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The Last Of Us 2: i tunnel, catturare l’immaginario

Torniamo a esplorare i luoghi più visivamente strabilianti di The Last Of Us 2 attraverso la modalità fotografica del gioco. Questa volta ci addentreremo negli oscuri tunnel di Seattle.

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   20/07/2020

Qualche settimana fa ci siamo immersi all'interno di una grande sezione di gioco di The Last Of Us 2, quella ambientata a Jackson.
Attraverso la modalità fotografica abbiamo cercato di esplorare più a fondo le sensazioni scaturite dal prologo, immergendoci nelle ottime vedute che Naughty Dog "lancia" addosso al giocatore per attirarlo nella sua narrazione.
Il passo successivo, ovviamente, è Seattle. Ma, data l'importanza della metropoli all'interno dell'avventura e, di conseguenza, della grande presenza di sezioni di gioco visivamente e fotograficamente appaganti, abbiamo deciso di concentrarci solo su alcuni scenari.
Iniziamo la nostra "discesa negli inferi" di Seattle attraverso una delle zone più inquietanti e spettacolari di The Last Of Us 2: i tunnel.

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Il seguente articolo contiene spoiler riguardanti il Giorno 1 a Seattle, pertanto vi consigliamo di continuare nella lettura solo se avete superato la suddetta sezione di gioco.

Cremisi nemesi

Dopo essere scappati dall'assalto alla stazione radio, ci addentriamo con Ellie e Dina nel sottosuolo di Seattle, più precisamente nella metro della città. Il gioco chiama questo livello "I tunnel", principalmente perché ci troviamo a esplorare diversi ambienti differenti tra loro, uniti da vagoni che hanno sfondato muri o da piccoli pertugi creatisi attraverso crolli e frane.
Il primo impatto visivo con questa sezione è dato dalla forte luce rossa creata da un bengala in fondo alla prima, grande stanza che incontriamo.

In questo momento, dobbiamo affrontare una situazione spinosa. Da un lato sentiamo le voci dei soldati del WLF che ci stanno inseguendo e che hanno raggiunto la fermata della metro dove siamo appena sbucati. Dall'altro abbiamo visto che ci sono diversi clicker pronti a reagire a qualsiasi rumore. La cosa più ovvia da fare è attirarli contro i soldati e lasciare che combattano tra loro, dando inizio a uno scontro cruento e senza esclusione di colpi (una scena senz'altro degna di essere immortalata).

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Il corpo

Oltrepassata questa sezione, si arriva in un'altra stanza visivamente suggestiva, risultato dato dal lungo corridoio buio appena percorso.
Qui un'altra luce rossa invade la scena, filtrando attraverso delle grate, dove un cadavere è rimasto impigliato. È una scena che dal punto di vista fotografico dice molto. Si crea una sorta di interesse per ciò che ci viene mostrato.
Capiamo che quel soldato si deve essere trovato in un vicolo cieco e che, come la tradizione horror più blasonata, deve essere stato ucciso proprio mentre cercava disperatamente (e inutilmente) di raggiungere l'altro lato di quella grata, probabilmente tra urla e disperazione.

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Sopra la scena

Superata anche questa zona, Ellie e Dina devono passare in una sorta di condotto molto stretto. Grazie alla sua struttura reticolata, possiamo vedere cosa accade sotto di noi.
Assistiamo a una "caccia al topo" tra clicker e WLF (dove questi ultimi sono ovviamente i topi). In questa sequenza viene introdotto anche lo shambler, un infetto particolarmente fastidioso, in quanto rilascia una nube tossica che reca grande danno.
Anche in questa area, ovviamente, solo i bengala illuminano la scena, il che rende il tutto ancora più inquietante nella sua monocromaticità.

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Eccoci tornare a rivedere le stelle dopo quest'avventura nei tunnel di The Last Of Us 2. Le opportunità fotografiche sono diverse, specialmente se si riesce a giocare in modo creativo con la presenza di infetti e soldati nemici e con l'illuminazione quasi monocromatica.
Fateci sapere cosa ne pensate e quale vorreste fosse la prossima tappa fotografica del nostro viaggio.