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The Elder Scrolls V: Skyrim, perché continua a divertirci, anche su Nintendo Switch 2

Nonostante qualche incertezza sulla console della Grande N, il capolavoro Bethesda, anche dopo tutti questi anni, resta un gioco godibilissimo, tanto più in portabilità.

SPECIALE di Lorenzo Kobe Fazio   —   24/12/2025
L'artwork di The Elder Scrolls V: Skyrim con il Sangue di Drago in primo piano
The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition
The Elder Scrolls V: Skyrim Anniversary Edition
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Nelle linee di codice che compongono The Elder Scrolls V: Skyrim deve celarsi un lontano richiamo atavico, la formula che sintetizza il DNA dell'homo ludens, la singolarità che renderebbe tangibile l'indefinibile concetto di divertimento. Tra i giochi che si potrebbero definire senza tempo, la produzione di Bethesda ne è certamente un fiero rappresentante, l'ennesimo araldo di uno sparuto manipolo di videogiochi del tutto insensibili all'avvicendarsi delle generazioni di hardware, un fulgido esempio del perfetto equilibrio tra sviluppo tecnologico e meccaniche di gameplay.

Di acqua sotto i ponti, da quell'ormai lontanissimo 11 novembre del 2011 ne è passata parecchia. Da allora, The Elder Scrolls V: Skyrim è stato pubblicato praticamente su qualsiasi piattaforma, un riconoscimento che ne certifica lo status di capolavoro, oltre che di inevitabile tappabuchi per un nuovo capitolo della serie che, salvo improbabili sorprese, si farà attendere ancora qualche anno.

Dopo la pubblicazione su PlayStation 5 e Xbox Series, nel 2021, l'action-RPG di Bethesda non poteva ovviamente mancare l'appuntamento con l'ultima arrivata sul mercato, ovvero Nintendo Switch 2, su cui ha debuttato qualche giorno fa, il 9 dicembre per la precisione, nella sua Anniversary Edition.

Quasi fossimo incoscienti e temerari esploratori del cosmo, vale la pena tentare di sporgersi al di là dell'orizzonte degli eventi, cercando di individuare la singolarità che cela il buon The Elder Scrolls V: Skyrim, a caccia degli elementi di gameplay e di design che lo rendono ancora oggi godibilissimo anche su Nintendo Switch 2, nonostante qualche incertezza di troppo come vedremo.

L’imitazione come certificazione di successo

C'è un interessante parallelismo che può aiutarci a capire meglio perché, ancora oggi, The Elder Scrolls V: Skyrim sia un titolo ancora amatissimo. Congeneri che cercano di ricalarne il gameplay, lo stile narrativo e il ritmo dell'azione non sono mai mancati. Da Kingdoms of Amalur, allo stesso The Witcher 3: Wild Hunt, echi di quell'esperienza sono ravvisabili in tantissimi action-RPG che già potevano contare su Morrowind e Oblivion, ovviamente, come metri di paragone.

Più di recente, un gioco su tutti ha tentato di fare propria la lezione impartita da Bethesda. Tainted Grail: The Fall of Avalon è in assoluto il prodotto che più di tutti ha cercato di interpretare, rileggere e riproporre la fortunata formula di The Elder Scrolls V: Skyrim. Pubblicato lo scorso marzo su PC, PlayStation 5 e Xbox Series, trovate la nostra recensione qui, la creatura dello sviluppatore polacco Questline propone un contesto fantasy che si rifà al mito di Re Artù e offre uno scenario a mappa aperta di discrete dimensioni, un buon numero di missioni, diversi centri abitati popolati da personaggi di varia natura, ovviamente equipaggiamento e segreti da scovare in gran quantità.

Si tratta, insomma, di un ottimo emulo, un piccolo cult per tutti coloro che, appunto, vogliono a tutti i costi provare emozioni simili e vivere un'avventura con più di un'assonanza con l'indimenticato titolo ambientato nel nord di Tamriel.

