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Abbiamo intervistato Miles Leslie, la mente creativa dietro Call of Duty: Black Ops 7

Nel corso di un evento organizzato a Londra, abbiamo avuto la possibilità di scambiare qualche parola con Miles Leslie, associate director di Treyarch nonché mente creativa dietro Call of Duty: Black Ops 7.

INTERVISTA di Tommaso Pugliese   —   14/11/2025
Miles Leslie
Call of Duty: Black Ops 7
Call of Duty: Black Ops 7
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Call of Duty: Black Ops 7 segna il tredicesimo capitolo della serie Activision che vede la collaborazione di Miles Leslie, associate director di Treyarch che nel corso degli ultimi vent'anni ha ricoperto i ruoli più svariati nell'ambito dello sviluppo del franchise: da coordinatore a producer, passando per la sua attuale posizione di responsabile creativo.

Durante un evento organizzato a Londra, abbiamo avuto modo di parlare con lui del nuovo episodio, delle sue premesse narrative, delle novità che introduce anche sul fronte delle modalità multiplayer e di quello che potrebbe essere, in generale, il futuro di Call of Duty.

Campagna, fra trama e personaggi

Se avete letto la nostra recensione di Call of Duty: Black Ops 7, saprete già che la campagna non prende spunto da eventi reali come accaduto nel precedente capitolo della serie, bensì mette in campo una trama che si rifà unicamente a quella che è la lore di Black Ops, compiendo da questo punto di vista un passo di lato rispetto all'affascinante scrittura dell'episodio uscito lo scorso anno ma a fronte di motivazioni ben precise.

"Ogni volta che realizziamo un Black Ops cerchiamo di creare un mondo fittizio, qualcosa che esista nel nostro universo narrativo", ci ha spiegato Miles Leslie. "Anche Black Ops 2, ad esempio, era ambientato in un futuro immaginario. È la tradizione della serie: rendere l'esperienza credibile pur senza basarsi su eventi reali. Ci chiediamo sempre se il futuro che mostriamo sembri autentico e coerente, e con Black Ops 6 volevamo che la storia avesse proprio quella sensazione di realismo, pur restando nel campo della finzione."

A proposito di credibilità e riconoscibilità, per questo nuovo capitolo è stato fatto un lavoro molto importante per quanto concerne il cast dei personaggi, che attinge in particolare al mondo delle serie televisive grazie alla presenza di interpreti come Milo Ventimiglia, Frankie Adams e Kiernan Shipka, oltre ovviamente alla star cinematografica Micheal Rooker. Si tratta di volti che verranno mantenuti in futuro, donando ai personaggi un'identità precisa anche sul piano visivo?

I protagonisti di Call of Duty: Black Ops 7
I protagonisti di Call of Duty: Black Ops 7

"Per questi personaggi sì, manterremo gli stessi attori, mentre per i prossimi capitoli dipenderà. La trama di Black Ops 6 richiedeva nuovi volti, interpreti capaci di dare profondità ai ruoli. Abbiamo quindi cercato a lungo e formato un cast straordinario, che ha dato vita esattamente a ciò che avevamo in mente. Se li ritroveremo in futuro? Staremo a vedere", ha detto Leslie.

La modalità Zombie più grande di sempre... stavolta per davvero

Come sappiamo, Call of Duty: Black Ops 7 potrà contare sulla modalità Zombie più grande e più ambiziosa di sempre, che non solo reintroduce la classica esperienza survival (e il twin stick shooter easter egg Dead Ops!) ma riunisce nella sua campagna i volti più noti del passato e del presente della saga, dando vita a un racconto che si svilupperà anche stavolta nel corso delle stagioni e che proporrà una narrazione di un certo spessore.

Due personaggi della campagna Zombie si difendono dai non-morti in Call of Duty: Black Ops 7
Due personaggi della campagna Zombie si difendono dai non-morti in Call of Duty: Black Ops 7

"Abbiamo introdotto sequenze di intermezzo narrative per dare una vera impronta cinematografica all'esperienza. Negli anni abbiamo imparato che i giocatori apprezzano una storia chiara e coinvolgente, quindi questa volta abbiamo reso il racconto più accessibile e centrale. Anche la struttura del gioco aiuta a seguire meglio gli eventi principali della saga, riunendo tutti i capitoli", ha spiegato.

I personaggi e la storia della modalità Zombie di Call of Duty: Black Ops 7 sono stati presentati I personaggi e la storia della modalità Zombie di Call of Duty: Black Ops 7 sono stati presentati

Certo, l'impostazione scelta a partire da Ceneri dei Dannati lascia immaginare una sorta di culmine, una sintesi di ciò che la modalità Zombie ha offerto in questi anni, come un cerchio che si chiude e che potrebbe dare il via a qualcosa di completamente nuovo. "Il team sta già lavorando su dove porteremo la trama e quali nuove possibilità di gameplay introdurremo; tuttavia ne parleremo più avanti, nel corso del prossimo anno."

Fra multiplayer ed endgame

Come abbiamo avuto modo di scrivere nel nostro articolo sulla beta di Call of Duty: Black Ops 7, questo nuovo episodio va a integrare il lavoro compiuto con la creazione del Movimento Assoluto attraverso l'implementazione del wall jump, una manovra che consente appunto di rimbalzare sulle pareti per superare ostacoli e dar vita anche a movimenti che possano sorprendere i nostri avversari.

Uno dei personaggi di Call of Duty: Black Ops 7
Uno dei personaggi di Call of Duty: Black Ops 7

"Inserire il wall jump ha implicato un certo impegno sul piano del bilanciamento: non volevamo che queste abilità diventassero obbligatorie, perché avrebbero rischiato di frustrare i giocatori; speravamo invece che chi avesse imparato a usarle potesse provare un senso di padronanza. Alcune mappe sono costruite intorno a tali meccaniche, altre le offrono come opzioni per giocare in modo più creativo. L'obiettivo era rendere il movimento significativo, non solo spettacolare, e crediamo di aver trovato il giusto equilibrio."

Tornando infine alla campagna per ragionare sull'inedito Endgame di Call of Duty: Black Ops 7, è indubbio che per questo episodio siano state compiute scelte differenti rispetto ai precedenti Black Ops, puntando su di un'azione continua e su di una progressione lineare che tuttavia fungono anche da elementi introduttivi rispetto a ciò che avviene appunto quando si arriva ai titoli di coda. Una cosa voluta?

Emma Kagan, l'antagonista di Call of Duty: Black Ops 7
Emma Kagan, l'antagonista di Call of Duty: Black Ops 7

"Assolutamente sì", ha detto Leslie. "Fin dall'inizio volevamo creare una campagna cooperativa per quattro giocatori, dove ognuno potesse sentirsi un vero eroe; e che fosse anche più sociale, visto che tutto è connesso e la progressione è condivisa. L'idea dell'Endgame è nata spontaneamente: durante lo sviluppo avevamo accumulato tantissime abilità divertenti e ci è sembrato naturale offrire un'area dove i giocatori potessero usarle liberamente, come in un grande parco giochi."

"Così è nata questa modalità, che non consideriamo un semplice extraction shooter, bensì piuttosto un'esperienza di sopravvivenza e crescita nel combattimento. L'obiettivo era renderla accessibile e appagante", e possiamo dire che Treyarch è riuscita nel suo intento, ma non ha alcuna intenzione di fermarsi qui perché nei prossimi mesi arriveranno grosse... enormi novità per l'Endgame di Black Ops 7.