Come saprete, Silent Hill f non si svolge a Silent Hill, ma in una città giapponese chiamata Ebisugaoka, ispirata a un luogo reale. Stando a Motoi Okamoto, producer della serie, e a Ryukishi07, narrative director del gioco, la decisione di Konami di collaborare con NeoBards Entertainment e di cambiare l'ambientazione del gioco è finalizzata a riportare i Silent Hill alle loro radici di horror giapponesi, visto che ora viene percepita come una serie quasi occidentale.
Radici giapponesi
Durante l'evento Konami Press Start Live, Okamoto ha sottolineato come il franchise di Silent Hill combini le essenze dell'horror occidentale e di quello giapponese. A suo dire però, gli ultimi capitoli si sono spostati maggiormente verso l'approccio occidentale, motivo per cui ha voluto che Silent Hill f fosse completamente ispirato all'horror giapponese.
Proprio questo desiderio di Okamoto ha spinto l'editore ad affidare lo sviluppo a NeoBards Entertainment, uno studio di videogiochi indipendente con sede a Hong Kong, noto per aver lavorato su titoli come Dead Rising Deluxe Remaster, le versioni per console di nuova generazione di Resident Evil 7: Biohazard e i remake di Resident Evil 2 e 3.
Okamoto ha ritenuto che l'esperienza fatta da NeoBards con i principali editori giapponesi fosse perfetta per dare vita alla sua visione di Silent Hill f che, nonostante il cambio di ambientazione, manterrà i temi caratteristici della serie, legati alla psicologia. L'autore vuole che tutto il gioco sia permeato dall'idea di "trovare la bellezza nel terrore", che per lui rappresenta l'essenza dell'horror giapponese. Da questo possiamo capire anche alcune delle scelte stilistiche fatte.
Per il resto, vi ricordiamo che Silent Hill f uscirà il 25 settembre per PlayStation 5, PC e Xbox Series X e S. Konami ha anche annunciato il remake del primo Silent Hill, curato da Bloober Team, studio cui dobbiamo l'ottimo remake del secondo capitolo.
