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Valorant Atto 3, il provato

Cosa ci aspetta nell'Atto 3 di Valorant? Scopriamolo insieme!

PROVATO di Tommaso Valentini   —   09/10/2020

Riot è partita con la marcia giusta per quello che riguarda Valorant. Nella nostra recensione d'altra parte ne avevamo elogiato ampiamente il sistema di gioco, il gunplay e tutta una serie di meccaniche e feature che elevavano lo shooter come top player della categoria e oggi, se dovessimo rifare quella recensione, continueremmo a elogiarlo in tutto e per tutto. In questi lunghi mesi dal lancio è mancato forse il supporto alla scena competitiva e un bilanciamento che non sempre si è fatto trovare puntuale alla chiamata, lasciando così i giocatori con un solo personaggio in grado di curare il team appiattendo il meta. Le cose però, con l'arrivo dell'Atto tre stanno per essere rivoluzionate completamente a partire proprio da quel tanto agognato sistema torneistico. Negli scorsi giorni abbiamo dunque avuto l'occasione di dare un assaggio ai nuovi contenuti in anteprima e oggi siamo qui per parlarvene.

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I pro player inizino a scaldarsi!

Se fino ad oggi l'allenamento su Valorant poteva essere considerato un esercizio fine a sé stesso, con l'arrivo del Valorant First Strike le cose sono destinate a cambiare rapidamente. Dal 9 al 22 novembre inizieranno le selezioni e tutti i giocatori europei, senza esclusione alcuna, potranno tentare di lottare per aggiudicarsi la tanto agognata qualificazione per le fasi finali. Una competizione insomma che apre le braccia alla fanbase completa, vero punto di forza di questo genere di attività.

Per mettere un po' di carne sul fuoco allora, Riot ha ben pensato di provvedere a rivoluzionare il meta finalmente, gettando nella mischia un nuovo personaggio di supporto con abilità il cui utilizzo è già stato visto più volte in dotazioni ad altri agente ma da utilizzare ora con declinazioni completamente nuove e innovative. Fa il suo ingresso nel roster una nuova combattente australiana capace di colpirci sin da subito e diventare uno dei nostri agenti preferiti per carisma. Come non amare infatti una feroce combattente australiana dalle abilità druidiche capace di richiamare ed utilizzare a suo piacimento un branco di bestie selvagge? Skye ha infatti una grandissima capacità nel localizzare e stanare gli avversari, guadagnando posizione strategica sul campo di battaglia senza esporsi e persino sfruttare i suoi famigli per distrarre e confondere il nemico. L'abilità principale, consente di evocare una tigre della tasmania cristallizzata, una sorta di predatore famelico da controllare in prima persona che, non solo garantirà visione, ma potrà balzare addosso ad un avversario mordendolo e lasciandolo disorientato per un breve lasso di tempo. Il contro di questa abilità molto forte è la necessità di lasciare Skye parcheggiata in qualche posto sicuro vista la breve durata, con il rischio che gli avversari uccidano il tilacino e ci vengano a dare la caccia subito dopo: passare da predatore a preda in questo caso è davvero un attimo. Se esporsi così direttamente può essere un problema allora, forse meglio mandare in avanscoperta uno dei tre falchi in nostro possesso, delle flashbang viventi da far detonare al momento più opportuno. Il cast della Luce Guida è abbastanza lento e la possibilità di lanciarla solo in linea retta ne limita parecchio le possibilità ma l'efficacia è assolutamente devastante. Una flasbang globale pericolosissima da usare con estrema attenzione vista la portata enorme e la non remota eventualità di togliere per qualche secondo il senso della vista anche ai nostri compagni di squadra.

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La terza e ultima abilità invece, come accennavamo poc'anzi, è una potentissima cura ad area che potrà rigenerare la salute di tutti i compagni di squadra ma non quella di Skye. Per utilizzarla dovrà inoltre restare in channeling, di fatto impedendole qualsiasi scontro a fuoco. Non male infine nemmeno l'Ultima con tre proiettili a ricerca in grado di individuare la posizione dei nemici e spottarli sulla minimappa. I Cercatori si muovono in completa autonomia e funzionano come le evocazioni del Twin Shadows di League of Legends, inseguendo il bersaglio più vicino anche se questo non è in vista. Dopo averla giocata per qualche partita e averne saggiato le qualità possiamo tranquillamente dirvi che Skye saprà trovarsi un posto rilevante in squadra magari andando a rimpiazzare Sova o Cypher nelle formazioni. La capacità di raccogliere informazioni e neutralizzare il nemico è quasi impareggiabile e i falchi sono di mostruosa utilità mentre si cerca di assaltare un sito dove piazzare la Spike in tutta sicurezza. Dal prossimo 27 ottobre potremo metterci le mani sopra.

Una nuova mappa in vista

Se l'Australia ci porta un nuovo personaggio è la tundra artica a regalarci la nuova mappa per Valorant. Icebox è una mappa a due punti di innesco che fa dei suoi stretti corridoi e delle schermaglie a corto raggio la sua essenza principale, ma molti spot non disdegnano di regalare linee di tiro pulite per cecchinare e rendere un vero inferno la vita agli attaccanti. La cosa che più ci ha colpito della nuova mappa è la grande verticalità della stessa in un saliscendi continuo di coperture, parapetti e zipline fatte apposte per rendere agguati e assalti improvvisi la normalità. Per disegnare icebox gli sviluppatori si sono ispirati alle ambientazioni dei film d'orrore più classici come Alien e La Cosa riempiendo la location con ventole, casse e griglie rumorose. Il risultato è una mappa che convince e che richiederà molto più studio per essere assimilata rispetto a quelle già presenti su Valorant.

Il fatto di averci giocato ancora relativamente poco ha sicuramente aiutato il disorientamento generale ma la costruzione stessa è così complessa da averci lasciato ad ogni partita interdetti dalla provenienza dei colpi. Se è vero che da una parte abbiamo solo due punto dove piazzare la spike tutta la zona centrale offre almeno tre diversi passaggi per arrivare alle spalle degli avversari rendendo difficoltoso, ed estremamente pericoloso, difendere in maniera aggressiva. Le tattiche di semplice attesa dunque premiano meglio i difensori con un sito B decisamente più semplice e lineare nella struttura rispetto al suo fratello. Peccato non aver voluto osare un pochino di più e fornire nuovi elementi di gioco come le impronte sulla neve fresca ad esempio, segno che il gameplay classico e ancorato ai dogmi imposti da Valorant arriverà immutato anche questa volta.

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L'atto III di Valorant si preannuncia carico di novità e di contenuti. Il nuovo personaggio è davvero molto interessante e non fatichiamo a vederlo proiettato come elemento dall'alto pick rate nelle partite competitive vista la sua attitudine a fornire informazioni e a poter curare, efficientemente, i compagni di squadra. Anche Icebox è una mappa varia e particolarmente contorta che ci ha affascinato ma sulla quale vogliamo spendere tante altre ore di gioco per comprenderne a fondo le potenzialità per tutti i livelli di gioco. Per ora non ci resta che attendere fiduciosi ancora un paio di settimane e prepararci per quello che potrebbe tranquillamente essere il trampolino di lancio per Valorant: il First Strike di inizio novembre!

CERTEZZE

  • Finalmente un secondo healer
  • Icebox è complessa e divertente

DUBBI

  • Riuscirà a sostituire Sage?
  • Sarà divertente e bilanciata in competitivo?