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Final Fantasy Tactics - The Ivalice Chronicles, la recensione della controversa remaster di un capolavoro

L'iconico GDR strategico a turni del '97 torna in una controversa remaster che farà discutere a lungo senza cambiare una pura e semplice verità: Final Fantasy Tactics è ancora un capolavoro assoluto.

RECENSIONE di Christian Colli   —   24/09/2025
Final Fantasy Tactics - The Ivalice Chronicles
Final Fantasy Tactics - The Ivalice Chronicles
Final Fantasy Tactics - The Ivalice Chronicles
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La remaster di Final Fantasy Tactics farà discutere tantissimo anche i fan più sfegatati del marchio e di Square Enix, che nel 2025 vende a prezzo pieno un titolo del 1997 con un minimo sindacale di cambiamenti e modernizzazioni. Ma è davvero così? La faccenda è più complicata, ma vogliamo subito rassicurarvi: abbiamo rigiocato Tactics a tanti anni di distanza dalla sua precedente iterazione (The War of the Lions per PSP e sistemi mobile) ed è stato come se non fosse passato un minuto. In fondo i capolavori immortali restano eternamente giovani.

Che poi Final Fantasy Tactics non era il miglior GDR strategico della sua generazione - non in un mondo dove esisteva anche Tactics Ogre - ma aveva il marchio a dargli una marcia in più e quando Yasumi Matsuno lasciò Quest per passare a Squaresoft, proprio dopo l'uscita del suddetto Tactics Ogre nel 1995, intravide le potenzialità del suo nuovo team e di PlayStation e decise che, prima di fare un videogioco, voleva raccontare soprattutto una storia. E ancora oggi, a quasi trent'anni di distanza, il suo obiettivo è rimasto quello, tanto da sbilanciare la lavorazione di questa remaster in un senso piuttosto che nell'altro.

La storia prima del gameplay

Final Fantasy Tactics si smarcava dai GDR nipponici della sua epoca - e dagli stessi Final Fantasy - perché dietro c'era un percorso, una riflessione e una cultura. Matsuno, che aveva maturato una certa esperienza in intrighi fantapolitici con i suoi Ogre Battle e Tactics Ogre - non voleva solo raccontare una storia di cappa e spada con elementi fantasy gettati alla rinfusa, ma anche criticare la società sotto gli aspetti che più gli davano da pensare.

E lo ha fatto cominciando dalla lotta di classe, in un momento in cui il Giappone non se la passava benissimo, alla diseguaglianza sul luogo di lavoro, avendo trascorso anni a osservare le ferree scale gerarchiche negli uffici nipponici, passando per il problema dei culti religiosi e della diffusione di un cristianesimo distorto nel Medioevo, ispirandosi al ritrovamento dei rotoli del Mar Morto e nientepopodimeno che al capolavoro di Umberto Eco, Il nome della rosa, ma anche a eventi storici come la guerra dei cent'anni e la guerra delle rose.

Tactics restava nel cuore per una narrativa molto più adulta rispetto ai Final Fantasy che lo avevano preceduto. Matsuno aveva attinto all'immaginario prestabilito nei capitoli precedenti per creare un universo - Ivalice - che avrebbe poi riutilizzato in seguito, a cominciare da Vagrant Story. Un universo che oggi assimileremmo facilmente a quello de Il trono di spade, che pure usciva con il suo primo volume nel '96 e forse potrebbe aver ispirato almeno in parte le ultime riscritture del gioco.

Ivalice è un mondo brutale, fatto di intrighi, guerre e complotti, ma è anche un mondo di gentilezza in cui pochi e insicuri eroi lottano con le unghie e con i denti contro l'ingiustizia. Uno di loro è Ramza, rampollo della dinastia Beoulve, che si ritrova a combattere una guerra più grande di lui, come in tutte le grandi storie di avventura. E un conto sono gli intrighi familiari e i giochi di potere politici. Un conto sono gli amici che credi morti e che ricompaiono totalmente cambiati e non sai da che parte stanno. Ma quando ci si mettono anche le leggende, in particolare se si parla di pietre magiche in grado di conferire poteri divini a chi le possiede, allora il problema si fa enorme.

