Call of Duty: Black Ops 7 ci conduce in un 2035 dominato dal terrore e dall'incertezza, tra fantasmi del passato e minacce reali che puntano a sconvolgere il mondo. In questo scenario così complesso e incerto, David "Sezione" Mason, dotato ora del volto di Milo Ventimiglia, dovrà guidare la propria squadra JSOC in una serie di missioni che lo vedranno affrontare la misteriosa e potente Gilda.
Non è tuttavia un semplice sequel di Black Ops 2, quello che Treyarch e Raven Software hanno realizzato per l'occasione: gli sviluppatori sono riusciti in qualche modo a incanalare l'esperienza maturata finora con la saga e a consegnarci un capitolo mai così ricco e sfaccettato, fortemente basato sulla cooperativa e sulla condivisione di un sistema di progressione che abbraccia ogni singolo aspetto del gioco.
Campagna, trama, struttura
Raul Menendez è ancora vivo? Dieci anni dopo la sua uccisione per mano di David Mason, il terrorista compare su tutti gli schermi per minacciare ancora una volta il mondo e far sprofondare le nazioni nella paura di finire vittime del suo letale agente contaminante. Tuttavia è chiaro che c'è qualcun altro dietro questa operazione e il comandante della squadra JSOC Specter One viene incaricato dal colonnello Troy Marshall di scoprire di chi si tratta.
Accompagnato dai fedeli Eric Samuels e Mike Harper, nonché dalla cazzutissima nuova arrivata Leilani "50/50" Tupuola, interpretata nel gioco da Frankie "Bobbie Draper" Adams, Mason parte in missione per ottenere le informazioni che gli servono e che lo conducono sulle tracce della Gilda, la megacorporazione specializzata nello sviluppo di androidi da guerra, guidata dalla giovane e brillante CEO Emma Kagan.
I teaser che hanno introdotto la trama e l'ambientazione di Call of Duty: Black Ops 7 lasciavano intendere una scrittura ambiziosa e di spessore, capace di affrontare temi mai così attuali come la guerra ibrida e il controllo dell'informazione, ma purtroppo alla prova dei fatti la campagna non si spinge in tale direzione e preferisce un approccio ben più cauto e tradizionale, che segna una profonda distanza rispetto alle atmosfere da spy story di Black Ops 6.
David Mason si conferma un personaggio discretamente monodimensionale, pur al netto dei suoi ben noti traumi e del passato a dir poco burrascoso, ma è soprattutto l'antagonista di turno a uscire nettamente sconfitta dalla sceneggiatura di questo nuovo capitolo: la ascoltiamo verso l'inizio della campagna e la ritroviamo alla fine, senza una caratterizzazione sufficiente e rinunciando a sfruttare le notevoli capacità della sua interprete, Kiernan Shipka.
Gli autori hanno cercato di lavorare sul passato dei protagonisti, dedicando loro delle brevi parentesi retrospettive che però non ci sono sembrate sufficienti allo scopo, preferendo concentrarsi piuttosto sugli elementi che da sempre contraddistinguono la saga di Black Ops, dunque le folli visioni innescate da stati di alterazione e i mondi inquietanti e onirici che prendono forma quando i personaggi sperimentano gli effetti degli agenti contaminanti.
L'idea di tornare a una struttura molto lineare per la campagna, tutta azione e frenesia, si pone alla fine dei conti come un approccio comprensibile per Black Ops 7; anche e soprattutto alla luce dell'esigenza di impostare questo percorso come un'esperienza effettivamente cooperativa, con tanto di progressione condivisa fra i partecipanti. Certo, resta l'amaro in bocca per il potenziale che il tema delle false flag e del controllo dei media senza dubbio possiede e che rimane inespresso.
Nel corso del review event organizzato da Activision abbiamo giocato gli undici capitoli della campagna esclusivamente in co-op, il che ha dato vita a un'esperienza molto frenetica, che si è esaurita nel giro di circa sei ore: probabilmente in solitaria ci saremmo presi un po' di tempo in più per affrontare i livelli e scoprirne le tante peculiarità fra spettacolari battaglie coi boss, abilità speciali che è possibile sbloccare e mappe che a un certo punto tendono ad aprirsi.
Questi aspetti elevano di fatto il solidissimo gameplay di Black Ops 7 a qualcosa di più del classico corridoio scriptato, giocando la carta delle allucinazioni per condurci all'interno di luoghi oscuri e inquietanti, dove tutto può accadere. Si tratta inoltre di elementi la cui introduzione è tutt'altro che casuale, visto che fungono da apripista rispetto a ciò che avviene subito dopo i titoli di coda, quando la missione originale di Mason e della sua squadra si trasforma in qualcosa di diverso e ci viene dato il benvenuto nell'inedito Endgame del gioco.