In Tainted Grail: The Fall of Avalon persino l'interfaccia si rifà a quella di The Elder Scrolls V: Skyrim
In Tainted Grail: The Fall of Avalon persino l'interfaccia si rifà a quella di The Elder Scrolls V: Skyrim

Proprio questo termine di paragone può ulteriormente tornarci utile per scovare, attraverso le intersezioni e i punti di contatto, ciò che rende tanto indimenticabile e indimenticato The Elder Scrolls V: Skyrim.

Skyrim come il Signore degli Anelli

Per comprendere l'efficacia del contesto narrativo di The Elder Scroll V: Skyrim, non è poi così irrispettoso tirare in ballo J. R. R. Tolkien e l'opera per cui è più famoso, ovvero Il Signore degli Anelli. L'opera, pubblicata in tre volumi tra il 1954 e il 1955, non è solo la storia della Compagnia dell'Anello e del viaggio verso il Monte Fato. Si tratta, a ben vedere, di un intricatissimo miscuglio di leggende, rimandi, personaggi più o meno presenti in scena che rendono viva, credibile, quasi tangibile la Terra di Mezzo. Non è un caso, del resto, la pubblicazione postuma de Il Silmarillion, che appunto racchiude e rende esplicita buona parte della mitologia che alimenta l'universo immaginifico scaturito dalla penna dello scrittore britannico.

Parte dei tumulti che sconvolgono la regione di Skyrim sono ovviamente diretta conseguenza di quanto accaduto in The Elder Scrolls IV: Oblivion
Parte dei tumulti che sconvolgono la regione di Skyrim sono ovviamente diretta conseguenza di quanto accaduto in The Elder Scrolls IV: Oblivion

The Elder Scrolls V: Skyrim, similmente e ovviamente, in termini narrativi è maggiore di sé stesso. Facendo parte di una saga può fare riferimento ad un corpus di eventi, personaggi, citazioni che travalica i confini del singolo gioco. Il titolo stesso, a più riprese, tramite tomi rinvenuti e dialoghi con i tanti personaggi presenti nella mappa, innesca innumerevoli suggestioni che proiettano il videogiocatore in un contesto stimolante, ricco di misteri, generoso di rivelazioni, soprattutto quando ci si scopre invischiati e coinvolti in uno di quei miti narrati altrove.

Oggi come nel 2011, giocare a The Elder Scrolls V: Skyrim significa immergersi in un contesto narrativo frastagliato, profondo, a tratti soverchiante, che sconfina i limiti di ciò che il giocatore può vedere e vivere in prima persona. Del resto, un background credibile, che vive anche al di là della singola opera, è una caratteristica comune non solo dei videogiochi più riusciti, ma anche di film e romanzi, per l'appunto, che superano la prova del tempo.

Una storia diversa dietro ad ogni personaggio

Direttamente collegato al contesto narrativo, c'è un altro fattore che rende indimenticabile The Elder Scrolls V: Skyrim. Il mondo di gioco, difatti, è popolato da una fitta schiera di personaggi che interagiscono attivamente con il protagonista e con lo scenario stesso. Gran parte del merito, in questo senso, va riconosciuto al Radiant AI, tecnologia sviluppata da Bethesda e già in uso in The Elder Scrolls IV: Oblivion, deputata a gestire l'interazione coi vari personaggi.

Quella di Ysolda è solo una delle tante storie più o meno evidenti e dichiarate che The Elder Scrolls V: Skyrim cela nella sua progressione
Quella di Ysolda è solo una delle tante storie più o meno evidenti e dichiarate che The Elder Scrolls V: Skyrim cela nella sua progressione

Questo algoritmo è alla base di ciò che rende la regione di Skyrim un luogo così credibile, ricco di storie più o meno esplicite e personaggi che danno la sensazione di avere una vita propria, totalmente indipendente dalle gesta e dalla presenza del Sangue di Drago.

