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Sony cita Bethesda e l'esclusiva di Starfield per giustificare la mancanza di fiducia in Microsoft su CoD

Sony cita anche il comportamento di Microsoft dopo l'acquisizione di Bethesda per giustificare la sua mancanza di fiducia in un accordo su COD.

Sony cita Bethesda e l'esclusiva di Starfield per giustificare la mancanza di fiducia in Microsoft su CoD
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   14/03/2023

Ancora dai documenti inviati da Sony alla CMA britannica arrivano ulteriori dettagli sulla battaglia in corso tra PlayStation e Xbox, con la prima che cita anche il comportamento tenuto dopo l'acquisizione di Bethesda e l'esclusiva di Starfield per giustificare la mancanza di fiducia in Microsoft e nel suo accordo su Call of Duty.

Tra i vari casi in cui Microsoft non avrebbe rispettato gli accordi in passato, Sony menziona anche Bethesda e il fatto che, dopo l'acquisizione, la compagnia abbia reso esclusiva alcuni giochi che erano precedentemente multipiattaforma, anche contravvenendo a quanto riferito. In particolare, l'esclusiva di Starfield sarebbe un motivo per non credere alle parole di Microsoft, secondo quanto riferito da Sony alla CMA.

"Sebbene non sia una violazione di impegni presi in maniera ufficiale, la condotta di Microsoft riguardo l'acquisizione di ZeniMax fornisce ulteriori prove che un impegno ufficiale dovrebbe essere preso comunque con cautela", ha riferito Sony nei documenti inviati all'antitrust britannica.

Il caso in questione è, come dice anche la stessa Sony, poco assimilabile a quello di Activision Blizzard: l'acquisizione di ZeniMax infatti non è stata infatti sottoposta ad alcuna concessione speciale, dunque non esistono "impegni ufficiali" a cui appellarsi, considerando anche che la posizione ufficiale di Microsoft è sempre stata di valutare il lancio di giochi in esclusiva o multipiattaforma "caso per caso", come dimostra il mantenimento di The Elder Scrolls Online, Fallout 76 e delle esclusive temporali di Deathloop e Ghostwire Tokyo.

È comprensibile, comunque, che Sony voglia utilizzare anche questi episodi per alimentare il dubbio sulla correttezza di Microsoft, nonostante l'importanza stessa dell'accordo sia stata di fatto posta in dubbio dallo stesso Jim Ryan se è vero che ha affermato, come riportato, che non è interessato ad alcun accordo ma soltanto a bloccare l'acquisizione.