Una delle grandi novità di Silent Hill f rispetto ai capitoli precedenti, è stata l'abbandono della "Silent Hill" del Maine, ossia l'ambientazione che ha caratterizzato la serie per decenni. Alcuni non hanno gradito questa scelta, ma è il caso che ci facciano l'abitudine, perché Konami ha intenzione di replicare, portando i Silent Hill in altri territori, Italia compresa.
In realtà di deciso non c'è ancora niente, ma in una nuova intervista rilasciata a Inverse, il produttore della serie Motoi Okamoto ha riflettuto ad alta voce sulla possibilità di spostare i futuri capitoli in altre parti del mondo ed esplorare nuove culture e il folklore locale.
Credenze di tutto il mondo
"Crediamo che forse potremmo adottare approcci simili a quello avuto con Silent Hill f con altre culture in tutto il mondo", ha dichiarato Okamoto. "Per esempio, in America Centrale o Meridionale potremmo attingere a credenze locali e sciamaniche e vedere come integrarle. Ma potremmo anche ampliare i nostri orizzonti e guardare ad altre regioni, come forse la Russia, l'Italia o la Corea del Sud, perché tutte queste aree hanno credenze uniche. Credo che ciò possa diventare una porta d'accesso per espandere ulteriormente le nostre idee."
Insomma, sembra che Konami voglia sempre più rafforzare l'idea che Silent Hill non è un luogo fisico e che può esserci una "Silent Hill" praticamente ovunque, alle giuste condizioni. Silent Hill f è ambientato in Giappone e, nonostante alcune resistenze da parte dei fan, è stato uno dei capitoli più venduti dell'intera serie.
Comunque sia, uno dei problemi che Konami deve affrontare, secondo Okamoto, è quello di trovare sviluppatori di videogiochi in alcune di queste regioni che siano sufficientemente affermati da poter essere considerati affidabili per lavorare sul franchise di Silent Hill. "In America Centrale e Meridionale non ci sono molti studi di sviluppo videoludico di primo piano in grado di gestire una proprietà intellettuale come Silent Hill", ha aggiunto. "Quindi, sebbene esistano molti film, libri e racconti interessanti, dobbiamo ancora capire come tradurre tutto questo in videogiochi." In Italia? A chi l'affidereste?