Se volete comprendere uno dei paradossi della nostra epoca, ora potete acquistare un charm ufficiale reale di Overwatch 2 spendendo meno di quanto paghereste per averne uno virtuale tramite microtransazioni. Il fatto che un bene fisico costi meno di uno virtuale ha portato molti giocatori a riprendere la polemica sui prezzi elevatissimi degli acquisti in gioco di Overwatch 2.
Per inciso, nello shop ufficiale Blizzard USA è possibile acquistare un portachiavi Pachimari Jinx 3D per 5 dollari, così come molti altri oggetti di gioco allo stesso prezzo (ad esempio Snowball, l'animaletto di Mei, la maschera di Reaper e altri ancora), lì dove in gioco il charm Pachimari equivalente costa 700 monete di Overwatch. Considerando che 1.000 monete costano 9,99 dollari, il prezzo del bene virtuale è di circa 7 dollari, due più di quello reale.
Nel caso si opti pe il bundle di monete più costoso, quello da 99,99 dollari, il prezzo dell'oggetto virtuale rimane sempre più alto, pur scendendo a circa 6 dollari.
Nel Regno Unito le cose vanno leggermente meglio, ma solo perché il prezzo dell'oggetto reale è molto più alto rispetto a quello USA: 8 sterline , contro le 5,87 circa necessarie per acquistare quello virtuale. Nonostante in questo caso il portachiavi reale sia più costoso, vale sempre la pena di ricordare che, a differenza dell'altro, è un oggetto fisico e tangibile, non un elemento grafico, seppure simpatico.
Ovviamente questi confronti hanno gettato benzina sul fuoco della polemica sul prezzo delle microtransazioni di Overwatch 2. Alcuni su Reddit hanno addirittura scherzato sul fatto che Blizzard potrebbe aumentare il prezzo dell'oggetto reale, se le lamentele si facessero troppo accese.
A difesa di Blizzard c'è da dire che il prezzo degli oggetti virtuali non comprende solo il valore degli stessi, ma anche quello del gioco stesso, i cui costi di sviluppo sono stati sicuramente ingenti e che, come free-to-play, da qualche parte deve provare a recuperarli. C'è anche da dire che realizzare un oggetto virtuale richiede tempo e lavoro, quindi non stiamo parlando di qualcosa di così scontato.
Rimane il fatto che è difficile accettare il costo maggiore di un oggetto virtuale su uno reale, probabilmente per una questione meramente culturale. Quando vivremo tutti nei metaversi e il nostro status sociale sarà determinato dal valore degli oggetti indossati dal nostro avatar, la realtà non avrà più alcun valore.