L'universo di Star Wars si pone come una fonte inesauribile di racconti emozionanti e gli sviluppatori di Ubisoft Massive lo sanno bene: da grandi appassionati della saga cinematografica e di tutto ciò che le gravita attorno, hanno accolto con grande entusiasmo la possibilità di arricchire questa mitologia con una nuova storia ambientata a metà fra gli eventi de L'Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi.
Il desiderio di rivalsa, insieme all'ambizione di abbandonare un'esistenza misera e un luogo arido per volare fra le stelle in cerca di avventure, sono da sempre ingredienti fondamentali di Star Wars e lo studio svedese ha riflettuto a lungo su quale fosse la ricetta migliore per valorizzarli, scegliendo infine una ladruncola determinata a diventare una leggendaria fuorilegge, temuta e rispettata in tutto l'Orlo Esterno e non solo.
La trama di Star Wars Outlaws e il modo in cui viene raccontata
Kay Vess vive di espedienti e piccoli furti da quando era una ragazzina, ma insieme al suo piccolo e irresistibile animaletto Nix ha affinato negli anni le proprie capacità di slicer, dunque derubare i ricchi turisti di Canto Bight non le basta più. Per questo accetta l'incarico di mettere a segno un colpo ai danni del potente Sliro, capo del sindacato criminale di Zerek Besh, ma la missione fallisce ed è costretta a fuggire.
Per sua fortuna, fra i tanti trofei che Sliro ha accumulato nel tempo c'è anche la nave Trailblazer, leggendario (nonché ultimo) modello personalizzato di una EML 850: Kay riesce a rubarla e vola via per mettersi in salvo, ma viene braccata e finisce per schiantarsi sulla superficie di Toshara, una luna dai tratti selvaggi che Ubisoft Massive ha creato appositamente per Star Wars Outlaws in collaborazione con Lucasfilm Games.
Ammaccata ma viva, con una grossa taglia sulla testa e una cacciatrice alle calcagna, la ragazza non si dà per vinta e anzi decide di ricominciare da quello schianto per costruire la vita che ha sempre sognato e diventare appunto una leggendaria fuorilegge. Inizia dunque a mettersi in contatto con i principali sindacati criminali dell'Orlo Esterno per offrire i propri servizi e portare a termine incarichi che le permettano di farsi un nome.
All'improvviso, però, arriva la svolta: il misterioso Jaylen aiuta Kay inviandole il suo droide da battaglia, ND-5, e le chiede di mettere insieme una squadra di abili specialisti per una missione ad alto rischio, ma a cui corrisponde un bottino tale da sistemare lei e i suoi eventuali compagni per tutta la vita. Indovinate chi dovrà derubare?
È una bella storia, quella che viene raccontata in Star Wars Outlaws; e conoscendo bene i limiti delle produzioni Ubisoft sul piano della direzione e della narrazione, siamo rimasti piacevolmente colpiti da come la vicenda si sviluppi nel corso del gioco, affrettandosi solo un po' all'inizio e alla fine ma consegnandoci una buona caratterizzazione dei personaggi (pur limitandosi a tratteggi superficiali al di fuori della cerchia dei protagonisti), qualche battuta brillante e un bel po' di sorprese.
Kay è un personaggio riuscito, per quanto stereotipato, e la sua maturazione appare ben bilanciata rispetto agli equilibri strutturali di una campagna siamo riusciti a completare nel giro di diciassette ore, ma che è stata evidentemente pensata per acquistare respiro grazie alle numerose e interessanti missioni secondarie, che possono facilmente raddoppiare la durata dell'esperienza.
Come per altri aspetti di questo progetto, di cui parleremo a breve, la trama principale è solo uno degli elementi che contribuiscono a rendere Star Wars Outlaws un ottimo titolo, in combinazione con le tante sfaccettature di un open world sempre pronto a raccontarci qualcosa o anche solo ad avvolgerci nelle sue atmosfere; che sono poi quelle tipiche della saga cinematografica, riprodotte in maniera fedele e rispettosa.
Chiaramente è un peccato che il gioco non sia stato doppiato in italiano: una scelta che sorprende se consideriamo la grande popolarità di cui Star Wars gode da sempre anche nel nostro paese, nonché inevitabilmente un problema ai fini del coinvolgimento e della completa comprensione di alcuni dialoghi per chi non ama ricorrere ai sottotitoli, comunque presenti anche nella nostra lingua.
