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Metal Eden, la recensione di uno sparatutto in prima persona che riesce a volare solo per brevi tratti

La recensione di Metal Eden, uno sparatutto in prima persona ben fatto, ma che non riesce mai a prendere davvero quota raggiungendo il cielo.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   02/09/2025
ASKA in primo piano, la protagonista di Metal Eden
Metal Eden
Metal Eden
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Reikon Games è uno di quegli studi di sviluppo dalle enormi potenzialità, ma che inevitabilmente vengono frenati da problemi produttivi, non è chiaro se per troppa ambizione o se per mera sfortuna. Ruiner era un ottimo gioco d'esordio, nonostante alcuni limiti, e chi lo ha amato aspettava l'opera successiva di Reikon, sperando nel raggiungimento della sua piena maturità. Era il 2017 e da allora sono passati la bellezza di otto anni. Pensateci: è stata saltata un'intera generazione per sviluppare Metal Eden.

Si tratta di un tempo di lavorazione lunghissimo. Lo sarebbe stato per studi con alle spalle dei budget ben più grandi, quindi figuriamoci per uno medio piccolo. Ne sono derivati davvero tanti problemi, tra licenziamenti, ricorso all'intelligenza artificiale generativa per aggiungere il doppiaggio di alcune linee di dialogo (si parla di poche battute di un robot, niente di tragico) e quant'altro. Nonostante tutto, ASKA, la protagonista, ce l'ha fatta e abbiamo potuto finalmente accompagnarla nella sua (breve) avventura, che da un lato ci è piaciuta moltissimo, dall'altro ha mostrato una serie di compromessi evidenti, probabilmente derivati da quanto abbiamo appena riportato.

Tomba di metallo

L'iperunità ASKA (un cyborg da combattimento tecnologicamente avanzatissimo) ha un solo obiettivo: recuperare i nuclei dei cittadini di Moebius. Il perché deve farlo e la natura di Nexus, ambiguo personaggio che l'accompagnerà per il corso di tutta la missione, sono domande che troveranno risposta nei livelli finali, con risvolti inattesi quanto sorprendenti, che chiaramente non vogliamo anticiparvi.

Moebius è una gigantesca città orbitale, costruita allo scopo di sfruttare le risorse di un pianeta che avevano ingolosito diverse multinazionali. È un luogo labirintico e ameno, fatto di edifici colossali, piattaforme, baratri, teleferiche elettroniche e tanti robot che la difendono da eventuali minacce. A livello di costruzione dello scenario, Metal Eden è davvero un lavoro grandioso. Non è una questione di conta poligonale, ma di composizione dei vari elementi, con Moebius che appare monumentale quanto distopica e disfunzionale. È una città di divinità della tecnologia ormai in rovina, un paradiso soffocato dall'avidità che continua a funzionare senza alcuno scopo effettivo; un luogo artificiale creato per degli abitanti che non esistono più.

Il nuovo trailer di Metal Eden ci presenta ASKA, la protagonista Il nuovo trailer di Metal Eden ci presenta ASKA, la protagonista

È anche una delle maggiori attrattive dell'esperienza, data la bellezza di alcuni paesaggi e le emozioni che questa enorme tomba di metallo riesce a trasmettere, anche quando non sembra dire niente. Del resto stiamo parlando degli autori di Ruiner, che con pochissimo erano riusciti a creare un mondo affascinante e ben caratterizzato, che avrebbe meritato di essere maggiormente approfondito.

ASKA ha appena disintegrato un nemico
ASKA ha appena disintegrato un nemico

ASKA è un personaggio molto più agile e versatile di quanto si possa pensare, tra doppi salti, scatti in volo, corse sulle pareti e la capacità di trasformarsi in una sfera metallica (una chiara citazione della serie Metroid) per attraversare distese di lava, attivare nodi energetici e superare altri ostacoli impossibili da affrontare in forma umana. Dispone anche di un rampino con cui può attaccarsi alle teleferiche e percorrerle, saltando da una all'altra nel caso di deviazioni improvvise. Il sistema di movimento è davvero sfaccettato ed è stato ampiamente sfruttato dai designer per creare dei livelli molto ampi, in cui le fasi platform si alternano alle arene, di cui parleremo a breve, e con queste ultime che sono morfologicamente determinate proprio dalle capacità di ASKA.

Le teleferiche offrono dei momenti spettacolari
Le teleferiche offrono dei momenti spettacolari

L'unico problema, nel caso, è che c'è poco spazio per l'esplorazione. I livelli sono linearissimi e non presentano deviazioni particolari. Ci sono degli anfratti con nascosta della "Dust", la moneta con cui acquistare potenziamenti per le armi, ma è davvero tutto qui. Niente strade alternative e niente bivi. Alla prima partita non è un grosso problema, ma considerate che Metal Eden si porta a termine in poche ore (circa 7-8, a vedere proprio tutto) e, livelli di difficoltà superiori a parte, non offre grossi stimoli per un secondo giro.

