Days Gone 2 non s'ha da fare, almeno per il momento: stando a un recente report, Sony avrebbe bocciato il pitch realizzato un paio di anni fa da Bend Studio per un sequel in uscita su PS5, a quanto pare sulla base di una valutazione del successo del primo episodio.
Sebbene infatti i numeri relativi alle vendite del gioco non siano mai stati annunciati ufficialmente dall'azienda giapponese, i voti assegnati dalla critica a Days Gone hanno dipinto il quadro di un prodotto contrastante, bello ma non bellissimo, inferiore insomma alla media delle esclusive PlayStation.
Si tratta di una notizia sorprendente, e per più di una ragione. In primo luogo abbiamo avuto la netta sensazione che quello di Days Gone sia stato un percorso in crescendo, e cioè che il titolo di Bend Studio abbia man mano conquistato il favore di un maggior numero di utenti rispetto alla settimana del lancio.
In secondo luogo, il gioco è disponibile gratis questo mese per gli abbonati a PlayStation Plus ed è già scaricabile nell'ambito della PS Plus Collection su PlayStation 5, il che significa che il numero di persone che potranno provarlo si moltiplicherà in maniera esponenziale, insieme alla sua popolarità.
A ciò bisogna inoltre aggiungere che Days Gone approderà anche su PC a breve, come accaduto a Horizon Zero Dawn prima di lui, e che un trattamento del genere solitamente viene riservato ai franchise consolidati, non a quelli ritenuti ormai accantonati. Insomma, con ogni probabilità Days Gone 2 alla fine arriverà, solo non sarà Bend Studio a svilupparlo.
Sappiamo che attualmente il team di sviluppo lavora a un nuovo gioco non ancora rivelato, dopo aver rischiato di finire a svolgere semplici mansioni di supporto per i progetti di Naughty Dog, e a questo punto non ci stupirebbe più di tanto scoprire che saranno proprio gli autori di The Last of Us a occuparsi del sequel delle avventure di Deacon St. John.
Questo tipo di epilogo andrebbe a confermare la fiducia incondizionata che Sony nutre nei confronti dello studio first party diretto da Evan Wells, Neil Druckmann, Alison Mori e Christian Gyrlin, ma al contempo sarebbe una dimostrazione di insicurezza per l'azienda nipponica, determinata a mettere a segno solo ed esclusivamente grandi successi.
Se infatti dovesse un giorno accadere che un progetto supervisionato da un team di punta di casa Sony finisse per non raggiungere gli obiettivi prestabiliti, si tratterebbe di un gravissimo colpo per l'attuale struttura della divisione PlayStation e per la sua classe dirigente, da molti ritenuta responsabile di un nuovo corso per molti versi asettico rispetto alle gestioni precedenti.
Voi che ne pensate? Days Gone vi è piaciuto? Bend Studio avrebbe meritato di occuparsi del sequel? E il sequel si farà oppure no? L'attuale gestione della divisione PlayStation vi convince? Parliamone.