si dimostra infatti un utile alleato per sé e per il proprio gruppo, con la possibilità anche nel suo caso di agganciarlo a un eventuale compagno in difficoltà, o farlo spostare in seguito del "tank" intenzionato ad aprire la strada al resto del gruppo.

The Division 2 Campagna Pve 3

Dell'elenco dei Vantaggi presenti in The Division 2 torneremo a parlare tra qualche giorno, per il momento i perk di cui non abbiamo voluto fare a meno sono naturalmente quelli che offrono uno slot aggiuntivo per un'arma supplementare e la seconda abilità (impossibile non attivarlo!), accompagnate da quello dedicato alle casse di maestria sul campo, grazie al quale ottenere un cinquanta percento di possibilità di ottenere un oggetto bonus quando se ne apre una. Da ricordare con estremo piacere il fatto che in The Division 2 le mod saranno anch'esse legate ai Vantaggi, permettendo al giocatore di sbloccare di volta in volta le varie migliorie dedicate alle armi. Niente più inventario invaso da mod di vario tipo, insomma, per il piacere di chi odiava ritrovarsi decine di oggetti tra mirini, caricatori, eccetera senza riuscire a districarsi tra essi. In conclusione, anche se dalla beta sono emersi alcuni punti di domanda il fine settimana passato in compagnia di The Division 2 ci è servito per apprezzare la bontà del lavoro svolto dai componenti di Massive Entertainment, intenzionati a mettere a punto un titolo che sappia trarre insegnamento dall'esperienza fatta col suo predecessore. Di elementi a favore, come abbiamo visto in questo articolo, ce ne sono abbastanza: non ci resta che aspettare la open beta per toccarli tutti quanti insieme con mano. Mentre aspettiamo, se avete voglia e se avete provato The Division 2, diteci quali sono le cose che vi sono piaciute di più girovagando in quel di Washington.