Durante un recente evento, chiamato State of Unreal 2022, Epic Games ha annunciato la disponibilità per tutti della versione 1.0 di Unreal Engine 5. Cosa cambia rispetto alla versione preview, che era accessibile in beta già da mesi? In realtà poco o nulla, in termini generali, ma molto in termini pratici. Il punto è che si tratta della prima versione dichiarata pronta per la produzione dei giochi.
Non che siano mancati esempi di demo realizzate con la versione pre-lancio di Unreal Engine 5, come Matrix: Il risveglio o The Cavern, e lo stesso Fortnite ora è mosso dall'UE 5, ma diciamo che ora il software è più stabile e ha diversi miglioramenti rispetto alla versione preview, com'è naturale che sia.
Lumen e Nanite
Unreal Engine offre delle caratteristiche avanzatissime, che lo rendono il motore commerciale più potente del mondo. La versione 5 fa un ulteriore passo in avanti in tal senso, con l'inclusione di nuove tecnologie come Lumen, una soluzione per la global illumination considerata alternativa al ray tracing, perché di qualità elevata ma meno costosa in termini di prestazioni, e Nanite, un sistema di geometria virtualizzata che utilizza un nuovo formato per le mesh interne e una nuova tecnologia per eseguire il render di dettagli in scala pixel e di oggetti più complessi, considerando solo gli elementi che possono essere percepiti. Di base consente di utilizzare oggetti 3D più complessi e con un conteggio di triangoli più alto, senza sacrificare troppo le performance, con alcune operazioni che vengono gestite in automatico dal sistema, come il LOD (Level of Detail), che teoricamente non richiede più massicci interventi manuali, caratteristica molto comoda quando si importano oggetti con una conta poligonale molto elevata, come quelli realizzati tramite fotogrammetria. Riassumendo: maggiore qualità visiva per una maggiore velocità di produzione. Il sogno è ovviamente quello di poter utilizzare risorse di qualità cinematografica con i videogiochi e con i metaversi senza sacrificarle troppo, puntando al fotorealismo.
In realtà Lumen e Nanite non sono una novità della versione 1.0 dell'Unreal Engine 5, visto che parliamo delle due tecnologie più utilizzate da Epic Game in ambito marketing sin dall'annuncio della nuova versione del motore, ma essendo tra le caratteristiche essenziali e più vistose dello stesso è naturale che l'attenzione si concentri su di loro.
Insieme all'Unreal Engine 5 Epic Games ha rilasciato diverse risorse utili all'apprendimento del nuovo engine. Una di queste si chiama Lyra ed è un gioco vero e proprio, realizzato allo scopo di essere sezionato ed esaminato dagli sviluppatori in erba. Si tratta di uno sparatutto online fantascientifico che non offre granché in termini ludici, perché appunto non è pensato per giocare. Esaminandolo si vedono esempi di applicazione delle nuove tecnologie, Lumen e Nanite, nonché di come gestire il workflow in modo efficace, mettendo insieme tutti i pezzi che servono a produrre un videogioco.
Altra demo rilasciata è quella di Matrix: Il Risveglio, pensata per esaminare il funzionamento delle nuove caratteristiche dedicate alla creazione di mondi aperti dell'Unreal Engine 5. Di base gli sviluppatori possono lavorare su singole sezioni dei loro mondi in modo più efficiente, caratteristica che pare sia piaciuta a CD Projekt Red, che la userà per il nuovo The Witcher.
Gli annunci
In termini videoludici lo State of Unreal ha significato poco, se pensiamo agli annunci fatti. The Coalition, lo studio che ha in mano la serie Gears, ha mostrato una demo tecnica chiamata "The Cavern", frutto della collaborazione con Epic Games. La demo è sicuramente spettacolare ed è probabile che il lavoro fatto per realizzarla si riverberi anche nei futuri giochi della software house. Qualcuno sospetta che potrebbe addirittura trattarsi di un gioco vero e proprio in incognito, ipotesi suggestiva quanto comunque poco utile in termini pratici, almeno senza avere dati più concreti. Rimane la competenza, ossia è indubbio che la collaborazione allo sviluppo dell'Unreal Engine 5 darà i suoi frutti, di cui si spera potremo presto godere.
