Dopo sette anni di attesa, è finalmente successo: Cyberpunk 2077 è stato rilasciato, precisamente ieri, 10 dicembre 2020. Purtroppo il lancio non è andato perfettamente liscio: al di là di qualche bug, fastidioso ma risolvibile sul medio-lungo periodo, ciò che più ha deluso i fan è lo stato del gioco sulle più vecchie console ancora disponibili. Parliamo ovviamente di PS4 e Xbox One, ma anche PS4 Pro e Xbox One X, che di certo non si avvicinano alla qualità della versione PC. Chi ha colpa? CD Projekt RED o le vecchie console? E soprattutto, quale lezione può imparare Halo Infinite da tutto questo?
Facciamo però un paio di passi indietro, per mettere al corrente anche i giocatori meno aggiornati. Cyberpunk 2077, come segnalato anche dall'analisi tecnica preliminare di Digital Foundry, è terribile su PS4. Il gioco di CD Projekt RED accusa cali fino a 15 FPS nelle sezioni più concitate e sembra viaggiare esattamente a 20 FPS nelle fasi di guida. Pop-in e texture non caricate sono all'ordine del giorno, inoltre.
Forse CD Projekt RED poteva fare qualcosa in più, ma la vera risposta sembra essere che PS4 non ha la potenza necessaria per gestire un videogame di questo livello. Come avrete notato, nell'analisi non si parla della versione Xbox One, ma la console Microsoft non ha alcun vantaggio sulla diretta concorrente (di più, è leggermente meno potente) ed è ovvio che il risultato finale sia lo stesso.
Mentre le azioni di CD Projekt continuano a calare, sembra difficile che il team di sviluppo possa introdurre una patch correttiva in grado di risolvere definitivamente tutti i problemi. Tutta questa situazione, però, ci fa riflettere anche su un altro grande gioco rimandato a seguito delle critiche alla grafica: Halo Infinite.
Mettiamo subito le mani avanti: Halo Infinite, mostrato la scorsa estate, non sembra avere gli stessi problemi che stanno emergendo in Cyberpunk 2077 (per quel che abbiamo potuto vedere, perlomeno) ma di certo la speranza è che la qualità finale dell'opera sia nettamente superiore. Rincuora quindi che Halo Infinite sia stato rimandato fino alla fine del 2021, ottenendo così un anno di sviluppo aggiuntivo rispetto ai piani iniziali. Pur vero che anche Cyberpunk 2077 non è stato estraneo a rimandi e il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi.
Al di là di quanto "grave" possa essere la situazione finale su Xbox One di Halo Infinite, è altamente probabile che non sarà la versione che i fan meritano. Esattamente come nel caso di Cyberpunk 2077, inoltre, difficilmente sarà possibile scoprire l'esatta qualità del gioco fino all'uscita, ma a quel punto sarà troppo tardi per i milioni di giocatori che hanno prenotato il gioco sulla fiducia.
È ovvio che Microsoft e 343 Industries non possono fare a meno della versione Xbox One, quella che al D1 probabilmente venderà di più. Molti utenti old-gen, pronti a ricevere il gioco tramite il proprio abbonamento Game Pass, rimarrebbero inoltre estremamente delusi di vedersi sottratto un gioco che "hanno già pagato".
Cancellare la versione old-gen non sembra quindi un'opzione, ma quali sono i rischi? Un danno di immagine incalcolabile per un gioco che, a quanto dicono credibili leak, vuole essere la base per i prossimi dieci anni di Halo. Microsoft non deve assolutamente ritrovarsi nella stessa situazione di CD Projekt e, ne siamo certi, ne è ben consapevole. Dopotutto, il rimando di Halo Infinite è stato ben più sofferto rispetto a quello di Cyberpunk 2077, visto che la nuova avventura di Master Chief doveva accompagnare il lancio di Xbox Series X|S, che rimane così sprovvisto di nuovi giochi first party (quando invece PS5 può contare su molteplici esclusive).
Anche Microsoft Flight Simulator sembra aver deciso di abbandonare le versioni Xbox One e aver optato per un atterraggio più tranquillo su Xbox Series X|S la prossima estate. Fare lo stesso per Halo Infinite potrebbe generare un danno immediato, ma sul lungo periodo il pubblico loderebbe la volontà di Microsoft di non consegnare un gioco imperfetto.
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