Shuhei Yoshida ha spiegato quali furono le ragioni che secondo lui hanno portato al fallimento di PlayStation Vita, l'ultima console portatile di Sony. Lo ha fatto in una lunga intervista concessa al canale YouTube Kinda Funny Games, in cui ha toccato diversi argomenti riguardanti il mondo PlayStation, svelando anche alcuni retroscena davvero interessanti. Da considerare che Yoshida è uscito recentemente dalla compagnia, dopo molti anni di onorato servizio e dopo essersi costruito un'ottima reputazione tra i videogiocatori, vista la sua presenza molto forte nella comunità PlayStation.
Problemi di progettazione
La ragione principale del fallimento di PlayStation Vita, ribadiamo secondo Yoshida, è che le risorse di sviluppo venivano divise e che non c'erano abbastanza studi PlayStation per gestire due piattaforme, quindi hanno dovuto dare la priorità allo sviluppo su PlayStation 4.
Le altre ragioni sarebbero diverse e comprendono soprattutto errori di progettazione, che hanno reso la console più costosa di quello che poteva essere, tra caratteristiche inutili e altre utili che sono state rimosse.
In particolare furono degli errori le memory card proprietarie, il touch pad posteriore, rivelatosi superfluo, l'uso di un display OLED, che ha fatto salire i costi di produzione, e la rimozione del connettore video, pur presente nei kit di sviluppo, che ha fatto risparmiare solo pochi centesimi a Sony.
Nella stessa intervista, Yoshida ha spiegato perché i giocatori dovrebbero acquistare le remastered dei vecchi giochi, perché Bloodborne non è mai stato rimasterizzato e perché avrebbe frenato sulla virata live service di PlayStation. Ha anche svelato che Horizon Forbidden West ha venduto molto meno di Horizon Zero Dawn.