Un gameplay solido ma non originale
Descrivere il gameplay di Star Wars Outlaws come un Fallen Order senza le spade laser sarebbe ingeneroso, visto che soprattutto dal punto di vista strutturale il titolo di Ubisoft Massive prova a spingere al massimo delle sue capacità, consegnandoci cinque mondi e diversi avamposti esplorabili, con la possibilità di andare in giro a bordo di uno speeder e soprattutto di decollare con la Trailblazer e pilotarla nello spazio aperto: un'ulteriore risorsa in termini di opportunità, situazioni e combattimenti.
Chiaramente le meccaniche che vediamo sullo schermo sono figlie della lunga esperienza di Ubisoft, che quando si tratta di platforming o stealth non deve chiedere consigli a nessuno, pur al netto di qualche debacle, e qui è riuscita a mettere insieme un impianto certamente non originale, ma solido e piacevole per come gestisce le varie situazioni.
Lo stealth, ad esempio, vede Kay collaborare con il simpaticissimo Nix per percepire la presenza di unità ostili nelle vicinanze, creare distrazioni, attrarre le guardie in una posizione favorevole per poterle mettere fuori combattimento silenziosamente, attaccarle dandoci modo di arrivare a finirle, infiltrarsi negli spazi ristretti per attivare interruttori, sabotare gli allarmi e persino derubare il bersaglio di turno, che si tratti di un soldato imperiale o di un semplice passante.
L'intelligenza artificiale dei nemici è tarata di conseguenza verso il basso quando si tratta di percepire le minacce, come per qualsiasi gioco con elementi stealth (un discorso che abbiamo affrontato spesso e volentieri: senza avversari "stupidi" l'esperienza si trasformerebbe in un frustrante trial & error), mentre durante i combattimenti abbiamo osservato comportamenti diversi, legati anche alla tipologia dei personaggi.
Ci sono infatti i pirati e i combattenti più "selvaggi" che si lanciano a testa bassa contro le nostre raffiche di blaster, beccandosele puntualmente nelle gengive, ma anche nemici che si riparano, colpiscono da lontano o avanzano lateralmente per stanarci dal nostro riparo e metterci in difficoltà; oppure ancora utilizzano scudi di energia o una corazzatura pesante per incalzarci, sfruttando la costante superiorità numerica per infliggere ingenti danni.
È possibile recuperare salute ricorrendo a cure del tutto simili a quelli del già citato Fallen Order, trasportabili però in quantità molto limitate: una soluzione che, insieme a uno sviluppo delle abilità legato solo parzialmente alla progressione principale, mantiene discretamente alto il livello di sfida e crea situazioni particolarmente rognose, che nelle fasi finali della campagna vi ritroverete a dover ritentare più volte.
Sempre a proposito di combattimenti, c'è sicuramente tanto Watch Dogs nel modo in cui Kay gestisce le armi e spara: il già citato blaster può essere potenziato attraverso l'implementazione di tre differenti moduli (plasma, ioni e colpo caricato), la gestione delle coperture è libera e non vincolata, è possibile eseguire degli scarti laterali per evitare i colpi e raccogliere i fucili dei nemici caduti per sfruttarli finché il loro breve caricatore non si esaurisce.
Le sezioni esplorative ci vedono utilizzare lo speeder per coprire le grandi distanze fra un insediamento e l'altro, con la possibilità di incorrere in qualche imprevisto durante il tragitto, mentre le fasi platforming in cui la protagonista di arrampica, salta da un appiglio all'altro, utilizza il rampino, striscia nei canali di aerazione e attiva piattaforme e interruttori risultano solide e piacevoli, ma inevitabilmente già viste.
Giochi e minigiochi
I minigiochi sono parte integrante dell'esperienza di Star Wars Outlaws: basti pensare che Kay porta sempre con sé un dispositivo che le permette di aprire qualsiasi serratura attraverso il completamento di un simpatico minigame "ritmico". Essendo la protagonista una slicer, ovverosia una sorta di hacker nell'universo di Star Wars, può accedere ai terminali cimentandosi con un'ulteriore sfida, in questo caso basata sul rapido posizionamento di simboli. Dopodiché ci sono alcune attività extra che arricchiscono l'open world, come i cabinati vettoriali che rendono omaggio ai classici arcade di Star Wars, le corse dei Fathier e il gioco di carte di Sabacc.