Ogni abitante della regione di Tamriel esegue delle azioni specifiche a seconda dell'ora del giorno; intrattiene dei dialoghi con il protagonista che tengono conto di quanto accaduto in passato e delle scelte prese dall'utente; più o meno contestualmente alle quest completate evolve, cambia atteggiamento, si adatta ai cambiamenti che coinvolgono ogni angolo di Skyrim.

Ogni personaggio di The Elder Scrolls V: Skyrim ha la sua storia, un dettaglio che rende ogni dialogo interessante e generoso di dettagli interessanti
Ogni personaggio di The Elder Scrolls V: Skyrim ha la sua storia, un dettaglio che rende ogni dialogo interessante e generoso di dettagli interessanti

L'utilizzo del Radiant AI, allo stesso tempo, giustifica la relativa scarsa presenza di PNG nei tanti avamposti e centri cittadini della regione. Non essendoci abitanti privi di background narrativo, identità e, soprattutto, routine giornaliera, Bethesda ha dovuto limitare la densità di personaggi presenti sulla mappa. Eppure, proprio il numero contenuto di questi, rende ogni incontro a suo modo memorabile, centro nevralgico di dialoghi sempre interessanti, puntuali, spesso anticipatori di quest più o meno dichiarate.

Sentirsi parte di un mondo autonomo, di cui il videogiocatore è in parte spettatore, concorre a creare un grado di immersività raramente raggiunto da altri videogiochi. In questa caratteristica, difatti, The Elder Scrolls V: Skyrim è ancora una pietra miliare del genere e non solo, un termine di paragone che, recentemente, solo titoli come Baldur's Gate III sono riusciti ad eguagliare e in parte superare.

Una gestione del personaggio totale

C'è una caratteristica di gameplay che concorre a rendere The Elder Scrolls V: Skyrim estremamente e dannatamente assuefacente. A dispetto di molti altri RPG, ogni azione compiuta comporta un istantaneo aumento dell'esperienza accumulata, creando un legame diretto tra esecuzione e gratificazione che rappresenta la base della gestione del protagonista del gioco.

È innegabile che The Elder Scrolls V: Skyrim, con il suo sistema di crescita del personaggio, sussurri alle smanie di onnipotenza che albergano in ognuno di noi
È innegabile che The Elder Scrolls V: Skyrim, con il suo sistema di crescita del personaggio, sussurri alle smanie di onnipotenza che albergano in ognuno di noi

Usando il grimaldello si diventa dei provetti scassinatori. Prediligendo le armi ad una mano si sviluppa un'affinità con un certo tipo di lame. Utilizzando sempre gli incantesimi, il vostro eroe diventerà un mago eccellente. Da questo punto di vista, il limite è solo nelle intenzioni del videogiocatore.

C'è naturalmente un albero delle abilità che influenza lo sviluppo dell'eroe e che per forza di cose lo rende particolarmente efficace in alcune abilità e con determinato equipaggiamento, ma raramente in altri RPG viene concessa una tale libertà all'utente, che può effettivamente decidere se dare forma ad un personaggio estremamente specializzato o ad un tutto fare che può adattarsi a qualsiasi situazione.

Il sistema di crescita dell'avatar di The Elder Scrolls V: Skyrim, con la sua immediata gratificazione, rende la progressione quanto mai misurabile, evidente, parte integrante di un flusso estremamente longevo in cui ogni quest, ogni battaglia, ogni porta aperta e ogni dialogo non solo determina il prosieguo dell'avventura, ma si traduce in un vantaggio tangibile ed immediato.

Un open-world mai dispersivo

Ancor prima di The Legend of Zelda: Breath of the Wild ed Elden Ring, due tra i giochi più recenti che hanno concorso a riscrivere le regole degli open-world, già The Elder Scrolls V: Skyrim seppe proporre una piccola rivoluzione nella gestione degli spazi e dei luoghi d'interesse nei giochi che sceglievano questa impostazione di level design.

