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Death Stranding, Kojima spiega perché il gioco ha una struttura open world

Death Stranding manterrà l'approccio aperto già sperimentato da Kojima con Metal Gear Solid 5, tuttavia la storia del gioco avrà la massima centralità.

NOTIZIA di Davide Spotti   —   26/08/2019

A poco più di due mesi dal debutto di Death Stranding su PS4, prosegue la campagna promozionale del gioco che vede Hideo Kojima impegnato in prima linea nel trasmettere nuovi dettagli e curiosità sulla sua nuova opera.

Nel corso di un'intervista concessa al sito 4Players, la stessa in cui si è discusso del messaggio che intende veicolare e della necessità che il pubblico non interferisca nelle scelte autoriali, il designer nipponico ha spiegato anche perché ha scelto di mantenere un approccio open world.

"Dopo aver sperimentato un action game open world, semplicemente non si può tornare indietro. Questo è quello che penso. Ed è così a causa dell'interattività. Il problema, tuttavia, è la tecnologia. Ovviamente è tecnicamente complesso creare un open world", dice Kojima.

"Il giocatore ha la massima libertà possibile in un mondo di gioco aperto, pertanto non si è mai fino in fondo sicuri di quello che farà. In questo contesto, la narrazione di un titolo open world è la sfida maggiore. Dato che c'è sempre più libertà, a volte si viene distratti dalla storia principale."

La vera sfida di Kojima è dunque quella di offrire un titolo open world nel quale la storia mantenga la massima centralità. "Questa è stata la più grande sfida e il più grande ostacolo: è un mondo aperto, ma allo stesso tempo non vogliamo ridurre la rilevanza della storia. I fan dei giochi di Hideo Kojima non rimarranno delusi."