Struttura, missioni e contenuti
Come detto, Star Wars Outlaws ci porterà a visitare cinque mondi e diversi insediamenti più o meno sviluppati, fra cui città come Mirogana, che sorge sotto un'enorme roccia; Kijimi City, con la sua neve perenne e i tetti bassi; l'arida Mos Eisley su Tatooine; e la colorata e vivace Myrra su Akiva. Ogni città include una taverna dove la gente va a bere e a chiacchierare, spesso a sproposito: origliando questi discorsi potremo scoprire la posizione di risorse preziose oppure entrare in contatto con esponenti delle varie fazioni disposti ad assegnarci delle missioni.
È proprio in tale frangente che il titolo di Ubisoft Massive si gioca la sua carta più importante, ovverosia i sindacati criminali: organizzazioni malavitose che operano nei settori dell'Orlo Esterno per contendersi il controllo del territorio. Sono quattro in tutto: la Crimson Dawn, guidata dalla misteriosa Lady Qi'ra; il Pyke Syndicate, specializzato nell'estrazione mineraria ma anche nel traffico di schiavi e nel mercato nero; lo Hutt Cartel, controllato dal crudele e mostruoso Jabba; e infine l'Ashiga Clan, con la sua regina e il compito di preservare il proprio alveare.
La campagna ci porterà a entrare in contatto con ognuna di queste fazioni, dopodiché tramite il diario di Kay potremo gestire gli incarichi che ci sono stati assegnati oppure procurarcene di nuovi, andando a migliorare di conseguenza la nostra reputazione presso i sindacati in questione e ottenendo in tal modo tutta una serie di benefit, dall'accesso libero agli insediamenti a nuove e più ricche opportunità.
Visto che però le organizzazioni criminali sono in contrasto fra di loro, capiterà spesso di ottenere l'effetto contrario, ovverosia peggiorare la nostra reputazione e spingere dunque i loro esponenti a guardarci con sospetto o addirittura attaccarci a vista; anche magari compiendo delle scelte che ci vedranno fare il doppio gioco e dunque tradire l'attuale committente in favore di uno dei suoi rivali.
Abbiamo parlato in precedenza di come la campagna di Star Wars Outlaws sia bilanciata sul piano strutturale perché tutte queste attività risultino opzionali ai fini del completamento, ma al contempo gli sviluppatori l'abbiano immaginata di modo che le missioni secondarie, anche e soprattutto quelle legate ai sindacati, potessero andare ad arricchire l'impianto di storie, situazioni e varietà. Con un'attenzione alla sfida: recuperare gli incarichi dopo i titoli di coda non significherà abbatterla in stile Assassin's Creed.
Quanto alla natura delle missioni, essendo Kay fondamentalmente una ladra si tratta per lo più di infiltrazioni all'interno di strutture ben sorvegliate al fine di rubare specifici oggetti, violare terminali ed estrarre dati o inviare informazioni sensibili. Mantenere silenziosità e segretezza rappresenta un gradito bonus, sempre per via del discorso delle fazioni: ne serviamo una dai danni di un'altra, dopotutto, con l'unica eccezione dell'Impero.
Realizzazione tecnica e versione PC
Star Wars Outlaws si pone senza dubbio come uno dei giochi più impressionanti che Ubisoft abbia mai prodotto, quantomeno su PC. L'impiego delle più sofisticate tecnologie a disposizione del motore Snowdrop ha infatti consentito agli sviluppatori di infarcire la grafica di effetti di grande impatto, anche stavolta in combinazione con l'impiego di modelli poligonali sostanzialmente migliorati durante le sequenze di intermezzo.
Kay e gli altri personaggi sono dotati di un ottimo livello di dettaglio e di belle animazioni, ma è soprattutto l'effettistica a fare la differenza, producendo reazioni realistiche sulle varie superfici, riflessi sull'acqua e i metalli; il tutto mentre vengono gestite ambientazioni di dimensioni generose, sicuramente alcune più belle di altre: Tatooine è comprensibilmente desolato, Myrra è densa e colorata, Mirogana e Kijimi City hanno delle gran belle atmosfere e gli spazi aperti spesso sorprendono con panorami molto suggestivi.
