Negli anni recenti, Konami ha rivitalizzato almeno due delle sue serie maggiori, quella Silent Hill e quella Metal Gear Solid, nonché altre minori come quella Gradius / Salamander. La serie Silent Hill è stata oggetto del rilancio più aggressivo, tra il remake del secondo capitolo, il mini gioco gratuito Silent Hill: The Short Message, il lancio di Silent Hill f, un capitolo completamente nuovo, e il prossimo Silent Hill: Townfall, un spin-off sviluppato da Screen Burn (prima No Code). Secondo il producer della serie, Motoi Okamoto, è questa la strategia vincente per rilanciare una serie, visto che provarci solo con remake o remaster non è altrettanto efficace.
Mostrarsi convinti per convincere il pubblico
Okamoto ha recentemente riflettuto sulla strategia dietro agli annunci simultanei di Konami e sul motivo che spinse l'editore giapponese a prendersi un simile rischio.
"Tre anni fa, nel 2022, abbiamo annunciato tre titoli: Silent Hill 2, Silent Hill f e Silent Hill: Townfall. Non volevamo annunciare solo un remake per 'testare le acque'. Volevamo che la gente percepisse quanto seriamente intendessimo riportare in vita la serie.
Sviluppare contemporaneamente un remake e un titolo completamente nuovo comporta naturalmente dei rischi, ma ciò che volevamo comunicare era prima di tutto il nostro impegno. Solo quando si annuncia un nuovo gioco si può davvero intravedere il futuro di una serie.
Gli utenti non si sentiranno motivati a interessarsi da una proprietà intellettuale se non percepiscono che ha un futuro. Se l'azienda adotta un atteggiamento attendista, lo faranno anche i giocatori. L'azienda deve dimostrare la propria serietà affinché il pubblico possa entusiasmarsi davvero. Penso che sia una cosa giusta."
Insomma, l'idea dell'editore giapponese è stata quella di far capire a tutti che il ritorno di Silent Hill non era solo un tentativo, ma un serio rilancio con dietro molti progetti collegati, affidati a team differenti come Bloober Team, NeoBards Entertainment e Screen Burn, team che, fino a quel momento, non avevano mai gestito lo sviluppo completo di una proprietà intellettuale tanto importante.
"Probabilmente è un discorso un po' diverso tra anime e videogiochi, ma con i remake, anche se si pensa solo ai vecchi fan, al massimo se ne vedrà ritornare la metà. Questo porta spesso a una ripresa in scala ridotta. Se non si progetta un remake pensando per metà a nuovi giocatori e per metà ai fan storici, la base di utenza non crescerà mai."
Insomma, c'è sicuramente la necessità di accontentare i fan, ma anche quella di creare un nuovo pubblico, se non si vuole che questi tentativi diventino solo delle celebrazioni fini a se stesse, senza alcun futuro.