The Last of Us: Parte II spinge il realismo grafico verso nuove vette: il giudizio espresso da Digital Foundry è chiaro e rientra nell'ottica di una nuova, entusiastica analisi tecnica della demo che Sony e Naughty Dog hanno presentato durante l'E3 2018.
Animazioni finte? Niente di tutto ciò: le sequenze che hanno aperto la conferenza della casa giapponese mostrano sostanziali novità sul fronte tecnico, applicate per l'appunto ai movimenti dei personaggi, alle loro espressioni facciali e alla generale interazione con lo scenario.
Alla base di tutto c'è una tecnologia denominata motion matching, che si pone l'obiettivo di semplificare il processo produttivo offrendo al contempo risultati migliori per le animazioni, che vengono riprodotte contestualmente a ciò che succede sullo schermo andando a pescare da un set di movimenti ricavati dal motion capture.
A ciò si aggiunge un sistema di illuminazione particolarmente naturale e dettagliato, che fa uso di una soluzione volumetrica per rendere in maniera realistica i raggi di sole che filtrano dagli alberi di una foresta, oppure le luci che penetrano dalle crepe all'interno di scenari generalmente bui.
Come ci hanno spiegato gli stessi sviluppatori, la demo non costituisce che un assaggio di quella che sarà l'esperienza completa di The Last of Us: Parte II, dunque possiamo aspettarci ulteriori novità, anche sul fronte del gameplay, per quando il gioco verrà nuovamente mostrato in pubblico.