The Ivalice Chronicles include una sorta di enciclopedia che aiuta a riepilogare la complessa storia del gioco
The Ivalice Chronicles include una sorta di enciclopedia che aiuta a riepilogare la complessa storia del gioco

La storia di Final Fantasy Tactics è lunga e complessa, e forse è per questo che il nuovo director Kazutoyo Maehiro, ispirandosi a Final Fantasy XVI, ha fatto includere una schermata chiamata Chronicle in cui è possibile rivedere filmati, consultare riassunti della storia, collegamenti narrativi e profili dei tantissimi personaggi. È una delle funzionalità migliori della remaster, che impreziosisce una narrativa che merita ogni elogio sperticato. Nonostante le sue qualità, il Final Fantasy Tactics originale era viziato da errori di traduzione e di adattamento in lingua inglese che hanno tormentato a lungo gli appassionati. Square Enix aveva già sistemato un po' di cose con l'edizione The War of the Lions, ma con The Ivalice Chronicles ha fatto il salto di qualità.

Per cominciare, il gioco ora è completamente doppiato in giapponese e in inglese: nel secondo caso, può contare tra alcuni dei migliori talenti in circolazione, tra cui Ben Starr, che ha dato voce a Clive Rosfield in Final Fantasy XVI e che in The Ivalice Chronicles doppia Dycedarg, ma anche Harry McEntire (Noah in Xenoblade Chronicles 3) o attori famosi come Kevin McNally. Non solo. Per l'occasione, gli scrittori di Square Enix hanno riveduto e corretto i testi giapponesi del gioco originale, aggiungendo interi dialoghi, e il team di localizzazione ha riadattato quasi da capo l'intero gioco, adottando un lessico meravigliosamente colto che, per intenderci, ricorda moltissimo la localizzazione di Final Fantasy XIV e Final Fantasy XVI. I fan dell'originale potrebbero restare un po' spaesati da alcuni cambiamenti, ma non ce n'è uno che non sia stato per il meglio.

I testi sono stati quasi interamente riscritti per l'edizione The Ivalice Chronicles
I testi sono stati quasi interamente riscritti per l'edizione The Ivalice Chronicles

In pillole, questo significa che Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles è rimasto completamente in inglese, e un inglese forbito, peraltro, che potrebbe dare qualche problema a chi mastica poco la lingua d'Albione. Una scelta discutibile, considerando la popolarità del marchio e del titolo nello specifico anche nel nostro paese.

Il gioco, inoltre, include due versioni di Final Fantasy Tactics sulle quali bisogna fare chiarezza: una è appunto The Ivalice Chronicles, quella rimasterizzata con un nuovo adattamento, vari miglioramenti e il doppiaggio in due lingue; l'altra è la versione Classica, in cui i testi si riferiscono alla versione PlayStation in giapponese e alla versione War of the Lions per la lingua inglese. Nonostante ciò, a livello di gameplay e contenuti le due versioni ricalcano esattamente quella del '97 - con l'eccezione del salvataggio automatico - e non quella PSP: mancano quindi i Job aggiuntivi, Balthier come personaggio segreto e così via. Ma allora cosa c'è veramente di nuovo in questa remaster?

È ancora il capolavoro che ricordiamo?

In realtà, Square Enix ha ritoccato pochino a livello di gameplay e contenuti, concentrandosi soprattutto sull'impianto narrativo. L'obiettivo di Matsuno e Maehiro sembrerebbe essere rimasto quello di raccontare una bella storia, e pure meglio di prima, restando però fedeli alla tradizione e al titolo cult uscito su PlayStation. Rifare il gioco da capo - un vero remake - era fuori questione: Final Fantasy Tactics doveva essere consegnato ai giocatori di oggi in una forma più autentica possibile, ammodernata solo entro certi limiti. E con un codice sorgente irrecuperabile se non a pezzi, Square Enix ha messo mano dove poteva: ha aumentato la risoluzione, applicato filtri per ammorbidire gli sprite 2D preservandone lo stile unico e inconfondibile, ridisegnato l'interfaccia di gioco per renderla più chiara e leggibile.

L'interfaccia è stata completamente ridisegnata
L'interfaccia è stata completamente ridisegnata

Può sembrare un po' poco e per certi versi lo è. In una linea temporale come la nostra in cui esistono la compilation di Suikoden, il recente Trails in the Sky 1st Chapter o il futuro Dragon Quest VII Reimagined, i piccoli ritocchi all'animazione dell'acqua o alla definizione di texture ed effetti luce di The Ivalice Chronicles possono sembrare ben misera cosa. Fortunatamente Final Fantasy Tactics mantiene un fascino retrò tutto suo, anche se i miglioramenti salteranno agli occhi di chi ha passato anche troppe ore nelle mappe isometriche e squadrate e conosce ogni nota dell'incredibile colonna sonora di Hitoshi Sakimoto e Masaharu Iwata. L'interfaccia migliorata è probabilmente uno degli elementi più curati della remaster, e include un ordine a vista delle azioni imminenti, oltre alla possibilità di velocizzare le animazioni tenendo premuto un tasto, di impostare una IA per i combattimenti automatici e di ruotare meglio la telecamera.

