Naughty Dog ha pubblicato Grounded 2: Making The Last of Us Part 2, nel quale vengono svelati vari retroscena dello sviluppo del gioco. In esso, il director del gioco Neil Druckmann parla dell'avvio del progetto e di come vi siano state delle difficoltà a causa di Uncharted 4.
Druckmann si trovava infatti nel pieno della fase di concettualizzazione del gioco quando sfortunatamente Uncharted 4 ha avuto bisogno di avere tutto il team al lavoro, secondo Druckmann. Emilia Schatz, principal game designer, afferma che Naughty Dog non realizza più giochi contemporaneamente: lavora interamente su un gioco, per poi passare a un altro una volta terminato. Schatz ricorda come, quando Uncharted 4 stava arrivando "al capolinea", praticamente tutti i membri dello studio si sono concentrati sul gioco guidato da Nathan Drake per portarlo a termine.
Druckmann ha insistito sul fatto che prima di passare totalmente ad Uncharted 4 voleva avere un trailer pronto per The Last of Us Parte II. "Durante l'intera produzione di Uncharted 4, non riuscivo a pensare ad altro".
"Avevo investito molto in Uncharted 4, ma il giorno in cui abbiamo finito con Uncharted 4, sono tornato subito a quel trailer per concludere", ha continuato Druckmann. Dopo aver completato il motion capture del trailer, il director ha raccontato di aver avuto persino degli incubi sul fatto che potesse trapelare prima del tempo, tanto era il suo investimento e la sua attenzione per il trailer.
Il trailer di cui parla Druckmann
Il trailer di cui parla Druckmann è quello qui sopra. In esso vediamo Ellie che suona una chitarra e canta una canzone che parla di vendetta: rappresenta i temi del gioco, ma questa scena non è presente all'interno del gioco. Si tratta solo di un concept che serviva per confermare che The Last of Us Parte II era in sviluppo.
Il trailer è del 2016, mentre The Last of Us Parte II non è stato pubblicato fino al 2020.
Sempre tramite il documentario abbiamo scoperto che The Last of Us Parte II all'inizio era ispirato a Bloodborne e a mondo aperto.