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Xbox bene come publisher, ma male lato hardware, le due cose per quanto potranno convivere?

Microsoft sta ottenendo degli ottimi risultati tramite servizi e tramite la pubblicazione di giochi multipiattaforma, mentre lato hardware sta arrancando tremendamente.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   30/01/2025
Xbox Series S e X

Gli ultimi dati ufficiali e alcune analisi di mercato dipingono Microsoft come un grandissimo publisher, ma al tempo stesso la compagnia sta facendo enorme fatica (o non si sta impegnando affatto) nel riuscire a rendere appetibile Xbox Series X e S al grande pubblico. Ma per quanto potrà essere sostenibile una situazione simile?

Quella che si sta venendo a creare è una situazione atipica dove i giochi Xbox e servizi come il Game Pass ottengono risultati positivi, mentre le vendite console sono ai minimi storici, con Microsoft ormai sempre più convinta ad abbracciare una filosofia multipiattaforma (e quindi diventare un publisher di terze parti), ovvero portare le produzioni degli Xbox Game Studios su PS5 e Nintendo Switch 2, eliminando di conseguenza il loro appeal come "esclusive Xbox". Giusto pochi minuti è stata annunciata la versione PS5 di Forza Horizon 5, tra l'altro.

In futuro Xbox sarà un enorme publisher di terze parti?

Per dare maggiore contesto al tutto: nelle scorse ore Microsoft ha pubblicato il suo report finanziario del secondo trimestre fiscale (il periodo compreso tra l'1 ottobre e 31 dicembre) indicando dei risultati negativi per la divisione gaming, che ha visto un calo dei ricavi del 7%, ovvero 530 milioni di dollari in meno rispetto all'anno precedente. Il calo, secondo la compagnia, è da inputare principalmente a un ulteriore declino delle vendite hardware di Xbox che hanno registrato un -29% su base annua, nonostante un periodo festivo abbondante di esclusive, temporanee e non.

Phil Spencer, il CEO di Microsoft Gaming
Phil Spencer, il CEO di Microsoft Gaming

Interessante notare che, nonostante all'ennesimo tracollo delle vendite di console, ci sono buone notizie: la voce "contenuti e servizi", che comprende anche vendite software e Game Pass, ha registrato un incremento del 2% anno su anno, con buona parte del merito imputabile a Call of Duty: Black Ops 6, un capitolo di enorme successo (specialmente rispetto ai numeri sottotono di Modern Warfare 3) e il gioco più venduto del 2024. Inoltre, Microsoft ha annunciato un'ulteriore crescita del Game Pass e in particolare lato PC, dove gli abbonati sono aumentati del 30% (seppur pare che la base di partenza non sia grandissima, a dicembre Omdia Games affermava che PC Game Pass rappresenta un sesto degli iscritti totali al servizio).

La domanda che sorge spontanea è: per quanto tempo Microsoft potrà mantenere questa dicotomia tra il successo come publisher e le difficoltà hardware? La risposta non è semplice. Il successo dei servizi come Xbox Game Pass e gli incassi derivati dalla pubblicazione dei giochi degli Xbox Game Studios su PS5 e Switch 2 potrebbero compensare le perdite hardware, con Microsoft che su questo fronte sembrerebbe aver tirato i remi in barca, almeno per questa generazione. Ma francamente non sembra uno scenario sostenibile sul lungo periodo.

C'è anche chi si chiede se in quel di Redmond non si stia anche valutando di tagliare un ramo secco che potrebbe impedire alla divisione gaming di chiudere ogni trimestre con risultati nettamente più positivi. Tuttavia, per quanto lo slogan della compagnia è "ogni schermo è un Xbox", allo stato attuale Series X e S rappresentano il principale punto d'accesso a Game Pass, il pilastro dell'ecosistema desiderato da Microsoft. Insomma, il rallentamento delle vendite di Xbox Series per forza di cose limita anche la crescita a lungo termine del servizio.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.