Il Tumulo di Cascata Triste rappresenta il primo vero dungeon che l'avventura propone, una struttura visibile già da molto lontano e che attira inevitabilmente la curiosità degli esploratori di Skyrim
Il Tumulo di Cascata Triste rappresenta il primo vero dungeon che l'avventura propone, una struttura visibile già da molto lontano e che attira inevitabilmente la curiosità degli esploratori di Skyrim

Ancor prima e ancor più che una mappa sconfinata, la produzione Bethesda mette a disposizione del videogiocatore un mondo virtuale denso, privo di desolate lande da attraversare da parte a parte, avare di attività da svolgere. Ovunque lo sguardo si posi, c'è sempre, almeno nei pressi dell'orizzonte, un insediamento, una rovina, una curiosa formazione rocciosa che attira lo sguardo dell'utente.

Non è mai un'attrazione fine a sé stessa. Skyrim è una regione ricchissima di segreti, luoghi misteriosi, antichi edifici generosi di sfide e loot. Proprio questa continua gratificazione dell'utente si traduce in una spinta positiva, in un circolo virtuoso che incentiva l'esplorazione, la deviazione sul percorso, il continuo cambio di rotta. Certo, spesso si finisce per sentirsi quasi soverchiati dalle quest incomplete e dall'ennesimo avamposto zeppo di personaggi con cui parlare, ma The Elder Scrolls V: Skyrim, anche per limiti tecnici figli del suo tempo, non eccede mai, proponendo un equilibrio più che proporzionato tra dimensioni e densità di luoghi d'interesse.

L'equilibrio tra ampiezza della mappa e densità dei luoghi d'interesse è fragile e molte produzioni contemporanee lo ignorano preferendo la quantità alla qualità
L'equilibrio tra ampiezza della mappa e densità dei luoghi d'interesse è fragile e molte produzioni contemporanee lo ignorano preferendo la quantità alla qualità

Non c'è l'effetto Assassin's Creed: Valhalla, in cui lo scenario, spesso e volentieri, assume le fattezze di un pretesto per gonfiare la longevità e dilatare i tempi. C'è sempre qualcosa da fare nel nord di Tamriel e bastano viaggi relativamente brevi per imbattersi nell'ennesima tappa della propria quest, in un ricco bottino, in una battaglia memorabile.

Come se la cava su Nintendo Switch 2

Tutto ciò che è stato detto fino a qui, vale naturalmente anche su Nintendo Switch 2, dove il gioco si propone nella sua Anniversary Edition, completa di un gran numero di contenuti extra e di tutti i DLC che non fanno altro che far lievitare le ore potenziali che potrete passare tra le lande di Skyrim.

In termini puramente visivi, la versione per Nintendo Switch 2 è paragonabile a quella per PlayStation 5
In termini puramente visivi, la versione per Nintendo Switch 2 è paragonabile a quella per PlayStation 5

Anche sulla console portatile della Grande N, la produzione Bethesda si conferma un titolo strabiliante, divertentissimo, tanto più godibile ora che è possibile fruirlo sia sul televisore di casa, che alla fermata della metro o sotto le coperte. Rispetto all'edizione per Nintendo Switch, ci sono naturalmente una lunga serie di migliorie sul fronte tecnico. I tempi di caricamento, tanto per cominciare sono letteralmente dimezzati, a tutto vantaggio dell'immediatezza dell'esperienza. Inoltre, la maggior definizione che può offrire Nintendo Switch 2, sia in modalità portatile che docked, fa davvero la differenza, rendendo giustizia ai panorami di Skyrim e ai personaggi che lo abitano.

Le antiche origini del gioco sono ben visibili, beninteso. L'effettistica generale, più di ogni altra cosa, svela la reale età del motore grafico, così come buona parte delle texture dichiarano l'età anagrafica della produzione Bethesda. Tuttavia, soprattutto sul display di Nintendo Switch 2, si assiste ad uno spettacolo globalmente ancora piacevole e soddisfacente.