Il gioco è rimasto quello del '97, anche se Square Enix ha riveduto e corretto bilanciamento e progressione prendendo come modello proprio War of the Lions su PSP. Per chi sia arrivato a leggere fin qui senza sapere minimamente come funzioni Final Fantasy Tactics, sintetizziamo: è un gioco di ruolo strategico a turni, in cui si schierano un certo numero di unità a missione e si vince sconfiggendo tutti i nemici o il loro eventuale leader. I turni dipendono dalla velocità individuale dei nostri personaggi, che guadagnano punti esperienza e punti Job dopo ogni azione: il Job System permette di cambiare classe e imparare nuove abilità spendendo i punti guadagnati, combinando classi primarie, secondarie e abilità passive più o meno a piacimento.

La schermata del Job System nella versione rimasterizzata
La schermata del Job System nella versione rimasterizzata

La microgestione di equipaggiamento e abilità è fondamentale; alcune battaglie sono studiate per avvantaggiare alcune classi invece di altre, spronando il giocatore a prendere tempo tra una missione principale e l'altra per migliorare le proprie unità, ruotare i Job, sbloccare nuove passive che possono fare la differenza e rendere alcuni personaggi più versatili. Avete bisogno di un Mago Nero che si muova più lontano o che possa raggiungere altezze sopraelevate con un salto? Basta cambiare Job, sbloccare le abilità necessarie e riconfigurare la nostra unità di conseguenza. Aumentare di livello i Job ha senso anche perché certe combinazioni sbloccano classi avanzate come il Dragoon, il Mystic, il Mime o il Ninja, spalancando le porte a combinazioni sempre più efficaci.

Come dicevamo, Final Fantasy Tactics non è un GDR di enorme complessità; per intenderci, e senza scomodare i sequel usciti per Game Boy Advance, Tactics Ogre Reborn - che poi è la remaster di un gioco anche più vecchio - è una spanna sopra al titolo Square Enix in termini di gameplay, combinazioni e possibilità, ma la sua forza effettivamente sta anche in questo: soprattutto nella sua versione The Ivalice Chronicles, è uno strategico intuitivo e appagante, particolarmente adatto ai neofiti grazie anche all'aggiunta di un selettore della difficoltà a tre livelli che dovrebbe accontentare tutti. La sua immediatezza, enfatizzata dai piccoli ma efficaci ritocchi apportati nella remaster, ci ha ricordato perché è un gioco meraviglioso ancora oggi, anzi, soprattutto oggi, grazie anche ai caricamenti praticamente istantanei, e dopo che Square Enix ha sistemato alcuni errori grossolani di bilanciamento.

La schermata in cui si scelgono le abilità dei Job
La schermata in cui si scelgono le abilità dei Job

Alla luce di quanto scritto finora, dovrebbe essere abbastanza chiaro che Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles è la migliore riedizione in commercio di questo classico immortale. Final Fantasy Tactics è uno di quei rari giochi che merita ogni centesimo, ma che, forse, avrebbe meritato anche una rimasterizzazione più scrupolosa o addirittura un vero e proprio remake. In fondo si tratta della terza versione di un gioco che rispetto alla precedente ha perso contenuti invece di guadagnarli: va bene preservare il passato e restituirlo ai giocatori contemporanei, ma questa volta Square Enix ha fatto il passo più lungo della gamba.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
9.9
Il tuo voto

Final Fantasy Tactics era e rimane un capolavoro, un GDR strategico accessibile e impegnativo, graziato da una combinazione davvero unica di talenti. Square Enix ha profuso ogni sforzo sul comparto narrativo di questa remaster, riscrivendo buona parte dei dialoghi e doppiandoli in due lingue per buona misura. Se questa parte del lavoro di rimasterizzazione appare superlativa, il resto lascia a desiderare: il gioco è stato ritoccato solo moderatamente nei contenuti e nel comparto tecnico, al fine di preservare la natura nostalgica di un titolo che ha quasi trent'anni, anche se li porta dannatamente bene. La lavorazione dietro le quinte c'è, anche se per alcuni potrà apparire superflua, ed è stata portata avanti con un'incrollabile convinzione nel potere del videogioco come moderno cantastorie.

PRO

  • Il nuovo adattamento e il doppiaggio elevano una storia già indimenticabile
  • Sottili miglioramenti a interfaccia e gameplay
  • È sempre un grandissimo strategico a turni

CONTRO

  • Tecnicamente è stato fatto un lavoro di rimasterizzazione appena discreto
  • Non è stato tradotto in italiano