Endgame
Descritto inizialmente come la missione finale della campagna, l'Endgame di Call of Duty: Black Ops 7 è in realtà una modalità separata, i cui eventi si svolgono subito dopo la conclusione della storia e che si presenta con i tratti di un extraction shooter ambientato nell'enorme mappa di Avalon, una "metropoli mediterranea" sotto il completo controllo della Gilda.
Dopo esserci lanciati con l'immancabile tuta alare, scegliendo il nostro operatore fra ventiquattro personaggi ed entrando in una delle otto squadre da quattro giocatori che possono partecipare in contemporanea a questa esperienza, avremo modo di affrontare una delle tantissime attività disponibili all'interno dello scenario, che si divide in quattro zone a difficoltà crescente.
Sulla mappa sono presenti in effetti tantissimi punti di interesse, con insediamenti ostili che possono presentarsi nella forma di semplici checkpoint o di vere e proprie basi, in entrambi i casi sorvegliati da svariate tipologie di nemici a cui possono aggiungersene altri se viene suonato l'allarme, cosa che tuttavia capita praticamente sempre visto che in squadra si tende ad avere un approccio molto diretto. Non mancano neppure le "creature mutanti" frutto delle nostre allucinazioni.
Un timer da cinquanta minuti indica il tempo massimo a nostra disposizione fra le strade di Avalon prima che l'esposizione alla tossina diventi letale, e potremo impiegarlo per salire a bordo di un veicolo, scorrazzare in giro, portare a termine il maggior numero possibile di incarichi, ottenere armi più efficaci, potenziarle presso specifiche stazioni (previa eliminazione del comandante di zona) e, soprattutto, far salire l'indicatore dell'efficienza combattiva.
Quest'ultimo è tuttavia solo uno dei tanti elementi che costituiscono il sistema di progressione della modalità Endgame: sebbene gli sviluppatori non amino definire questo contenuto come un extraction shooter, bensì piuttosto come un survival, di fatto è possibile richiedere l'estrazione presso appositi punti della mappa e concludere la spedizione (non senza aver lottato un'ultima volta, però) conservando il "bottino" o quantomeno una parte di esso.
L'impostazione è molto interessante e funziona decisamente bene, con i vari Operatori dotati di abilità peculiari che è poi possibile trasformare in vere e proprie build durante la partita, ottenendo miglioramenti che consentono ad esempio di massimizzare l'offensiva in determinati casi, resistere agli esplosivi, proteggere i compagni durante la rianimazione e altro ancora: tutti aspetti di grande rilevanza nell'ottica dei diversi gradi di sfida offerti dalle quattro zone.
Zombie
La modalità Zombie di Call of Duty: Black Ops 7 è "la più grande di sempre, stavolta per davvero", e in effetti per contenuti e ambizioni ci troviamo senza dubbio di fronte a un pacchetto davvero corposo, che non mancherà di entusiasmare i numerosi fan della saga; a partire dall'inclusione del simpatico twin stick shooter cooperativo Dead Ops, in precedenza presente soltanto come un easter egg da sbloccare.
Con l'episodio di quest'anno torna l'esperienza Survival vista ai tempi di Black Ops 2, con una prima mappa (Fattoria Vandorn) in cui i giocatori si troveranno ad affrontare round sempre più impegnativi contro orde di zombie man mano più numerosi e potenti, con la possibilità di sbloccare nuove armi e potenziamenti anche attraverso l'accesso a zone dello scenario inizialmente bloccate.
Si tratta di una sfida che si conferma molto coinvolgente, caratterizzata da frenetici inseguimenti e dall'impiego di mosse speciali che possano consentirci di falciare i non-morti prima che riescano ad ammazzarci, nonché da un sistema di progressione in stile roguelike che si sviluppa nel corso della singola partita, mettendoci a disposizione abilità extra e strumenti fantascientifici prima dello scontro con il boss finale che anticipa l'estrazione.
Il fulcro della modalità Zombie di Black Ops 7 è tuttavia rappresentato dalla nuova campagna ambientata nell'Etere Oscuro: una divertente sequenza di scontri e missioni un po' alla Left 4 Dead, ma con l'aggiunta di veicoli e assurdi potenziamenti. Si parte con il capitolo Ceneri dei Dannati, che stavolta punterà a consegnarci una narrazione all'altezza della storia che gli sviluppatori intendono raccontare, anche e soprattutto alla luce del cast di personaggi vecchi e nuovi che è stato riunito per l'occasione.
Multiplayer
Il multiplayer competitivo di Call of Duty: Black Ops 7 si innesta all'interno di un pacchetto già piuttosto ricco, come abbiamo visto finora, ma senza lasciarsi in alcun modo intimidire e anzi offrendoci una quantità di mappe e modalità davvero notevole: parliamo di diciotto scenari disponibili già al lancio, di cui due dedicati alla nuova Schermaglia per quaranta giocatori, e di stipulazioni che includono l'inedito Sovraccarico, ma anche Deathmatch a Squadre, Dominio, Cerca e Distruggi, Uccisione Confermata, Controllo, Gunfight e Tutti-contro-tutti.
