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Apex Legends fu lanciato due ore dopo per consentire un'adozione

Attraverso Twitter Jon Shiring ha confessato che Apex Legends fu lanciato due ore dopo l'orario previsto per farlo andare in tribunale e adottare sua figlia.

NOTIZIA di Luca Forte   —   13/10/2020

In un'industria (e un mondo) nel quale c'è più clamore per le storie negative, ogni tanto è bello raccontare qualcosa di bello. Come la storia di Jon Shiring, colui che gestisce le operazioni e i servizi online di Apex Legends. Attraverso Twitter ha raccontato di come un anno e mezzo fa Respawn abbia deciso di posticipare di due ore il lancio di Apex Legends per consentirgli di andare all'udienza finale per l'adozione di sua figlia e tornare in tempo per sovraintendere le operazioni.

Adesso che ce lo fanno notare, Apex Legends è uscito ad un orario piuttosto strano, perlomeno secondo le consuetudini del mercato dei videogiochi. Era notte inoltrata in Europa e mezzogiorno sulla costa ovest degli USA, un po' tardi per un lancio globale ben coordinato. Il successo del gioco, capace di imporsi immediatamente come avversario credibile di Fortnite, fece passare il tutto inosservato.

Il motivo del ritardo, però, non furono problemi tecnici o un'innovativa strategia di marketing, quando un gesto di buon cuore dello studio, che ha anteposto la vita di un dipendente, per quanto chiave, ai propri piani. Lo ha potuto fare perchè la data di lancio era segreta, ma non tutte le aziende, con oltretutto i milioni in ballo come in questo caso, avrebbero fatto lo stesso.

"Avevamo programmato tutto per la mattina, poi la corte mi ha chiamato per finalizzare l'adozione. Aveva scelto il 4 febbraio alle 10, esattamente l'ora di lancio di Apex," scrive Shiring su Twitter. "Sono andato nel panico. Dato che sovraintendo le operazioni e il team dei servizi online, era una cosa negativa. Respawn ha spostato la data di lancio segreta del gioco in avanti in modo da poter avere la mia udienza e poi correre in ufficio a gestire il lancio, oltre che festeggiare con il mio team."

Una bella storia che, fortunatamente, è conclusa positivamente sia per il gioco, ormai giunto alla sua sesta stagione, sia per Shiring, che l'8 ottobre scorso ha potuto finalizzare l'adozione.

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