Sistema di combattimento

Metal Eden è strutturato in maniera molto rigida. Come accennato, alle fasi di traversamento, in cui spesso si spara poco, si alternano delle vere e proprie arene, dove bisogna affrontare e sterminare ondate robotiche di forza progressiva. Quando parliamo di arene, intendiamo proprio delle sezioni ricavate dai livelli con delle caratteristiche uniche che ricordano i vecchi arena shooter online, tra punti di respawn delle risorse da controllare, map design circolare senza vicoli ciechi e quant'altro. In alcuni momenti ci è sembrato di essere in un deathmatch tanta era la frenesia sullo schermo e tali erano le tattiche che stavamo utilizzando, il che non è necessariamente un male.

In alcuni momenti di Metal Eden sembra di essere in deathmatch
In alcuni momenti di Metal Eden sembra di essere in deathmatch

I nemici sono dei robot di vario tipo: si va da dei tozzi botoli che attaccano in mischia e che rappresentano una minaccia da poco, a dei colossali robot con scudi resistentissimi che tolgono metà energia con un colpo. La varietà non è irresistibile, ma nei livelli avanzati vengono introdotti nuovi robot e, i vari intrecci, danno comunque vita a situazioni adrenaliniche e interessanti. Considerando anche la scarsa durata, non si patisce più di tanto, da questo punto di vista.

ASKA ha a disposizione varie armi, tutte potenziabili, come l'essenziale mitragliatrice di default, che si utilizza spesso, vista la carenza di munizioni delle altre armi; una pistola, un fucile a pompa, una potentissima mitragliatrice e altre ancora. Volendo può anche strappare i nuclei ai suoi avversari e usarli come bombe o assimilarli per potenziarsi. Inoltre, quando è trasformata in sfera, può sparare dei missili o dei raggi elettrici. Le sparatorie sono complessivamente soddisfacenti, tra feedback molto marcati, con nemici che esplodono in pozze di olio, corazze che vanno in frantumi e quant'altro, e una quantità enorme di effetti visivi che aumentano non poco il coinvolgimento, per dei momenti davvero adrenalinici.

I potenziamenti da selezionare non sono molti
I potenziamenti da selezionare non sono molti

Alle armi vanno aggiunti i poteri unici dell'iperunità, come quello di rallentare il tempo, che possono essere migliorati raggiungendo dei checkpoint e spendendo i punti disponibili vari alberi di abilità. In linea di massima, le possibilità di sviluppo del personaggio sono sufficienti per la durata dell'avventura, ma non aspettatevi niente di troppo complesso o che vada troppo a fondo.

In questo senso, Metal Eden funziona nel suo, verrebbe da dire, ma non lascia grossi margini d'intervento al giocatore, che finisce per subirne i limiti. Qui si ritorna inevitabilmente al discorso iniziale, visto che l'esperienza è disseminata di momenti "vorrei ma non posso", probabilmente dovuti ai tempi biblici dello sviluppo. Sia il sistema di movimento, sia quello di combattimento sono ottimi di loro, ma meno sfruttati del dovuto.

La varietà dei nemici non è eccezionale
La varietà dei nemici non è eccezionale

Cerchiamo di capirci: non stiamo parlando di elementi fatti male o poco curati, ma solo di quella che appare essere come la contrazione di un'idea che non è riuscita a esprimersi al massimo. Probabilmente era un progetto troppo ambizioso rispetto alle risorse disponibili. Il risultato è un titolo a suo modo riuscito, che ha sicuramente più di qualcosa da dire agli appassionati di sparatutto in prima persona single player, ma che non sembra mai riuscire a spiccare il volo.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (1)
6.0
Il tuo voto

Metal Eden è un bel gioco per il tempo che dura. È anche un'idea che sembra sempre voler dire qualcosa di più, ma che non riesce a esprimersi fino in fondo. Ci è piaciuto, siamo rimasti affascinati dal suo mondo, guidare ASKA è stato un piacere, ma alcuni sistemi di gioco appaiono sottosfruttati, per un'esperienza su cui non abbiamo avuto alcuno stimolo a tornare. Comunque da tenere in considerazione.

PRO

  • Scenario splendido
  • Sistema di movimento molto ricco ma...
  • Sistema di combattimento rifinito ma...

CONTRO

  • Sistema di movimento sottosfruttato
  • Sistema di combattimento sottosfruttato
  • Non spicca mai il volo