Aspettiamoci quindi che The Coalition riesca a sfruttare l'engine di Epic Game in modo superiore a molti alti studi, visto che di fatto lo può approcciare dall'interno, dettaglio non da poco quando si parla di dover lavorare su tecnologie così articolate. Ma questo si sapeva già, dato che l'accordo tra le due software house era noto da tempo.
È la stessa The Coalition ad aver sottolineato questo punto su Xbox Wire: "Abbiamo avuto accesso all'Unreal Engine 5 da subito e abbiamo verificato immediatamente i benefici di spostare lo sviluppo dei nostri titoli futuri per utilizzare i nuovi strumenti e le nuove caratteristiche, che consentono una grafica di qualità maggiore, ambienti più grossi e interattivi e tante altre cose che ci piacciono di Unreal Engine 5." The Coalition ha anche sottolineato che condividerà le conoscenze acquisite con gli altri Xbox Game Studios, particolare non da poco, produttivamente parlando, ma di cui è difficile far percepire l'impatto concreto su una rete di studi come quelli Xbox e, di conseguenza, sul mercato.
L'annuncio più rilevante, parlando di videogiochi veri e propri, è stato quello di Crystal Dinamics, che non solo ha confermato lo sviluppo di un nuovo Tomb Raider, ma ha anche dichiarato che punterà al fotorealismo proprio grazie a Unreal Engine 5.
Anche in questo caso i dettagli forniti sono stati molto scarsi. Si parla di un'avventura che mescola scene d'azione e sequenze animate di qualità cinematografica, niente che non ci si potesse aspettare guardando gli ultimi capitoli della serie. Degli indizi hanno reso concreta l'ipotesi che possa essere un reboot del primo episodio, quello del 1996, ma questo è tutto da verificare. Di fatto non si sa nulla. A che è servito, quindi, l'annuncio? Il problema dei videogiocatori è che pensano sempre di essere i destinatari ultimi della comunicazione delle software house, quando in realtà annunci simili hanno spesso degli scopi molto diversi. Ad esempio Epic Games potrebbe aver concordato con Square Enix di poter esibire un franchise prestigioso come quello Tomb Raider al lancio del suo engine, cosa non da poco per la vendibilità dello stesso. "Uno dei franchise videoludici più prestigiosi di sempre sarà sviluppato con l'Unreal Engine 5": così suona meglio?
Qualcosa di simile è accaduta anche con CD Projekt Red, che durante lo State of Unreal ha motivato l'addio al suo motore proprietario per passare all'Unreal Engine 5. Anche in questo caso, per i videogiocatori c'è molto poco, ma per chi ancora sviluppa con un motore proprietario c'è tanto di che riflettere. Naturalmente del nuovo The Witcher non si è visto o saputo niente. Detto tra noi, è probabile che allo stato attuale non ci sia proprio niente da sapere o da vedere, a parte qualche informazione generale che non viene diffusa perché soggetta a cambiamenti in corso d'opera.
Inoltre, dopo quello che è successo con Cyberpunk 2077, è certo che lo studio polacco ci vada con i piedi di piombo con gli annunci, per non rischiare un'altra figuraccia colossale. Quindi, perché sono già due volte che parla di un gioco che ancora non esiste? Perché le serve di farlo per attirare forza lavoro. Ne abbiamo parlato lungamente in uno speciale dedicato, quindi non ci dilungheremo troppo sull'argomento.
Riassumendo, dopo il già citato caso Cyberpunk 2077, CD Projekt è entrata in una grossa crisi, tra sviluppatori che se ne sono andati per via delle terribili condizioni lavorative, altri che hanno lasciato per come è stata gestita l'intera faccenda e altri ancora che sono stati mandati via. L'emorragia non è stata compensata da nuovi ingressi, vista la nomea che si è fatta lo studio polacco e la maggiori possibilità che si sono aperte a molti professionisti grazie al lavoro da remoto. La sostanza è che CD Projekt non può stare zitta e deve necessariamente farsi vedere attiva, se vuole sperare di attirare sviluppatori. Mostrarsi insieme a Epic Games è sicuramente utile in tal senso.
In generale, lo State of Unreal 2022 non è stato molto ricco in termini di annunci, ma evidentemente il suo scopo era un altro. Oltre che per lanciare l'Unreal Engine 5, Epic Games lo ha usato per ribadire la sua posizione dominante sul mercato, facendosi accompagnare da studi prestigiosi, che hanno sfoderato progetti di sicuro richiamo. Chi altro può permettersi tanto?