Quando si parla di titoli molto attesi bisogna sempre fare una grande attenzione alle recensioni che spuntano per prime online, ma nel caso di Anthem non si può nemmeno liquidare tutto velocemente come semplici clickbait. Accade spesso, infatti, che queste occasioni vengano sfruttare per ottenere visibilità con articoli in grado di attirare l'attenzione, che lasciano però un po' il tempo che trovano, ma Anthem è di fatto disponibile già per un bel po' di persone, visto il particolare lancio a scaglioni deciso di EA per il suo nuovo titolo, dunque una valutazione precoce è comunque possibile e può basarsi su elementi fondati. Per questo motivo, i primi voti e le prime valutazioni su Anthem possono essere effettivamente preoccupanti, almeno per coloro che puntano molto sulla nuova produzione BioWare.
Ovviamente dei voti intorno al 7 non sono necessariamente negativi, ma certo per l'importanza del titolo e quello che avrebbe dovuto rappresentare non sono proprio il miglior biglietto da visita. A preoccupare maggiormente sono dunque le valutazioni espresse in maniera più elaborata, che tratteggiano al momento un titolo piuttosto lontano da quello che ci si potrebbe aspettare da parte di BioWare, considerando oltretutto la scala di questa produzione e quanto questa dovrebbe pesare all'interno dell'economia di EA e dei vari team collegati. Insomma, vista la situazione attuale del publisher e la politica tenuta finora, un fallimento del progetto Anthem potrebbe avere inquietanti ripercussioni sull'organico e in particolare su uno dei team più in vista e più amati non solo all'interno di EA ma nel panorama videoludico in generale.
Non si può dire che publisher e sviluppatori abbiano voluto tenere uno stretto riserbo sul gioco: tra livestream, demo, sessioni di beta e lancio anticipato è sicuro che non ci sia stata una maliziosa programmazione del rilascio e degli embarghi in modo da proteggere i pre-order, cosa che palesa quantomeno una certa sicurezza sulla qualità del gioco e presenta un approccio sicuramente onesto. Un problema per questo genere di giochi è però dato dalla difficoltà nel deliberare un verdetto definitivo su un titolo in divenire, destinato ad ampliarsi e subire modifiche anche sostanziali nel corso del tempo. È un po' il motivo principale della crisi che ha investito il modo classico di recensire i giochi in questa generazione, guarda caso esplosa più o meno in corrispondenza con il lancio di Destiny, serie-simbolo di questo nuovo modo di intendere i videogiochi che si integra male con il vecchio modus operandi del recensore. Questo senza considerare la consistenza già della prima patch che potrebbe variare molti elementi del gioco.
Tuttavia, i punti critici rilevati da alcune valutazioni, come quella di VG247, sono piuttosto preoccupanti e vanno al di là di eventuali problemi di bilanciamento o degli inconvenienti rilevati finora per quanto riguarda l'endgame e si rivolgono proprio al concept stesso di Anthem e alla sua struttura profonda. Si parla infatti di un titolo messo insieme più guardando alle mode attuali e ai trend del mercato videoludico più che in base a un solido progetto destinato a porre delle fondamenta per qualcosa di duraturo. Forse il gioco è stato investito di un hype eccessivo, forse è stato travisato fin dalla sua presentazione, quando si è dato generalmente per scontato che rappresentasse un vero e proprio RPG con elementi shooter ad ambientazione fantascientifica, mentre sembra essere qualcosa di piuttosto diverso, molto incentrato sul loot e i combattimenti con dinamiche ruolistiche più marginali. C'è stata anche una notevole avversione diffusa nei confronti del progetto già dall'epoca della prima presentazione, fatto sta che ci sarà da seguire con particolare attenzione il responso della critica, tenendo presente la difficoltà insita nel giudicare un gioco destinato ad evolversi per sua natura e, in parte, temendo un po' anche per il destino di BioWare, visto l'andazzo.