Un nuovo report di Forbes indica che Cloud Imperium Games avrebbe già speso quasi l'intero ammontare dei 242 milioni di dollari ricevuti come finanziamento attraverso il crowdfunding. Secondo quanto indicato nel pezzo, dei quasi 288 milioni di dollari finiti complessivamente nelle casse del team di sviluppo guidato da Chris Roberts, solo una minima parte sarebbe rimasta a disposizione per portare a termine il progetto.
Il lancio di Star Citizen era stato originariamente programmato per il 2014, ma da allora è stato rimandato più volte e al momento non c'è una data d'uscita certa. Le ragioni dello sviluppo prolungato del progetto e della costante ricerca di fondi - incluso un investimento di di 46 milioni di dollari quasi interamente dedicato al marketing - sono dovute a numerose problematiche.
A quante pare uno dei fattori è legato alla gestione pianificata dallo stesso Chris Roberts. Parlando con venti ex dipendenti dell'azienda, Forbes dipinge il fondatore di Cloud Imperium come un manager poco attento all'amministrazione delle risorse in un ambiente di lavoro caotico.
Attualmente lo studio è formato da 537 dipendenti suddivisi in cinque uffici separati, che nel 2017 costavano alla società 30 milioni di dollari in salari. Nel report si accenna anche ai 4,7 milioni di dollari che Roberts ha speso per acquistare una casa a Los Angeles a settembre dello scorso anno. Il diretto interessato ha affermato tuttavia che quei soldi deriverebbero dalle sue attività precedenti all'apertura di Cloud Imperium Games.
Nel pezzo si fa riferimento anche a una cattiva gestione della forza lavoro, dove verrebbe data la precedenza a piccoli dettagli a discapito di elementi chiave del progetto. I 288 milioni di dollari raccolto sarebbero dunque stati bruciati quasi completamente, costringendo la compagnia a continuare a raccogliere fondi attraverso la vendita di astronavi a 3.000 dollari per ciascun modello.
Su 135 modelli, 87 sono stati completati nell'Alpha giocabile, mentre dei rimanenti 48 esistono soltanto delle immagini. Forbes ha anche individuato 129 reclami presentati alla Federal Trade Commission, molti dei quali riguardano richieste di rimborso fino a 24.000 dollari avanzate nei confronti di Cloud Imperium.