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Activision Blizzard King e Microsoft contro Sony, chi ci ridarà il tempo passato a parlare del nulla?

Dal processo che ha visto contrapposti Microsoft ed FTC abbiamo appreso che per mesi abbiamo parlato davvero del nulla.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   30/06/2023
Activision Blizzard King e Microsoft contro Sony, chi ci ridarà il tempo passato a parlare del nulla?

Se il processo USA per l'acquisizione di King Activision Blizzard, che ha visto contrapposte Microsoft e la Federal Trade Commission lungo vari giorni di dibattimento, ci ha insegnato qualcosa è che le dichiarazioni pubbliche delle multinazionali e dei loro rappresentanti hanno lo stesso valore di una moneta da tre euro, ossia non solo non ne hanno, ma sono anche fisiologicamente false, perché hanno la tendenza a voler ingannare gli interlocutori dandogli a intendere l'esistenza di una realtà immaginaria.

Scomode verità

Cosa ha a che fare Call of Duty: Modern Warfare 2 con i frigoriferi?
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Per mesi l'acquisizione è stata discussa come se fosse una fatto riguardante essenzialmente Call of Duty e la possibilità o meno di giocarlo su tutti gli apparecchi compatibili con il Game Pass, per poi scoprire dai documenti ufficiali depositati in tribunale che in realtà a Microsoft interessa molto di più King, con cui vuole fare breccia nel mercato mobile, dove per ora non tocca palla.

Altro che Xbox Game Pass e il blaterare di esclusive di qua ed esclusive di là. Il bello è che King non viene quasi mai citata quando si parla del caso, ma si è scoperto che da sola vale 50 dei 70 miliardi della transazione complessiva. È un po' come se, di fronte a un meteorite in arrivo sulla Terra, avessimo parlato senza sosta per più di un anno degli effetti che avrà sulle pettinature, scannandoci sulla questione per cercare di decidere se conviene essere fusi con il cosmo rasati a zero o con i capelli lunghi.

Abbiamo scoperto che l'affranto Jim Ryan, il capo di SIE, che travestito da Giovanna d'Arco per mesi ha difeso la causa dei giocatori PlayStation dalla possibile perdita di Call of Duty, era in realtà certo che Microsoft non avrebbe tolto la serie dalla sua piattaforma, ma l'ha comunque sfruttata per rallentare e (tentare di) bloccare la transazione, probabilmente perché non vuole che la casa di Redmond si potenzi troppo sul mercato mobile prendendo il largo.

Abbiamo appreso che Microsoft, dietro alla maschera di compagnia buona che sparge amore per l'industria dei videogiochi, aveva come obiettivo delle acquisizioni (anche) quello di bruciare il terreno intorno a Sony per conquistare quote di mercato, come emerso da alcune email riportate tra i documenti del processo.

Abbiamo poi scoperto che a Bobby Kotick, il CEO di Activision, servizi come il Game Pass non piacciono troppo e che se non ci fossero in ballo miliardi di dollari, di cui una parte finiranno anche nelle sue tasche, solo l'idea di metterci sopra un Call of Duty gli farebbe venire probabilmente l'ulcera, questo dopo mesi passati a raccontarci quanto sarebbe bello che tutti gli abbonati al Game Pass avessero la facoltà di giocare ai nuovi COD dove e come vogliono. Del resto per lui giocare a un titolo come Call of Duty: Modern Warfare II su mobile equivale a usare un frigorifero come cassaforte.

Ce ne sarebbero anche altre di scoperte da riportare, ma crediamo che bastino queste per chiarire il concetto che vogliamo esprimere, che non è: le multinazionali dicono quello che gli conviene sul momento, seguendo linee guida precise stabilite a tavolino da dirigenza e reparti marketing, per far passare uno o più messaggi di comodo essenzialmente falsi, inseguendo i loro interessi, che difficilmente coincidono con i nostri. No, questo è banale e dovrebbe essere insegnato all'asilo insieme ai primi numeri e a colorare dentro i bordi. L'idea di fondo che vorremmo far passare è un'altra, ossia di guardarci alle spalle e riflettere sul tempo e le parole che abbiamo sprecato discutendo di questioni che, all'apparir del vero, sono cadute miseramente, ossia erano senza senso, facendoci dettare la linea dalle suddette multinazionali, come se a quel tavolino ci fossimo anche noi. A ben vedere c'eravamo, ma eravamo le sedie.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.