I luoghi di ritrovo sono puro Star Wars, le tradizionali transizioni orizzontali non potevano mancare e sebbene esplorando le location in maniera intensiva ci si imbatta in qualche asset un po' generico o utilizzato troppo spesso, anche in tal senso il gioco ci concede la libertà di sperimentare queste situazioni oppure no: se lo desideriamo, l'open world è lì pronto a consegnarci nuovi contenuti e qualche segreto da scoprire, diversamente si procede in maniera più sbrigativa senza troppe remore.
L'audio restituisce sensazioni molto piacevoli, a cominciare naturalmente dalla colonna sonora che è stata firmata da diversi talenti, ognuno impegnato a donare a determinati luoghi e determinate situazioni il giusto accompagnamento, senza trascurare l'epicità e il senso di avventura per cui il franchise è così conosciuto. I dialoghi in inglese, come già detto, sono ben interpretati e gli attori hanno tutti fornito un'ottima prova.
Abbiamo giocato Star Wars Outlaws su PC, riscontrando prestazioni simili a quelle descritte nella recensione di Avatar: Frontiers of Pandora, che utilizza anch'esso lo Snowdrop Engine, sebbene in questo caso Ubisoft Massive abbia adottato una serie di soluzioni differenti ai fini dell'ottimizzazione. In primo luogo una visuale wide con bande nere in alto e in basso che, pur essendo opzionale, ben si sposa con la tradizione visiva di Star Wars e funge da espediente per abbassare la risoluzione effettiva.
In secondo luogo ci sono diverse forme di ray tracing supportate e tutte possono essere regolate dal punto di vista qualitativo, dalle ombre ai riflessi, passando infine per l'illuminazione diretta che però necessita ancora di qualche rifinitura visto che produce cali molto importanti nelle location aperte: proprio per questi motivi in fase di recensione ci è stato chiesto di non attivare né quella né la Frame Generation, ma immaginiamo che già i primi aggiornamenti saranno risolutivi.
Come gira dunque l'avventura di Kay Vess su di una configurazione di fascia media? Considerando anche e soprattutto l'impiego del ray tracing, molto bene: con un Intel Core i5 13500 e una RTX 4070 abbiamo ottenuto 60 fps quasi sempre stabili a 1440p con il preset Ultra (al netto di qualche piccola rinuncia fra le regolazioni di fino), Ray Reconstruction attivata e DLSS impostato su qualità.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 13500
- Scheda video: NVIDIA RTX 4070
- Memoria: 32 GB di RAM
- Strorage: SSD SATA 3
- Sistema operativo: Windows 11
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i7 8700K, AMD Ryzen 5 3600
- Scheda video: NVIDIA GTX 1660, AMD RX 5600 XT, Intel ARC A750
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 65 GB di spazio richiesto su SSD
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 10400, AMD Ryzen 5 5600X
- Scheda video: NVIDIA RTX 3060 Ti, AMD RX 6700 XT
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 65 GB di spazio richiesto su SSD
- Sistema operativo: Windows 10, Windows 11
Conclusioni
Star Wars Outlaws è un ottimo gioco di Star Wars. Una bella avventura, con una bella storia e dei bei personaggi, tutti perfettamente collocati all'interno di un quadro assolutamente fedele e rispettoso di questa proprietà intellettuale. Non ha chiaramente lo spessore di un Fallen Order sul piano dei combattimenti né le sfaccettature dei migliori RPG ambientati nel medesimo universo narrativo, ma in termini di gameplay e struttura è senz'altro ricco e interessante, molto solido sebbene tutt'altro che originale. E graficamente su PC è in grado di regalare sequenze davvero suggestive e spettacolari: non accade spesso che la galassia lontana lontana venga rappresentata così bene in un videogioco.
PRO
- Un'avventura di Star Wars emozionante e ben raccontata
- Gameplay solido, open world ricco e interessante
- Tecnicamente su PC è spettacolare
CONTRO
- Derivativo in molti dei suoi aspetti
- Qualche incertezza con i controlli contestuali e gli indicatori
- Niente doppiaggio in italiano, che peccato