Avevamo già provato l'esperienza PvP durante la beta, ma nel corso del review event abbiamo avuto l'occasione di macinare un gran numero di partite all'interno di playlist che includevano tutti i contenuti del multiplayer, e che sono culminate in una serie di clamorosi scontri fra stampa e sviluppatori il cui esito è stato in realtà meno scontato del previsto: ci siamo fatti valere nei deathmatch, le abbiamo prese sonoramente nelle modalità territoriali.
Il gameplay in questo caso va a consolidare il Movimento Assoluto attraverso l'aggiunta del Wall Jump, che consente di rimbalzare sui muri e di eseguire manovre inedite anche nell'ottica degli spostamenti all'interno della mappa. La sensazione è anche stavolta di grande solidità e precisione, con il classico time-to-kill breve, ma soprattutto una varietà di ambientazioni che sulle prime colpisce davvero parecchio, alternando design più aperti e ariosi a scenari urbani fatti anche di vicoli e interni.
La modalità Schermaglia, a cui abbiamo accennato poc'anzi, vede due squadre da venti giocatori, divise a loro volta in gruppi da quattro, affrontarsi all'interno di livelli particolarmente ampi, utilizzando le tute alari, le abilità speciali o i veicoli per spostarsi più rapidamente e portare a termine obiettivi che cambiano ciclicamente, dando vita a un'esperienza di ampio respiro.
Naturalmente, attorno a questo impianto troviamo un sistema di progressione particolarmente profondo e corposo, disegnato per premiare prestazioni, precisione e tempo investito. Il nostro Operatore diventerà man mano più forte, ottimizzando l'arsenale grazie alle tante armi e ai tanti accessori sbloccabili e consentendoci di dar vita a loadout di grande spessore.
A contribuire in tal senso ci sono naturalmente i perk e le wildcard, nonché la novità rappresentata dal sistema Overclock: una progressione dedicata esclusivamente all'equipaggiamento, che utilizza le serie di punti e i potenziamenti da campo per aggiungere un ulteriore livello di miglioramento a determinati strumenti e consegnandoci opzioni inedite e interessanti per il nostro percorso di crescita.
Realizzazione tecnica
La prevedibile natura cross-gen di Call of Duty: Black Ops 7 si pone come un inevitabile limite tecnologico, ma gli sviluppatori hanno fatto il possibile per sfruttare al massimo le potenzialità che l'ultima versione del motore grafico IW gli ha messo a disposizione, riuscendo a portare sullo schermo sequenze davvero spettacolari e scenari degni di nota, specie quelli meno estesi.
Accompagnati da una colonna sonora davvero epica e da un doppiaggio in italiano solido, avremo modo di sperimentare il classico gameplay a 60 fps, arricchito però da un'effettistica di buona qualità e da modelli di discreta fattura, sebbene i personaggi presentino un livello di dettaglio sostanzialmente diverso rispetto a quello che si può apprezzare nei menu e nelle sequenze di intermezzo.
Di certo il sistema di illuminazione e l'impiego di determinati effetti riesce a donare ad alcune ambientazioni un carattere sorprendente, che in parte compensa la mancanza di tecnologie più raffinate e punta ancora una volta sul gusto e la capacità degli artisti perché il risultato finale sia all'altezza delle aspettative, ma con un occhio di riguardo sempre nei confronti delle prestazioni.
A ciò si aggiunge l'espediente delle allucinazioni e del mondo onirico che durante la campagna prende spesso il sopravvento, aprendo le porte a mappe dominate da una fisica impossibile, fra rocce sospese in aria o cavalcavia che si contorcono creando percorsi piattaformici fra un pezzo d'asfalto e l'altro, fra una vettura e l'altra, mentre creature infernali cercano di afferrarci.
Conclusioni
Call of Duty: Black Ops 7 è uno sparatutto davvero ricco di contenuti: sebbene la campagna si concentri esclusivamente sull'azione e non possa vantare una scrittura all'altezza del precedente capitolo, il focus sulla cooperativa, il sistema di progressione condiviso, la spettacolare novità dell'Endgame (che si evolverà nel tempo, peraltro), la modalità Zombie mai così corposa e un multiplayer competitivo dotato già al lancio di così tante mappe e modalità, con il Movimento Assoluto in grande spolvero e ulteriormente migliorato, sono tutti argomenti solidissimi che non mancheranno di entusiasmare i numerosi appassionati della serie.
PRO
- Straordinariamente ricco di contenuti
- Endgame molto interessante e con tante prospettive
- Multiplayer solidissimo, come al solito
CONTRO
- La campagna delude sul piano della scrittura
- Tecnicamente l'approccio cross-gen si paga