Attivare la funzione mouse per un preciso colpo dalla distanza e passare immediatamente allo stick per gestire al meglio lo scontro corpo a corpo è certamente un plus non da poco
Attivare la funzione mouse per un preciso colpo dalla distanza e passare immediatamente allo stick per gestire al meglio lo scontro corpo a corpo è certamente un plus non da poco

Sulla console Nintendo, inoltre, sono stati introdotti due specifici sistemi di input. Oltre ai classici pulsanti e analogici, potrete infatti optare in primis per l'utilizzo della funzione mouse. In questa modalità, il Joy-Con destro, o sinistro a seconda delle preferenze, gestisce il movimento della visuale. L'attivazione è istantanea e, senza soluzione di continuità, si può alternare il più classico stick analogico per assolvere alla medesima funzione. Regolando la sensibilità nel menù preposto al compito, si può trovare il giusto compromesso, ma va da sé che una soluzione simile, in un gioco movimentato come The Elder Scrolls V: Skyrim, va incontro a qualche criticità. La precisione negli scontri, soprattutto utilizzando archi e incantesimi, è indubbia. Tuttavia, si tratta di una soluzione percorribile solo in partite non troppo lunghe e in condizioni specifiche, avendo in primis un'ampia superficie su cui poggiare il Joy-Con.

L'altro sistema di input pensato appositamente per questa versione, introduce invece i comandi gestuali. Con movimenti del braccio, più o meno ampi, è possibile eseguire attacchi potenti e leggeri, pararsi con lo scudo e scoccare frecce. Il tutto funziona relativamente bene in termini di traduzione dei gesti negli input relativi, ma non siamo più ai tempi di Nintendo Wii, dove meccaniche simili potevano anche incantare parte del pubblico e, ciò che è peggio, questa modalità mette in evidenza il più grosso limite di questa edizione di The Elder Scrolls V: Skyrim: l'input lag.

La versione per Nintendo Switch 2 include anche un paio di chicche rivolte ai fan della Grande N
La versione per Nintendo Switch 2 include anche un paio di chicche rivolte ai fan della Grande N

Negli ultimi giorni, Reddit e altre realtà editoriali, come Digital Foundry, hanno tracciato i contorni di una situazione al limite dell'ingestibile, con ritardi nella risposta ai comandi tali da rendere il titolo quasi ingiocabile. Nella prova effettuata da noi, non abbiamo riscontrato alcunché di simile. Un pizzico di lag c'è, questo è innegabile, ma nulla di particolarmente penalizzante, o che non fosse già rilevabile nel titolo originale. Fortuna o meno, non sappiamo a cosa sia dovuta questa enorme disparità prestazionale tra quanto testato da noi e quanto da Digital Foundry. Ciò che è certo è che con i comandi gestuali l'input lag è più intenso, molto meno utilizzando pulsanti e stick analogici.

Indubbiamente, invece, si poteva fare di più sul fronte del frame-rate, bloccato sui 30fps e, tra l'altro, non sempre stabili. Nintendo Switch 2 ha certamente potenza a sufficienza per puntare ai 60fps che sicuramente avrebbe giovato al gioco, anche se pure in questo stato il titolo resta ampiamente apprezzabile. In definitiva, questo adattamento avrebbe potuto essere indubbiamente migliore e più curato.

Chi possiede l'Anniversary Edition per la prima versione di Nintendo Switch, potrà effettuare l'upgrade a Nintendo Switch 2 gratuitamente
Chi possiede l'Anniversary Edition per la prima versione di Nintendo Switch, potrà effettuare l'upgrade a Nintendo Switch 2 gratuitamente

Ciononostante, The Elder Scrolls V: Skyrim continua ad essere un ottimo action-RPG capace di fare la gioia di chi cerca un'esperienza coinvolgente e appassionante o di chi, semplicemente, non vedeva l'ora di esplorare la regione più a nord di Tamriel anche lontano dallo schermo di casa. Un titolo senza tempo che, per svariati motivi e ragioni, continua ad essere un punto di riferimento del genere e che, ci auguriamo, stia ispirando Bethesda nella realizzazione del prossimo capitolo della serie.